Niloofar Hamedi
Niloofar Hamedi è una giornalista iraniana, nota soprattutto per il suo ruolo nella diffusione delle notizie relative alla storia di Mahsa Amini.
Non si sa molto della vita privata e della storia di Niloofar Hamedi. Nasce il 22 ottobre 1992 e si dedica alla carriera di giornalista; nello specifico, scrive per il quotidiano riformista Shargh, fondato nel 2003. Il giornale si muove sul filo del rasoio: viene più volte chiuso dal governo iraniano per le notizie pubblicate, ritenute “scomode”.
La stessa Niloofar Hamedi non si tira indietro nel rendere note notizie che le attirano le attenzioni indesiderate del governo e dei servizi segreti iraniani. Nel luglio 2022, è una delle prime giornaliste a intervistare la famiglia e l’avvocato della scrittrice Sepideh Rashnu. La scrittrice e giornalista iraniana è stata arrestata il 16 luglio 2022 dopo un litigio con un’altra donna, Raheheh Rabii, avvenuto su un autobus; la donna ha accusato Sepideh Rashnu di non indossare l’hijab correttamente, e la scrittrice si è difesa protestando contro l’obbligo del velo.
Il litigio, filmato e pubblicato sui social media, è diventato virale e ha portato la polizia all’arresto di Sepideh Rashnu, che è stata liberata solo alla fine del mese di agosto, dopo aver rilasciato una confessione (con tutta probabilità, estorta sotto tortura, dato che la donna è stata anche ricoverata in ospedale per qualche giorno) e aver pagato quasi trentamila dollari di cauzione.
Niloofar Hamedi, già in prima linea per il caso Rashnu, non si tira indietro di fronte al caso Amini. La ventiduenne iraniana Mahsa Amini viene arrestata il 13 settembre 2022 mentre si trova a Teheran con la sua famiglia, e presa in custodia dalla Polizia morale; morirà in ospedale il 16 settembre. La polizia riporta che la morte è dovuta a un attacco cardiaco, ma nessuno ci crede, data la giovane età e salute della ragazza; è probabile, invece, che sia stata un’emorragia cerebrale per le botte subite.
Il giorno della morte di Mahsa Amini, Niloofar Hamedi riesce a introdursi nell’ospedale dove la ragazza è ricoverata e a scattare una foto dei suoi genitori, che si abbracciano piangendo nella corsia dell’ospedale. La giornalista pubblica la foto su Twitter, insieme alla notizia della morte di Mahsa Amini: in breve la news esplode sui social, contribuendo a scatenare una serie di proteste a livello nazionale.
A causa del suo ruolo nel diffondere la notizia, considerata causa principale delle proteste, il 21 settembre 2022 Niloofar Hamedi viene arrestata dalla polizia, con vaghe accuse di cospirazione con potenze straniere e sioniste, propaganda contro lo Stato, e minacce alla sicurezza nazionale. Da quel momento, di lei si hanno solo scarse notizie. Non è l’unica giornalista a essere arrestata: in quei giorni il governo opera un vero e proprio rastrellamento di giornalisti e liberi pensatori che hanno contribuito a far conoscere la storia di Mahsa Amini.
Il marito di Niloofar Hamedi e il suo avvocato, Mohammad Ali Kamfirouzi, riportano che la giornalista viene interrogata ogni giorno e detenuta in isolamento nella prigione Evin di Teheran, senza che le siano formalizzate delle accuse. È solo il 4 novembre 2022 che il Ministero dell’Intelligence, insieme alle Guardie rivoluzionarie islamiche, accusa formalmente Niloofar Hamedi e un’altra giornalista, Elaheh Mohammadi, rea di aver scritto un articolo sul funerale di Mahsa Amini, di aver complottato in una guerra internazionale finanziata dalle agenzie di spionaggio occidentali per seminare scontento sociale tra il popolo iraniano, in particolare tra le donne.
Nelle accuse, già di per sé false, si trovano anche informazioni errate, come quella secondo cui Niloofar Hamedi avrebbe pubblicato una foto di Mahsa Amini nel suo letto d’ospedale, quando invece la giornalista ha scattato e pubblicato una foto dei genitori. Ancora oggi, Niloofar Hamedi è rinchiusa in prigione; il suo processo è iniziato il 30 maggio 2023.
Insieme a Elaheh Mohammadi e Narges Mohammadi, Niloofar Hamedi è stata nominata per l’UNESCO/Guillermo Cano World Press Freedom Prize del 2023, premio conferito a persone o organizzazioni che hanno contribuito alla difesa o alla promozione della libertà di stampa. La donna è inoltre stata inserita nella lista del Time delle 100 persone più influenti al mondo nel 2023 e ha ricevuto, insieme alla collega Elaheh Mohammadi, il Louis M. Lyons Award for Conscience and Integrity in Journalism di Harvard.
A cura di Chiara.
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