Introduzione

Il tema della giovinezza occupa un posto privilegiato nell’arte visiva ed è strettamente collegato all’idea del tempo che fugge. Età della vita sempre troppo breve, oggetto di rimpianti e rimembranze quando si è nella maturità o in età avanzata, la giovinezza è sinonimo di energia, di possibilità aperte, di innocenza e di freschezza.

È l’età della scoperta di sé e del mondo circostante, il tempo dell’amore e della passione, come delle avventure e dei viaggi. Trattandosi di una fase transitoria nell’esperienza umana, la giovinezza nell’arte visiva è circondata da un alone mistico ed è collegata all’idea del tempo che reca, inesorabile, il declino, la vecchiaia e la morte. La ricerca della Pietra Filosofale, contemplata in varie opere letterarie e artistiche non è che la ricerca della giovinezza eterna, uno stato inalterabile di beltà e beatitudine.

Antonio Canova e Le tre Grazie

Antonio Canova scolpisce Le tre Grazie tra il 1812 e il 1817. Di questo capolavoro, universalmente apprezzato e divenuto simbolo dell’arte neoclassica, esistono due differenti gruppi scultorei realizzati entrambi di marmo.

Da subito, Le tre Grazie ebbero un successo enorme di critica, tanto che Ugo Foscolo dedicò loro un carme chiamato appunto Le Grazie, risalente al 1812, dedicato allo scultore.  Canova ricava dal marmo le sagome delle tre figlie di Giove come nel mito greco, Talia, Eufrosine e Aglaia, intente a diffondere all’umanità ricchezza, splendore e gioia.

Avendo bene in mente le tavole di Raffaello Sanzio il cui soggetto erano proprio le tre Grazie, Canova apporta significative modifiche all’originale precedente e sceglie di coprire le nudità delle tre fanciulle raffigurandole viste di fronte mentre si cingono tra di loro. La leggiadria e la perfezione delle forme delle Grazie sono un inno alla giovinezza e alla sua fresca e innocente bellezza.

Il bacio di Hayez

Dipinto a olio su tela, il celebre quadro di Hayez fu realizzato nel 1859 ed è attualmente conservato nella Pinacoteca di Brera. Il nome completo del dipinto è “Il bacio. Episodio della Giovinezza. Costumi del XIV secolo” e raffigura in un modo molto suggestivo due giovani stretti in un abbraccio passionale e intenti a scambiarsi un bacio.

Questa tela possiede una potente carica emotiva e divenne, oltre che simbolo dell’ardore giovanile, anche manifesto dell’arte pittorica romantica italiana. L’opera, tuttavia, è permeata da un senso di attesa e di pericolo: il cavaliere è armato di pugnale e sullo sfondo si può intravedere un’ombra o un’ipotetica minaccia. Il bacio non è solo un ritratto della passione giovanile ma reca anche suggestioni ambigue e accenna a un possibile scenario tragico.

Del Bacio esistono due versioni con poche differenze cromatiche, il soggetto rimane immutato: i due ragazzi collocati su uno sfondo scuro e vestiti come se appartenessero ad un’epoca remota, simboleggiano la forza della giovinezza, la passione amorosa e lo slancio ideale tipico dell’età più bella.
Il Bacio divenne quadro caro al Risorgimento italiano e ai suoi ideali patriottici e sublima nell’abbraccio audace dei due giovani, la passione militare e politica per gli ideali di libertà e patria.