Introduzione
Caravaggio, nome d’artista del pittore Michelangelo Merisi, rientra tra le figure più affascinanti e studiate della storia dell’arte. Un uomo dal carattere vivace e curioso, destinato a rompere gli schemi della rappresentazione artistica fino ad allora conosciuta.
Le curiosità che lo riguardano sono tantissime, partendo proprio dalla scelta del nome d’arte. Michelangelo scelse di chiamarsi Caravaggio in onore della città in cui tornò nel 1577 (e dove suo padre morì), dopo essere fuggito da Milano insieme alla sua famiglia.
Il pittore maledetto
Caravaggio viene spesso definito “pittore maledetto”, in riferimento alla sua vita complicata e ricca di avvenimenti sfortunati. L’artista venne infatti arrestato per possesso d’armi, ricercato con l’accusa di aver ferito gravemente un notaio e contemporaneamente anche condannato per aver insultato alcune guardie cittadine.
L’insieme delle sue “malefatte” servì ad aumentare la fama da genio sregolato, riproducendo quell’ideale bohémien dell’artista eccentrico e sempre pronto a battersi per le proprie idee.
La condanna a morte
La vita sregolata di Caravaggio è segnata da diversi avvenimenti significativi. Nel 1606, l’uccisione di Ranuccio Tommasoni determina un vero e proprio punto di svolta. Michelangelo è costretto a fuggire da Roma per proteggersi dalle accuse, trovando rifugio prima a Napoli e poi a Malta, dove entra a far parte dell’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni.
Purtroppo, la natura irosa di Caravaggio non lo lascia solo e l’artista si ritrova coinvolto in una nuova fissa, finendo col ferire un membro dell’Ordine. Decide quindi di fuggire nuovamente, dirigendosi prima in Sicilia e poi di nuovo a Napoli, dove i sicari dell’uomo ferito a Malta lo raggiungono e lo feriscono. Proprio in questo periodo dipinge “Davide con la testa di Golia”, dove Golia non è altro che l’autoritratto di Caravaggio.
Il modo di dipingere
Caravaggio viene da tutti considerano come un’artista rivoluzionario. A differenza di tanti altri pittori dell’epoca, sceglie di dipingere senza disegni preparatori. Utilizza direttamente la tela, sfruttando l’associazione tra luce e ombre per modificare la percezione del quadro e delle figure presenti.
I personaggi rappresentati nelle sue opere sono spesso modelli reali, presi direttamente dalla strada. Per questo motivo, i quadri di Caravaggio riportano un realismo unico nel suo genere, con dettagli ed elementi impressionanti, capaci di catturare completamente l’attenzione di chi osserva.
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