Martha Bibescu

Martha Lucia Lahovari è stata un’autrice, figura politica e icona della cultura rumena-francese, nonché principessa di Romania tramite il suo matrimonio con George Valentin Bibescu.

Figlia della nobiltà

Martha Lucia nacque a Bucarest il 28 gennaio 1886, in un’epoca in cui la Romania era ancora un regno governato da una monarchia. Suo padre, Ioan Lahovari, apparteneva a una famiglia della nobiltà rumena mentre la madre, Emma Mavrocordato, era nientemeno che una principessa, esponente di una casata di origini greche. Martha trascorse perciò l’infanzia e l’adolescenza come si conveniva alle giovani nobili, ricevendo un’appropriata educazione e vivendo a cavallo tra le proprietà di famiglia. Proprio nel 1900, il primo anno del nuovo secolo, venne introdotta in società e incontrò il principe Ferdinando, della prestigiosa casata Hohenzollern ed erede al trono di Romania.

Nonostante tutti gli occhi fossero puntati su una possibile unione tra i due, la giovane Martha stupì tutti rivelando il suo fidanzamento segreto con George Valentin Bibescu, figlio del principe George Bibescu, della nobile casata rumena dei Bibescu. I due si sposarono nel 1902, e l’istruzione internazionale di Martha (che parlava fluentemente francese e conosceva tanto la cultura europea quanto quella rumena) passò nelle mani della suocera, la principessa Valentine Bibescu, mentre il marito George si dedicava alla sua grande passione, le auto da corsa.

Tra Belle Epoque e declino 

Martha e George ebbero una figlia nel 1903, ma nonostante l’attiva vita sociale e culturale, la giovane moglie e madre era annoiata. Quando il marito venne assegnato a una missione diplomatica in Iran, Martha colse al volo l’occasione di seguirlo: fu in quel viaggio che cominciò a scrivere, annotando in un diario le sue osservazioni e le sue sensazioni. Incontrò altre figure di spicco, intellettuali e scrittori, e fu proprio uno scrittore francese, Maurice Barrès, a suggerirle di pubblicare un romanzo che riassumesse le sue esperienze di viaggio. Les Huit Paradis vide la luce nel 1908 e riscosse un enorme successo in Francia, aprendole la strada a una carriera letteraria. Nella capitale francese, l’artista si immerse a piene mani nell’atmosfera della Belle Epoque, frequentando circoli di artisti, intellettuali e aristocratici che ampliarono la sua rete di conoscenze. Grazie a Les Huit Paradis Martha ricevette il Prix de l’Académie française.

Venti di guerra

Intanto in Europa stavano ribollendo le tensioni che in pochi anni sarebbero sfociate nella Prima Guerra Mondiale. Tornata a Bucarest con il marito, Martha incontrò il principe ereditario tedesco, Wilhelm, che pare si invaghì di lei nonostante avesse già una famiglia. Wilhelm dedicò a Martha attenzioni speciali, come l’onore di accompagnarlo in carrozza mentre attraversavano insieme Berlino, e per molti anni le inviò lettere affettuose, al limite di dichiarazioni d’amore. Cercò anche di persuaderla a fungere da mediatrice tra la Germania e la Francia per risolvere la questione della paternità dell’Alsazia-Lorena. 

Il rapporto tra Martha e il marito George era di mutuo supporto e anche tolleranza: entrambi avevano le loro relazioni clandestine ma mantenevano una facciata di affiatamento e rispettabilità. Martha ebbe una relazione con il principe francese Charles-Louis de Beauvau-Craon, che durò molti più anni del previsto e che portò la principessa rumena a meditare un possibile divorzio dal marito. Infine decise di rinunciare all’idea, considerando anche il rapporto sereno e comprensivo che continuava ad avere con George.

Guerra e arte

Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale cambiò gli equilibri in Europa. Inizialmente neutra, la Romania ospitò nel 1915 il diplomatico inglese Christopher Thomson, giunto lì per convincere il paese a unirsi agli alleati: Thomson rimase affascinato da Martha e divenne un suo devoto amico. La Romania si unì alla guerra nel 1916 e per un po’ Martha lavorò in un ospedale, finché non fu costretta a fuggire dal paese dato l’approssimarsi delle forze tedesche. Con l’esilio in Svizzera iniziò la sua carriera letteraria a tempo pieno; pare che l’autrice scrivesse tutti i giorni, riempiendo pagine e pagine di diari personali. Sia durante che dopo la guerra, la sua vita si riempì di relazioni intellettuali e culturali: da Jean Cocteau a Rainer Maria Rilke, da Max Jacob a Paul Valéry.

A Parigi Martha Bibescu divenne il centro di un salotto letterario; a Londra incontrò e strinse una duratura amicizia con Winston Churchill. Nel 1923 pubblicò il suo romanzo Isvor, pays des saules, dedicato alla cultura e alla vita del popolo rumeno, che viene considerato il suo capolavoro, seguito poi da altri romanzi che riscossero egual successo in tutta Europa. L’artista iniziò anche la ricostruzione della propria residenza di famiglia a Mogoșoaia, distrutta durante la guerra: un progetto che richiedeva molto denaro e per cui Martha iniziò a pubblicare, sotto lo pseudonimo di Lucile Décaux, romanzi più popolari e commerciali. Il progetto riuscì, e il suo nuovo palazzo a Mogoșoaia divenne un vero e proprio crocevia di personalità politiche, intellettuali e aristocratiche.

Verso la fine degli anni Trenta, nuovi venti di guerra iniziarono a spirare. Martha Bibescu, dopo aver viaggiato in tutta Europa, si preparò a un nuovo esilio, che però rimandò per rimanere accanto al marito, che si ammalò e poi morì nel 1941, anno in cui la Romania entrò in guerra, questa volta dalla parte dell’Asse. Furono i suoi contatti e le sue amicizie che le permisero di fuggire dalla Romania nel settembre 1945, quando l’Armata rossa conquistò il paese. Il regime comunista confiscò tutte le proprietà dei Bibescu: Martha non sarebbe mai più tornata a casa. Trascorse il resto della sua vita dividendosi tra la Francia e l’Inghilterra, continuando a scrivere sia per passione sia per mantenersi. Morì il 28 novembre 1973 a Parigi, all’età di 82 anni. Nel 2001, la Romania la votò come la donna più influente della propria storia.

A cura di Chiara Saibene.