Cassandra. La storia mai raccontata del mito maledetto è un romanzo scritto da Cinzia Giorgio. Viene descritta la storia di Cassandra, figlia del re Priamo e della regina Ecuba, sovrani di Troia. È una bambina predestinata fin dalla nascita considerando che il dio Apollo le conferisce il dono della preveggenza. Da quel giorno Cassandra diventa la sacerdotessa del dio e il suo destino sarà segnato per sempre. Diventata donna viene amata da Apollo, Elena, Enea e Agamennone; è una donna forte, libera e fiera che sa cose di cui non vorrebbe essere a conoscenza, come ad esempio il destino infausto della sua amata Troia. Eroina classica, Cassandra incarna l’ideale di una donna moderna che lotta per la sua libertà, soffre per amore e il cui destino è segnato sin dall’inizio.

L’intervista

Arstorica – Buongiorno Cinzia, per noi è un piacere intervistarti. Ci parli della tua attività di scrittrice? Hai qualche fonte di ispirazione per le tue storie?
Buongiorno a te, ai lettori e al blog, il piacere è tutto mio! Che scrittrice sono? Non lo so nemmeno io, se non attraverso i libri. Sono nata e cresciuta in una libreria, quella di mio nonno a Venosa, e vivo circondata dai libri, sono la mia linfa vitale. Ed è da loro che traggo ogni mia ispirazione. 
 
Parliamo di uno dei tuoi ultimi libri: “Cassandra. La storia mai raccontata del mito maledetto.” Che cosa ti ha spinto a parlare del personaggio di Cassandra, figlia di re Priamo e della regina Ecuba?
Il forte pregiudizio che la accompagna da sempre: una donna non creduta, che però alzava lo stesso la voce per farsi ascoltare. Un’eroina drammatica, ma al tempo stesso necessaria alla Storia.
 
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Il personaggio di Cassandra è molto complesso. Il suo destino è segnato sin dalla nascita quando il dio Apollo invia i suoi serpenti nella cesta in cui Cassandra, ancora in fasce, dorme serenamente accanto al suo fratello Eleno donando loro i poteri della divinazione. La neonata riceve il dono della preveggenza e quest’ultimo cambierà il corso della sua vita. Ci parli un po’ di lei?
Cassandra nasce in un contesto privilegiato: è figlia di un re potente, nata in una città prosperosa, è una principessa, ma soprattutto è una donna intelligente, fiera, che non ha paura di parlare. Per questo viene temuta e talvolta derisa. In sé incarna il destino di tante, troppe, donne. Pensa alle battaglie delle donne in Medioriente, ecco, Cassandra le rappresenta in toto, a mio avviso. 
 
Un altro tema ricorrente in tutte le pagine del libro è quello dell’amore e del sesso. Cassandra è amata da Enea, Elena e infine da Agamennone. È stato difficile ricostruire la vita amorosa della sacerdotessa di Apollo?
No, i rapporti umani sono sempre gli stessi, da millenni. E me ne sono accorta leggendo e rileggendo le tragedie greche, ma anche ricostruendo il mondo omerico ai fini della mera narrazione. Nulla è cambiato e nulla cambierà mai: l’amore, la passione, l’odio, la rivalità e l’avidità ci saranno sempre.
 
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Nel corso della storia Cassandra vorrebbe poter cambiare il corso degli eventi ma sa che non lo può fare e che il destino delle persone che lei ama è segnato. Come questo aspetto segna a tuo avviso la sua vita?
Lo segna totalmente, Cassandra si ritrova a sapere cosa accadrà senza poter intervenire. Il fato è più potente degli stessi dèi. Un destino ben crudele, per una donna così appassionata e passionale.
 
Sullo sfondo della guerra tra Achei e Troiani vi sono gli dei e il loro volere. Come hai fatto a ricostruire questo aspetto nel corso del romanzo?
Mi sono affidata a Omero, Esiodo e Virgilio. Mi hanno guidato loro sull’Olimpo!
 
C’è un personaggio del libro a cui sei maggiormente affezionata? E se sì, perché?
Cassandra. È lei la mia preferita. In lei rivedo il coraggio di tutte le donne.
 
“La passione non si può nascondere, è come una ferita che sanguina. Si vede. Ferisce persino lo sguardo.” Con questa frase, all’interno del libro, definisci la passione che è un tema importante per l’evoluzione della storia. Ci parli di questo tema che giudicherei alquanto affascinante?
Come diceva Dante: “Non può comprendere la passione chi non l’ha provata” ed è così, non trovi? Se non ti travolge, se non ti scuote, se non ti dà sensazioni uniche, non è passione. E Cassandra lo sa bene, anche se cerca di contrastarla, perché la passione è una prevaricatrice e lei è una sacerdotessa, a lei viene richiesta verginità e dedizione. Ma nulla può (e deve) sfuggire alla dea Afrodite.
 
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Tante sono le donne descritte nel libro, qual è quella che ritieni più forte e in qualche modo più moderna?
Mi ripeterò, ma io trovo Cassandra la più moderna e la più tragica di tutte proprio perché precorre i tempi. Mentre Elena è una vittima del volere degli dèi e Andromaca una donna totalmente dedita al marito e al figlio, Cassandra è libera in ogni senso. Ma è libera soprattutto da sovrastrutture, da costrizioni. Ci prova a farsi andar bene persino la vita di corte, ma non ce la fa, l’anelito di libertà è più forte. È la sua vera passione.
 
Senza fare troppi spoiler, per il futuro che storia vorresti raccontare all’interno del tuo prossimo romanzo?  
Nel mio nuovo romanzo, in uscita a primavera inoltrata, racconto di altre donne straordinarie. Si tratta di un romanzo molto diverso dai miei soliti, spero davvero che piaccia ai lettori. Il loro giudizio conta per me più di ogni altra cosa. Scrivo per loro, sono loro la mia passione.
 
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