Elizabeth Strout 

Ci mise anni a trovare un editore che la pubblicasse, eppure la scrittrice americana Elizabeth Strout ha fatto questo e altro: nota soprattutto per i suoi romanzi e racconti, ha infine vinto il prestigioso premio Pulitzer con il suo romanzo Olive Kitteridge.

I panorami del Maine

Elizabeth Strout nasce il 6 gennaio 1956 a Portland, Maine, e cresce nelle pittoresche cittadine prima del Maine e poi del New Hampshire. Suo padre è un insegnante di scienze, sua madre una professoressa di inglese e di scrittura creativa. Elizabeth è a sua volta attratta dalla scrittura sin da piccola: legge voracemente i libri della biblioteca e prende appunti in diario, scrivendo della sua quotidianità e delle sue impressioni sul mondo che la circonda. I paesaggi del Maine, e soprattutto la comunità delle piccole cittadine che caratterizzano la sua infanzia, sono due temi ricorrenti nelle sue opere.

Già da adolescente Elizabeth ha scritto racconti e ha maturato l’idea di diventare una scrittrice, leggendo avidamente le biografie di altri scrittori e studiandone lo stile. Manda lettere a case editrici e riviste per anni, ma è solo all’età di ventisei anni che la sua prima storia viene pubblicata dalla rivista New Letters. Nel frattempo la giovane studia letteratura inglese al Bates College, trascorre un anno nella prestigiosa Oxford, Inghilterra, a studiare legge, e infine arriva ad avere due lauree, una in inglese e una in legge.

Gli anni newyorkesi

Dopo aver completato gli studi universitari Elizabeth si trasferisce nella Grande mela, dove lavora come cameriera mentre continua a scrivere racconti e le bozze dei suoi primi romanzi. Non riceve un grande riscontro, eppure continua a scrivere, e alcuni dei suoi racconti vengono pubblicati su riviste letterarie e anche sui più famosi e commerciali Redbook e Seventeen. Per un po’ tenta anche di mettere a frutto la laurea in legge, lavorando come tirocinante per la Syracuse University, ma quando viene rimossa dall’incarico per mancanza di fondi, Elizabeth vede l’evento come un segno del destino. Vuole essere una scrittrice, di questo è certa, e perciò continua a scrivere, trovando nel frattempo lavoro come insegnante al Manhattan Community College.

Elizabeth Strout impiega circa sette anni a completare il suo primo romanzo, Amy e Isabelle, che viene infine pubblicato nel 1998. Un debutto che conquista il pubblico e la critica: il romanzo viene candidato per il premio 2000 Orange e anche per il 2000 PEN/Faulkner Award, diventando infine un film con Elisabeth Shue. 

Il successo letterario 

Il successo di Amy e Isabelle apre finalmente le porte al mondo letterario per Elizabeth. Riceve incarichi universitari di vario tipo, che le permettono di insegnare scrittura creativa e di sedere nel consiglio accademico di diverse università. Nel 2006 arriva il suo secondo romanzo, Resta con me, di nuovo accolto favorevolmente dal pubblico e dalla critica. Il romanzo, ambientato in una cittadina del New England (come molte sue storie), si chiede quali siano le caratteristiche che rendono una vita buona, degna di essere vissuta, e segue con maestria le fasi del dolore per il lutto e la perdita.

Nel 2008 il suo terzo romanzo, Olive Kitteridge, va ancora oltre, guadagnandosi il prestigioso Premio Pulitzer per la narrativa per la lucida rappresentazione dei molteplici punti di vista, rappresentati da altrettante molteplici storie, che compongono il personaggio di Olive Kitteridge. Il romanzo vinse anche il Premio Bancarella e venne premiato ufficialmente durante una cerimonia a Pontremoli.

Seguono altri romanzi, con grande successo di pubblico e un generale apprezzamento da parte della critica, come Il mio nome è Lucy Barton, un romanzo sull’elaborazione del dolore e il recupero del rapporto con la propria madre, che sale la classifica dei bestseller del New York Times e viene candidato al premio Man Booker. Tutto è possibile, pubblicato nel 2017, sfoggia di nuovo l’abilità della scrittrice di dipingere con acume i suoi personaggi, esseri umani con pregi e difetti, mai totalmente negativi o positivi. Tutto è possibile vince il The Story Prize per l’anno 2017.

Due anni dopo l’autrice pubblica un sequel di Olive Kitteridge, Olive, Again, che segue la stessa struttura “a incastro” di diversi racconti. Anche uno dei suoi romanzi più recenti, Oh William!, si presenta come una specie di sequel di Il mio nome è Lucy Barton, e viene candidato al Booker Prize per il 2022. Elizabeth Strout vive attualmente nel Maine con il marito James Tierney, ex procuratore generale del Maine, e frequenta spessissimo New York, sua città d’adozione. Proprio nel 2024 è uscito il suo ultimissimo romanzo, non ancora tradotto, Tell Me Everything.

A cura di Chiara.