Emily Brontë
Scrittrice e poetessa inglese, Emily Brontë ha scritto un solo romanzo, destinato però a diventare un classico della letteratura inglese e a portarle la fama a livello internazionale: Cime tempestose.
Le sorelle
Emily Brontë nacque il 30 luglio 1818 nel paese di Thornton, nella contea dello Yorkshire, figlia di Maria Branwell e dell’irlandese Patrick Brontë. Era la quinta (e penultima) di sei figli; dopo di lei sarebbe nata Anne, con cui, insieme alla sorella Charlotte, avrebbe composto il famoso trio delle sorelle Brontë.
Quando al padre Patrick venne affidata una parrocchia a Haworth, tutta la famiglia lo seguì nella campagna dello Yorkshire occidentale. Lì, i bambini Brontë dovettero sopportare un grave lutto: la madre Maria morì di cancro nel 1821, e a occuparsi della famiglia subentrò la zia, Elizabeth Branwell. Le bambine furono mandate a scuola, ma l’esperienza fu per loro traumatica, non solo per le privazioni, la rigidità e gli abusi, ma anche per le condizioni igieniche pessime e le malattie: le due sorelle maggiori, Maria ed Elizabeth, contrassero la tubercolosi e morirono.
Rimasero Charlotte, Emily, Anne e il fratello Patrick, tutti ancora giovanissimi, ma già uniti dai lutti sofferti. Un legame particolare si formò tra le tre sorelle, soprattutto dopo che furono tolte da scuola e iniziarono a studiare a casa. L’esperienza traumatica della scuola, che condusse alla morte di Maria ed Elizabeth, ispirò Charlotte nella descrizione della Lowood School nel suo romanzo più famoso, Jane Eyre.
La scatola dei racconti
I quattro ragazzi Brontë furono perciò educati dal padre e dalla zia; pur mancando di un’istruzione formale, avevano la libertà di leggere quello che volevano e di sviluppare indipendentemente i propri talenti. Uno dei loro passatempi preferiti diventò inventare storie, popolate da eroi e soldati, ambientate in mondi immaginari. Emily, la più timida di tutti, amante degli animali e molto sensibile, scrisse in quelle occasioni le sue prime poesie, sebbene ben poche siano sopravvissute. I quattro si dedicarono a scrivere una storia ambientata in un immaginario mondo chiamato “Angria” e poi in un’isola inventata di nome “Gondal”, popolata da personaggi liberamente ispirati alle leggende scozzesi: romantici fuorilegge, nobili e coraggiosi, che già instradavano le sorelle nella scia del Romanticismo, la corrente che più caratterizza le loro opere.
Una volta maggiorenne, Charlotte divenne insegnante, ed Emily provò a iscriversi nella scuola dove insegnava la sorella, tornando però a casa dopo appena pochi mesi, malata di malinconia e incapace di adattarsi alle regole scolastiche dopo aver sperimentato, a casa, una relativa libertà. Lo stesso avvenne poco dopo, quando Emily ottenne l’abilitazione di insegnante (1838): il lavoro da docente, rigido e inquadrato in una routine devastante, ne compromise ben presto la salute. La giovane preferì tornare a casa, ad aiutare nella gestione delle faccende domestiche; amava leggere e studiare: imparò da sola il tedesco e perfezionò le sue doti di pianista.
Sogni di indipendenza
Charlotte, Emily e Anne avevano un sogno: aprire una scuola tutta loro. Per questo si impegnarono negli studi individuali, e nel 1842 Emily e Charlotte si recarono a Bruxelles per perfezionare il proprio tedesco e francese presso la scuola femminile gestita da Constantin Héger. Quest’ultimo fu particolarmente colpito da Emily, di cui ammirava la forza, l’intelligenza e la logica, che paragonava a quelle di un uomo.
Entrambe le sorelle spiccarono per le loro competenze in francese; Emily, inoltre, era diventata così brava a suonare il piano che le fu proposto di rimanere a Bruxelles per insegnare musica. L’iniziativa, però, non poté mai realizzarsi: la zia, Elizabeth, si ammalò, e le due sorelle tornarono immediatamente a Haworth. La zia morì poco dopo; Charlotte ed Emily tentarono di aprire una scuola nella propria dimora, ma non ebbe successo a causa dell’isolamento e della difficoltà di attrarre studenti così lontano.
È in questo periodo che Emily iniziò a mettere in ordine tra i propri scritti, riordinando in due quaderni le sue poesie e denominandole poesie “Gondal”. La sorella Charlotte le scoprì e tentò di fargliele pubblicare, soprattutto quando anche Anne si fece avanti spiegando di aver a sua volta scritto delle poesie: così, nel 1846 le poesie delle tre sorelle videro la luce in un unico volume pubblicato sotto pseudonimo maschile, Poems by Currer, Ellis, and Acton Bell.
Le cime tempestose dello Yorkshire
Le poesie delle sorelle vendettero pochissime copie, ma chi le lesse ne rimase colpito. Per le sorelle fu comunque una soddisfazione, anche perché ottennero ottime recensioni dalla critica. Per questo, nel 1847, Emily, nonostante la sua natura solitaria e restia, si gettò nell’impresa di dare alle stampe il suo unico romanzo, Cime tempestose, utilizzando di nuovo lo pseudonimo di Ellis Bell; fu solo nel 1850 che il suo vero nome venne rivelato. La struttura innovativa del romanzo fu una ventata di novità, mentre la violenza, la passione e le ombre tipiche del Romanticismo conquistarono il pubblico vittoriano, che era sinceramente convinto che l’autore fosse un uomo, data la forza del linguaggio e i richiami così passionali.
Nessuno si aspettava un romanzo così brutale, così ricco di oscura passione e, soprattutto, privo del tipico finale positivo, di un messaggio morale a cui appellarsi. Nonostante l’accoglienza controversa, il romanzo diventò negli anni un classico della letteratura inglese.
Emily Brontë non seppe mai quanta fama Cime tempestose avrebbe conquistato, perché morì di tubercolosi poco dopo averlo pubblicato, il 19 dicembre 1848, all’età di soli 30 anni, e pochi mesi dopo la morte del fratello Branwell.
A cura di Chiara.
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