Cenni biografici su Raffaello Sernesi

Raffaello Sernesi nacque a Firenze il 28 dicembre 1838. Suo padre era uno scrivano di San Frediano; presto iniziò a studiare come apprendista dall’incisore di medaglie Angiolo Mariotti. Inoltre successivamente continuò la sua formazione artistica frequentando i corsi dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Fu a partire dal 1856 che iniziò a seguire anche i corsi di Antonio Ciseri che era il maestro della celebre Scuola di Statua. Tre anni dopo, non potendo continuare gli studi per ragioni economiche, cercò di arruolarsi in occasione della Seconda Guerra d’indipendenza, ma dovette accorrere quasi subito a Firenze, dove iniziò ad aiutare sua madre nella creazione di forme di medaglie, come quella che fu realizzata in onore di Giuseppe Garibaldi.

Fu nel 1860 che conobbe Telemaco Signorini e che iniziò a frequentare il Caffè Michelangelo, noto luogo di ritrovo dei pittori macchiaioli. Entrò poi a far parte sia della Scuola di Piagentina sia della Scuola di Castiglioncello, dove con altri suoi colleghi pittori iniziò a sperimentare un nuovo modo di dipingere: amava dipingere in particolare modo soggetti popolari e paesaggi tipicamente agresti che si trovavano presso le colline fiorentine, presso San Marcello Pistoiese e nella colline livornesi. L’elemento che caratterizzava in particolare modo i suoi dipinti era la luce che illuminava le sue tele.

Dopo avere esposto le sue opere principali in occasione della Società Promotrice fiorentina, della Società Promotrice di Milano e infine della Società Promotrice di Torino, successivamente soggiornò a Napoli, per poi recarsi a Ischia, dove dipinse insieme al suo amico pittore francese Stanislao Pointeau. Nel 1864 si trovava a Castiglioncello, dove era ospite del critico d’arte Diego Martelli insieme al pittore Odoardo Borrani. Durante quest’ultimo soggiorno realizzò varie opere come:

  • La Punta del Romito veduta da Castiglioncello;
  • Scogliera a Castiglioncello; 
  • Sull’aia; 
  • Marina a Castiglioncello. 

Nel 1866, essendo un forte sostenitore dei garibaldini, decise di arruolarsi in occasione della Terza Guerra d’indipendenza insieme ai suoi colleghi pittori Odoardo Borrani e Giuseppe Abbati. Durante la guerra rimase ferito alla gamba e fu fatto prigioniero dagli austriaci. Raffaello Borrani fu ricoverato presso l’Ospedale Maggiore di Bolzano, dove morì l’11 agosto 1866 a causa della gangrena che sopraggiunse perché non gli era stato amputato l’arto.

Alcune opere di Raffaello Sernesi

Ecco alcune delle opere di Raffaello Sernesi che vengono descritte:

  1. Ritratto di donna.
  2. La punta del Romito veduta da Castiglioncello.

Ritratto di donna

Ritratto di donna è un quadro che è stato eseguito da Raffaello Sernesi tra il 1860 e il 1866 mediante la tecnica della pittura a olio. Il dipinto oggi è custodito presso la Galleria d’Arte Moderna di Firenze.

Il ritratto realizzato dal Sernesi mostra tutto il talento del celebre pittore, morto molto giovane.  Si tratta innanzitutto di un ritratto molto intenso, in cui ogni dettaglio del volto della donna raffigurata viene curato in ogni suo aspetto. Si tratta di una donna probabilmente non molto in avanti con gli anni, che viene colta in una posa in primo piano. Molto evidente è la presenza dell’elemento della luce che serve per mettere in risalto il viso della signora rispetto al resto dello sfondo che invece viene reso con uno sfondo scuro di colore mattone.

Lo sguardo della donna è molto serio e allo stesso tempo intenso come se stesse rivolgendosi verso lo spettatore. I capelli sono castano scuri così come anche gli occhi, mentre l’incarnato sembra essere reso con delle tonalità chiare. A rendere luminosa l’intera composizione è senz’altro il vestito della donna che è bianco e che presenta delle parti all’altezza del collo e delle spalle di colore nero. Come detto mirabile è la resa della luce nel quadro del giovane pittore macchiaiolo.

La punta del Romito veduta da Castiglioncello

La punta del Romito veduta da Castiglioncello è un altro dipinto di Raffaello Sernesi che fu eseguito con la tecnica pittorica dell’olio su tela intorno al 1864. Oggi fa parte di una collezione privata che si trova a Milano.

Questo quadro fu dipinto nel corso del soggiorno che Sernesi fece a Castiglioncello insieme ad un altro grande artista macchiaiolo, Odoardo Borrani. I due artisti avevano un modo molto affine nel dipingere in particolare modo paesaggi con uno stile pittorico molto simile. Molti furono i dipinti che entrambi fecero a Castiglioncello, aventi soggetti artistici simili.

In questo dipinto viene ritratta la nota punta del Romito che si scorge da Castiglioncello. Amando dipingere i paesaggi, il Sernesi in questo quadro dipinse al meglio il paesaggio circostante caratterizzato dalla presenza di rocce collocate in primo piano che si mescolano con la vegetazione e dell’acqua del mare che si mischia al bellissimo cielo azzurro chiaro. La composizione è bellissima e viene resa con dei colori molto luminosi tipici dello stile pittorico del giovane artista fiorentino.