Ida Bell
Nata da schiavi successivamente emancipati, Ida Bell è stata una giornalista e insegnante americana, attivista per i diritti civili e per la parità di genere nonché sostenitrice del suffragio femminile. Grande oratrice, viaggiò in tutto il mondo; nel 2020 ricevette un premio Pulitzer postumo.
Figlia del Mississippi
Ida Bell nacque il 16 luglio 1862 a Holly Springs, cittadina del Mississippi nota per il suo fiorente commercio di schiavi. Ida era la prima degli otto figli di James Madison Wells ed Elizabeth Warrenton: James era figlio di una schiava e del suo padrone, Spires Bolling, e una volta raggiunta l’adolescenza venne instradato dal padre al mestiere di carpentiere; Elizabeth era nata libera, ma venne rapita e schiavizzata e infine approdò come schiava di casa nella magione di Spires Bolling. Fu perciò nella Bolling-Gatewood House, proprietà di Spires Bolling, che James ed Elizabeth si conobbero e si sposarono; la loro prima figlia, però, nacque anch’essa in schiavitù.
Fu solo l’anno successivo, al termine della Guerra civile americana, che venne proclamata l’emancipazione degli schiavi: James Wells, forte della sua formazione come carpentiere, fondò una sua azienda di falegnameria mentre la moglie Elizabeth iniziò a lavorare come cuoca. In questo modo, i loro figli ebbero un’infanzia agiata; Ida ebbe la possibilità di iscriversi a una scuola d’arte. Le cose cambiarono nel 1878: un’epidemia di febbre gialla si portò via i genitori di Ida e ben tre dei suoi fratelli. I restanti cinque erano destinati a essere smistati in diverse case-famiglia, ma Ida si oppose con tutte le sue forze e con l’aiuto della nonna Peggy riuscì a tenere unito quello che restava della sua famiglia: trovò lavoro come insegnante, mentre la nonna si occupava dei fratelli e delle sorelle durante le sue ore a scuola. La sfortuna continuò però a perseguitarli: due anni dopo anche nonna Peggy morì, insieme a una delle sorelle di Ida, Eugenia; Ida decise allora di trasferirsi a Memphis presso una zia, Fanny, insieme a due delle sue sorelle minori.
L’attivismo a Memphis
L’arrivo a Memphis cambiò la vita di Ida. Lì la donna poté frequentare diversi corsi universitari (sempre, però, in scuole riservate alle persone di colore) e sviluppare le sue forti opinioni politiche; la sua presa di posizione per i diritti delle donne, compreso il diritto di voto, le provocò non pochi scontri con altri pensatori.
Ida Wells conquistò le prime pagine dei giornali nel 1883, quando si rifiutò di lasciare il proprio posto sul treno a una signora bianca. Erano anni di grande confusione: nel 1875 era stata emanata la legge sui diritti civili, che poi però venne abrogata con una sentenza della Corte suprema nel 1883, che ristabilì il diritto di segregare i passeggeri dei mezzi pubblici in base alla loro razza.
Ida venne trascinata a forza fuori dal vagone del treno e su quella esperienza scrisse un articolo per un settimanale, The Living Way, che le procurò una rapida e immediata pubblicità. Ida decise di fare causa alla compagnia ferroviaria, creando un caso destinato ad avere risonanza nazionale: Ida vinse in prima istanza nel 1884, ma la Corte suprema del Tennessee capovolse il verdetto nel 1887, obbligandola per di più a pagare lei le spese processuali.
L’esperienza non fece altro che inasprire le sue vedute e renderla ancora più attiva nelle sue campagne per la parità dei diritti e i diritti civili. Ida cominciò a scrivere come giornalista a pieno, sempre per The Living Way e poi per The Evening Star con lo pseudonimo “Iola”; divenne anche redattrice e comproprietaria del quotidiano The Free Speech and Headlight. I suoi articoli, che denunciavano apertamente le politiche razziste e la discriminazione verso le persone di colore, finirono per farla licenziare dal suo lavoro di docente: per Ida fu un grosso trauma, ma non si perse d’animo. Si gettò ancora di più nella scrittura.
Gli articoli denuncia e la lotta per la libertà
Ida Wells non aveva paura di denunciare nei suoi articoli gli episodi di violenza e discriminazione che erano la quotidianità a Memphis. Si concentrò in particolare sui linciaggi operati dai bianchi nei confronti dei neri, e denunciò aspramente l’uccisione di un suo amico, Thomas Moss, a seguito di un’escalation di violenza partita per un banale litigio tra due bambini (che però erano un bianco e un nero). La violenza razziale nascondeva motivi puramente economici: Thomas Moss era proprietario di una redditizia drogheria che faceva concorrenza al negozio di William Barrett. Dopo una serie di attacchi e di provocazioni reciproche, la situazione degenerò nel sangue, con un gruppo di ben 75 uomini bianchi che giustiziò in aperta campagna Moss e alcuni suoi collaboratori del negozio.
Anche The Free Speech and Headlight cominciò a essere preso di mira: i continui articoli di denuncia di Ida Wells, soprattutto in merito ai linciaggi e al sistema giudiziario corrotto, suscitarono una reazione violenta da parte di un gruppo di bianchi, che attaccarono la sede del giornale e la distrussero. Ida e il comproprietario del giornale, James Fleming, furono costretti a fuggire da Memphis, mentre The Free Speech and Headlight veniva fatto a pezzi e rivenduto; ad oggi, non esiste una singola copia originale di quel quotidiano. Ida Wells non sarebbe più ritornata a Memphis, città che aveva messo una vera e propria taglia sulla sua testa.
Si stabilì a New York, da cui continuò la sua battaglia contro i linciaggi e le discriminazioni. Ida Wells divenne una vera e propria esperta della sociologia e psicologia dei linciaggi, e iniziò a tenere conferenze in tutto il mondo su questo argomento, arrivando anche a pubblicare un pamphlet dedicato, The Red Record. Durante i suoi viaggi Ida conobbe il vedovo Ferdinand Lee Barnett, avvocato, giornalista e a sua volta attivista per i diritti civili: i due si sposarono nel 1895, ed ebbero insieme quattro figli, che si aggiunsero ai due figli che Barnett aveva già avuto dal primo matrimonio. Fu un’unione felice e non convenzionale, in quanto i due lavoravano fianco a fianco, condividendo idee e battaglie, anziché sottostare ai ruoli tradizionali di marito – moglie.
Con il suo lavoro instancabile Ida Wells riuscì a costruirsi una solida reputazione di attivista e giornalista, nonostante i ripetuti attacchi da parte della stampa americana nei suoi confronti. Il suo giro di conferenze nel Regno Unito alla fine dell’800 ebbe un profondo impatto sull’opinione pubblica: a Londra venne fondata la prima commissione anti-linciaggio del mondo, e molte industrie manifatturiere inglesi furono così colpite dalla sua denuncia dello schiavismo in America che boicottarono l’importazione del cotone dagli Stati americani del Sud.
Nel 1928 Ida Wells iniziò a scrivere la sua autobiografia, Crusade for Justice, ma non riuscì mai a terminarla. Venne editata e pubblicata postuma dalla figlia Alfreda, perché Ida Wells morì il 25 marzo 1931.
A cura di Chiara.
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