Piccoli cenni biografici su Vito D’Ancona

Vito D’Ancona nacque a Pesaro il 12 agosto 1825 da una famiglia che professava la religione ebraica sefardita. Successivamente si trasferì a Pisa insieme alla sua famiglia soprattutto dopo le forti restrizioni che papa Leone XII comminò contro la comunità ebraica nel 1827. Nel 1848 ancora una volta, dopo la morte del padre Giuseppe, è costretto a trasferirsi presso  lo zio Laudadio Della Ripa, che era un ricco banchiere.

La sua formazione artistica iniziò con un tirocinio iniziato presso l’incisore Samuele Jesi. Nel 1844 continuò i suoi studi artistici iscrivendosi presso l’Accademia di Belle Arti e seguendo i corsi del maestro Giuseppe Bezzuoli; fu proprio qui che conobbe Telemaco Signorini. Presso l’Accademia di Belle Arti ricevette insegnamenti accademici. Dopo avere preso parte alla Prima Guerra d’Indipendenza nel 1848, riprese la sua carriera artistica iniziando a lavorare nello studio d’arte che condivise con un altro pittore, Augusto Arnaud. Una delle sue opere di questo periodo che ebbe un grande successo fu Savonarola rifiuta di assolvere Lorenzo de’ Medici che fu esposta presso la Promotrice di Torino e in un secondo momento acquistata dal re Carlo Alberto.

Fu uno dei più assidui frequentatori del Caffè Michelangelo e nel corso del 1855 vi introdusse anche il suo amico di corso Telemaco Signorini, che poi in un secondo momento divenne l’esponente più importante del gruppo dei macchiaioli. Nel 1856 si recò a Venezia insieme a Signorini e Maldarelli  e qui ebbe modo di realizzare delle copie di opere d’arte di Palma il Vecchio. Fu nel 1861 che prese parte all’Esposizione Nazionale di Firenze, dove espose l’opera Il primo incontro di Dante eBeatrice, al quale ebbe molto successo tra i giurati  che gli diedero anche un riconoscimento che però lo stesso artista rifiutò perché il giudizio emesso da questi ultimi fu considerato parziale.

La seconda fase della sua attività artistica

Successivamente iniziò la sua seconda fase artistica che vide il passaggio dallo stile pittorico accademico all’adesione sempre più aperta al movimento macchiaiolo che lo portarono a dedicarsi ad uno studio più attento del colore, dei chiaroscuri e anche della luce. Come gli artisti macchiaioli si dedicò alla pittura en plein air. Nel 1867 lasciò l’Italia per poi trasferirsi presso il fratello Giacomo a Parigi, in Francia. Fu proprio in Francia che aprì uno studio artistico con Giovanni Mochi.

Fu in Francia che ebbe modo di conoscere artisti italiani di grande importanza come Serafino De Tivoli, De Nittis e Boldini e artisti francesi come Jean-Baptiste Camille Corot e Gustave Courbet. Fu in questi anni che realizzò vari nudi, come ad esempio NudoNudo su fondo rosso, Nudo femminile e altre opere di grande importanza come ad esempio Ritratto di Rossini, Cartomante e Bambini che giocano a carte. 

Nel 1870 presso il Salon de Paris espose l’opera La venditrice siciliana di arance. In seguito si trasferì per qualche tempo a Londra, dove continuò a realizzare altri quadri restandovi fino all’anno 1875, anno in cui fece ritorno a Firenze, in Toscana. Nel 1877 prese parte all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Napoli, dove ricevette la medaglia d’oro con questo dipinto: A porte chiuse: figura di donna nuda. L’anno seguente, anche a causa delle sue precarie condizioni di salute, smise di dipingere. Morì a Firenze il 9 gennaio 1884.

Alcune opere artistiche di Vito D’Ancona

Ecco alcune opere artistiche che vengono analizzate di Vito D’Ancona:

  1. Signora in bianco.
  2. Signora in giardino.

Signora in bianco

Signora in bianco è un quadro realizzato da Vito D’Ancona intorno al 1850 ed è un olio su tavola. Il dipinto si trova presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano.

In questo quadro viene raffigurata una giovane fanciulla vestita con un abito bianco lungo molto raffinato e primaverile. La giovane donna sembra essere seduta su una poltrona, di lei viene ripreso tutto il corpo. L’abito le lascia scoperto solo il collo, le braccia e le caviglie. Le scarpe che indossa sono eleganti e sono azzurre. I capelli della donna sono castani e raccolti in uno chignon tipico dell’epoca. Il suo sguardo è rivolto verso il suo cagnolino che richiede la sua attenzione ed è molto sereno.

Attorno a lei sono presenti:

  • un tavolino su uno dei lati che è dorato sopra il quale sono collocati una cornice con una foto, un candelabro con delle candele rosse e degli altri oggetti;
  • uno specchio sempre sullo stesso lato;
  • dietro il corpo della giovane signora sono appesi sulla parete centrali degli oggetti dorati;
  • un tappeto su cui lei è poggiata.

Quella che viene dipinta è una scena di vita quotidiana dove sono presenti una giovane donna con il suo piccolo cane.

Signora in giardino

Signora in giardino è un quadro eseguito da Vito D’Ancona probabilmente tra il 1860 e il 1861 mediante le tecnica pittorica dell’olio su tela. Il dipinto è oggi parte integrante di una collezione privata.

Signora in giardino è un dipinto in cui viene raffigurata una giovane signora vestita con un abito lungo azzurro. Le spalle della donna sono ricoperte con un mantello bianco candido. La donna sta facendo una visita in giardino, come si può scorgere dalla presenza delle piante di colorazione verde sullo sfondo. Per ripararsi dal sole tiene un ombrellino di colore giallo. In questo quadro è molto evidente il passaggio dell’artista dall’arte accademica all’arte macchiaiola, considerando lo studio attento dei colori, del chiaroscuro e anche della luce che si vede ben riflessa anche sull’abito della giovane donna.