Biancaneve e i sette nani
Molti di noi sono cresciuti accompagnati dai cartoni animati, e sicuramente tra i più famosi ci sono i classici Disney. I classici Disney non sono solo stati una presenza costante nella cultura popolare, ma, a modo loro, hanno anche rappresentato uno specchio della società e degli insegnamenti che tale società voleva trasmettere ai propri figli.
Ne è un esempio, senza dubbio, il classico dei classici, Biancaneve e i sette nani. Proiettato per la prima volta a ridosso del Natale dell’anno 1937, fu un vero e proprio successo cinematografico: il cartone animano incassò più di otto milioni di dollari in tutto il mondo, diventando così il film di animazione con gli incassi più alti negli Stati Uniti, e fu oggetto di numerose riproposte e versioni, fino ad arrivare alla commercializzazione in videocassetta negli anni Novanta. Biancaneve vinse anche un Oscar come migliore colonna sonora (1938) e, decenni dopo, venne annoverato tra i 100 più grandi film americani dall’American Film Institute.
La storia di Biancaneve si ispira alla fiaba dei fratelli Grimm: la bellissima principessa Biancaneve, il cui nome evidenzia il candore della sua pelle, vive con la malvagia matrigna Grimilde dopo essere rimasta orfana. Grimilde è ossessionata dalla bellezza e teme che un giorno la giovane principessa possa surclassarla. Quando Grimilde si rende conto che Biancaneve si è innamorata di un principe, a sua volta invaghitosi di lei dopo averla sentita cantare, decide di sbarazzarsene una volta per tutte: ordina al suo guardiacaccia di portarla nel bosco e ucciderla. Ma il cacciatore, commosso dal destino di Biancaneve, decide di disobbedirle e incita la principessa a scappare nel bosco.
Lì, Biancaneve si imbatte nel cottage dove vivono sette nani minatori, che nonostante le iniziali remore la accolgono: la principessa si dedica a tenere pulita e in ordine l’abitazione, mentre durante il giorno i nani lavorano alle miniere. Al pari di una creatura fatata, Biancaneve è gentile, premurosa, lavora in armonia con gli abitanti e gli animali del bosco, conquista i cuori dei nani, compreso quello di Brontolo, il più restio.
Il cartone animato fa il suo esordio negli anni Trenta, e Biancaneve è, in un certo senso, la rappresentazione della donna perfetta: bella, onesta, di animo buono, dedita ai lavori domestici; la sua purezza e bellezza sono ciò che suscitano l’invidia della Regina cattiva, che viene infine rappresentata come una vecchia e brutta strega, che trova la morte dopo aver attentato alla vita della principessa. E secondo la logica di quasi cento anni fa, il destino di ogni principessa è sposare un degno principe e diventare regina: il principe (è interessante notare che non ha nome) arriva giusto in tempo per salvare Biancaneve dal maleficio di Grimilde e portarla via, in sella sul suo cavallo bianco.
A cura di Chiara.
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