Isabel Allende

Considerata l’autrice in lingua spagnola più famosa e letta a livello mondiale, Isabel Allende è una scrittrice cilena, i cui romanzi sono stati tradotti in molteplici lingue e sono noti soprattutto per la loro atmosfera di realismo magico.

Una vita in viaggio

Isabel Angélica Allende Llona nasce il 2 agosto 1942 a Lima, in Perù, figlia di Francisca Llona Barros e Tomás Allende, cugino di Salvador Allende, presidente del Cile nei primi anni Settanta. Il padre Tomás abbandona la famiglia nel 1945 e la madre si trasferisce a Santiago, in Cile, dove conosce il diplomatico Ramón Huidobro, con cui si lega in seconde nozze nel 1953. L’incarico di diplomatico di Ramón porta la famiglia a spostarsi spesso, motivo per cui la giovane Isabel frequenta scuole in diversi paesi, dalla Bolivia al Libano; impara sin da piccola l’inglese e si dimostra una lettrice vorace.

Tornati in Cile negli anni Sessanta, la ventenne Isabel conosce e sposa lo studente di ingegneria Miguel Frías, con cui ha due figli (Paula e Nicolás) e rimarrà sposata fino al 1987. La loro figlia Paula, nata nel 1963, diventerà il soggetto di uno dei suoi romanzi: nel 1991, a causa di un errore medico, Paula cade in uno stato vegetativo che ne causa la morte. 

Gli inizi e l’esilio

Negli anni Sessanta, Isabel contribuisce a mantenere la neoformata famiglia con diversi lavori: lavora per la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, che le permette di viaggiare in Europa; si dedica alla traduzione di romanzi romance, incarico però che le viene revocato a causa di alcune modifiche non autorizzate da lei effettuate sui testi, soprattutto per migliorare i personaggi femminili. Scrive inoltre per alcune riviste femminili, lavora come editor per la rivista per bambini Mampato, e per qualche anno collabora con la televisione cilena.

Con il 1973, la situazione politica del Cile cambia improvvisamente: Pinochet prende il posto di Salvador Allende con un colpo di stato, e nel giro di poco tempo la famiglia di Isabel, a causa dei suoi legami di parentela con l’ex presidente, si ritrova sulla lista nera del nuovo regime. Dopo aver aiutato molti perseguitati a fuggire in clandestinità, la stessa Isabel Allende è costretta a lasciare il paese e a cercare rifugio in Venezuela, dove rimarrà per tredici anni. 

La casa degli spiriti

Il periodo di esilio è un duro colpo per la donna, che però, come da lei stesso ammesso, trova consolazione nella scrittura. A spingerla a scrivere quello che viene considerato il suo capolavoro è una tragedia famigliare: nel 1981 riceve notizia che suo padre è in punto di morte e l’autrice, bloccata in esilio, inizia a scrivergli una lettera d’addio. Da quella lettera si sviluppa il suo romanzo d’esordio, La casa degli spiriti: dopo essere stato rifiutato da diversi editori, trova infine la pubblicazione a Barcellona nel 1982 e diventa un immediato successo commerciale. Ristampato più volte e tradotto in molteplici lingue, il romanzo apre a Isabel Allende la porta per una carriera letteraria vera e propria. L’opera, una saga corale e famigliare sullo sfondo della dittatura cilena, incorpora quegli elementi di realismo magico per cui la scrittrice diventerà famosa e spinge il pubblico a paragonarla a Gabriel García Márquez. La casa degli spiriti si aggiudica numerosi premi, tra cui quello di romanzo dell’anno in Cile.

Dopo il successo de La casa degli spiriti, l’autrice inizia una ferrea routine di scrittura, con cui infoltisce negli anni il numero di libri pubblicati. Per tradizione inizia ogni nuovo romanzo l’8 gennaio, data in cui ha scritto la lettera indirizzata al padre morente, e si dedica alla scrittura otto ore al giorno.

Storia e fiction

Nel 1987 divorzia dal marito Miguel, dopo un periodo di allontanamento reciproco, e sposa nel 1988 l’avvocato e scrittore californiano William Gordon; la coppia si stabilisce in California, e dopo molti anni in quello stato la scrittrice cilena riceve la cittadinanza statunitense. Nel 1994, è la prima donna a ricevere la medaglia al merito Gabriela Mistral. L’autrice partecipa a numerosi programmi, insegna all’università, riceve lauree ad honorem dall’università di San Francisco e da Harvard. Nel 1996 fonda la Isabel Allende Foundation in onore della figlia Paula, una fondazione a supporto di programmi per la difesa dei diritti umani di donne e bambini. Nel 2008 l’autrice pubblica la sua autobiografia, La somma dei giorni, seguita da altri successi commerciali come L’isola sotto il mare e Il quaderno di Maya.

Nonostante le sue opere abbiano ricevuto critiche contrastanti, Isabel Allende viene considerata un gigante della letteratura, che ha avuto e continua ad avere un profondo impatto sulla cultura letteraria latino-americana. I suoi romanzi intrecciano elementi di magia e paranormale con fatti reali ed esperienze storiche. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui la Medaglia presidenziale per la libertà nel 2014 e il premio nazionale della letteratura cilena nel 2010.

A cura di Chiara.