Lavorando molto con il colore e con le sfumature, Mitzi Simonetti rappresenta la bellezza, la forza e il coraggio delle donne attraverso dei quadri unici capaci di trasmettere delle emozioni profonde. Artista romana che inizia la sua carriera come autodidatta, si accorge da subito di essere affascinata dal mondo dell’arte che diventa la sua professione oltreché la sua più grande passione. Nel suo percorso artistico fondamentale è stato il suo incontro con il maestro Alessandro Marziano che l’ha aiutata ad approfondire la sua tecnica pittorica. Con la sua prima mostra personale “Donne Fatali” ha presentato le sue opere al pubblico continuando ad emozionare le persone con la sua arte.
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L’intervista
Arstorica – Buongiorno Mitzi, piacere di conoscerla. Quando ha capito che l’arte sarebbe entrata nella sua vita facendo parte così della sua professione?
Mitzi Simonetti – Buongiorno, il piacere è mio! L’arte ha sempre fatto parte della mia vita, perché sono cresciuta in una famiglia in cui era naturalmente presente. Tuttavia, la consapevolezza che sarebbe diventata anche la mia professione è maturata nel tempo, attraverso un percorso di ricerca e sperimentazione. Da bambina non disegnavo né dipingevo, ma studiavo e componevo musica. Tuttavia, pur amando la musica, non mi perdevo in essa. Con la pittura, invece, è stato diverso: quando l’ho scoperta da adulta, ho sentito subito l’esigenza di esprimermi attraverso di essa in modo più profondo. Il momento decisivo è arrivato quando ho capito che le mie opere potevano comunicare emozioni non solo a me stessa, ma anche a chi le osservava.
Ha avuto qualche punto di riferimento durante la sua formazione artistica?
“Donne Fatali” è stata una tappa fondamentale del mio percorso artistico. È stato il momento in cui ho mostrato il mio mondo interiore attraverso il linguaggio pittorico, mettendo in scena donne dal carattere forte e deciso, ma con un’intensa carica emotiva. Esporre per la prima volta le mie opere è stato emozionante e un po’ spaventoso, perché significava rendere visibile una parte di me. Ma vedere le persone interagire con i miei quadri, riconoscersi nelle figure femminili che dipingo, è stato un’esperienza unica e gratificante.
Nei suoi lavori parla del mondo femminile e di donne. Quali elementi simbolici utilizza per rappresentare la forza, la fragilità o la complessità dell’universo femminile?
Il volto e lo sguardo sono gli elementi centrali della mia pittura. Attraverso gli occhi e le espressioni cerco di raccontare storie, emozioni, stati d’animo. Utilizzo anche il contrasto tra luce e ombra per dare forza o delicatezza ai soggetti, e spesso inserisco dettagli come capelli fluenti, gestualità o posture evocative che raccontano la complessità dell’essere donna.
Qual è il processo creativo che segue per realizzare un’opera, dalla fase iniziale alla realizzazione finale?
Ogni opera nasce da un’idea, spesso da un’emozione o da un’immagine che mi colpisce è sulla tela lavoro molto con il colore e con le sfumature, stratificando la pittura per dare profondità e atmosfera. Durante il processo, lascio che l’opera mi parli, mi guidi, e a volte il risultato finale è diverso da quello inizialmente immaginato.
Come utilizza gli elementi della luce e dell’ombra per dare profondità ed emozione ai suoi soggetti pittorici?
Luce e ombra sono fondamentali per creare atmosfera e intensità emotiva. Uso contrasti marcati per esaltare certe espressioni, mentre ombre più sfumate danno un senso di malinconia o introspezione. Il chiaroscuro mi aiuta a modellare i volti e i corpi, rendendoli tridimensionali e vivi.
Ha un desiderio in ambito artistico che le piacerebbe realizzare?
Ho tanti sogni e mi piacerebbe anche esporre le mie opere in contesti internazionali, per condividere il mio linguaggio artistico con un pubblico sempre più ampio.
Per informazioni sulle opere di Mitzi Simonetti e la sua arte dai un occhio qui al suo sito!
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