Lou von Salomé

Di origini russe, nata con il nome di Luíza Gustavovna Salomé, Lou Andreas-Salomé è stata una psicoanalista e saggista tedesca, nota per i suoi studi di psicoanalisi e per il suo circolo di amicizie, che includeva nomi come Sigmund Freud e Friedrich Nietzsche.

Le radici

Louise von Salomé nacque il 12 febbraio 1861 nell’Impero Russo, a San Pietroburgo, ultima dei sei figli di Gustav Ludwig von Salomé e di Louise Wilm. La sua famiglia, di fede ugonotta e di discendenza russo-tedesca, era benestante e offrì ai figli un’ottima istruzione: Lou crebbe imparando il russo, il francese, il tedesco e studiando le stesse materie che venivano insegnate ai fratelli.

Lou era una ragazza intellettualmente curiosa e determinata, e lo dimostrò già all’età di sedici anni, quando decise di abbandonare la fede impostale dalla famiglia. Non abbandonò però il suo interesse per la teologia, la filosofia e la storia delle religioni: attratta dai sermoni del pastore olandese Hendrik Gillot, ne divenne studentessa e insieme approfondirono una vasta gamma di materie umanistiche, dalla filosofia alla teologia. Gillot, 25 anni più vecchio di lei, si invaghì di Lou tanto da voler divorziare dalla moglie, ma la ragazza non era interessata né al matrimonio né a relazioni clandestine e rifiutò le sue attenzioni.

Per allontanarsi da Gillot, e complice anche la morte del padre Gustav avvenuta nel 1879, Lou e sua madre si trasferirono a Zurigo, dove Lou si iscrisse all’università (una delle poche che accettavano studentesse donne) per continuare i suoi studi di filosofia e teologia. Una malattia ai polmoni, però, la costrinse a cercare un clima più caldo, perciò Lou e la madre si trasferirono a Roma nella primavera del 1882.

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Gli anni italiani

Lou von Salomé aveva 21 anni quando giunse a Roma. Non ci mise molto a inserirsi nei circoli letterari e intellettuali della città. In una di quelle occasioni conobbe il fisico e filosofo tedesco Paul Rée, che si innamorò immediatamente di lei e le chiese di sposarlo. Ancora una volta, Lou rifiutò la proposta: voleva studiare e continuare a crescere intellettualmente, non sposarsi. In alternativa, Lou propose a Paul Rée un sodalizio accademico: vivere insieme, uno accanto all’altro, come studiosi e non come marito e moglie. Paul accettò l’idea, proponendo a sua volta di invitare anche il suo amico, il filosofo Friedrich Nietzsche, a vivere con loro.

Leggenda narra che anche Nietzsche si innamorò istantaneamente di Lou von Salomé e che anche lui le chiese di sposarlo, tramite l’intercessione dell’amico Paul, e ancora una volta Lou rifiutò la proposta. Nonostante la situazione fosse alquanto anomala, i tre continuarono la convivenza, all’insegna della ricerca e del progresso intellettuale. Molti, di questo trio, non videro altro che la sconvenienza: Elisabeth Nietzsche, sorella di Friedrich, accusò Lou von Salomé di essere una donna immorale e fece di tutto per allontanare il fratello da lei.

I tre, tuttavia, continuarono a viaggiare insieme, attraversando l’Italia e poi la Svizzera, alla ricerca di un luogo dove instaurare una “comune” intellettuale, un’accademia dove studiosi e intellettuali potessero liberamente confrontarsi. A Lucerna, Nietzsche avanzò un’altra proposta di matrimonio a Lou, che quest’ultima nuovamente rifiutò. Dopo un altro mese trascorso a Lipsia, Lou e Paul si separarono da Nietzsche, proseguendo il viaggio verso Stibbe, e il filosofo cadde in una profonda depressione che influì sulla sua vita e sui suoi scritti.

Lou Andreas-Salomé

Lou e Paul proseguirono il loro viaggio, stabilendosi infine a Berlino, dove vissero insieme per alcuni anni finché Lou non sposò l’accademico Friedrich Carl Andreas nel 1887. Come tutte le altre relazioni di Lou von Salomé, anche il suo matrimonio fu anomalo: fu più un matrimonio di facciata, mentre la donna continuava la sua relazione con Paul Rée, che tuttavia andò sfaldandosi in quanto Paul non tollerava la sua convivenza con un altro. Lou e Friedrich Carl rimasero sposati fino alla morte di quest’ultimo nel 1930; nel frattempo, Lou Andreas-Salomé intrattenne rapporti accademici e intellettuali con alcuni grandi nomi dell’epoca: il giornalista tedesco Georg Ledebour, il poeta austriaco Rainer Maria Rilke, e lo psicoanalista Sigmund Freud (con cui, si vocifera, sembra abbia avuto anche una storia). Sembra invece confermata la sua relazione con il giovane Victor Tausk, psicoanalista studente e collega di Freud. Lou intrattenne anche una lunga corrispondenza con Anna Freud, sorella di Sigmund, che riteneva i testi di Lou, soprattutto il suo saggio su Friedrich Nietzsche, un materiale all’avanguardia della psicoanalisi. 

Lou von Salomé scrisse su molteplici argomenti, compresa la religione, approfondendo nello specifico la tematica della perdita della fede. I suoi saggi colpirono profondamente il giovane poeta Rainer Maria Rilke: Lou, allora trentaseienne mentre Rilke aveva 20 anni, divenne per il poeta musa, insegnante, amica e infine amante. Lou insegnò a Rilke il russo per introdurlo alla letteratura russa, lo condusse con sé in viaggio in Russia per incontrare Tolstoj, e lo presentò a vari mecenati e circoli artistici. La loro amicizia durò per tutta la vita di Rilke, che nonostante la giovane età morì prima di Lou.

Gli anni Trenta furono molto difficili per Lou von Salomé. La sua salute, sempre più debole, le causò vari ricoveri in ospedale. Suo marito Friedrich Carl Andreas morì di cancro nel 1930, e Lou stessa venne operata per un tumore nel 1935, evento che le fece smettere del tutto di lavorare come psicoanalista. 

Lou Andreas-Salomé morì il 5 febbraio 1937 a Göttingen. Non è certo se sia stato poco prima o poco dopo la sua morte, ma la sua collezione di libri venne confiscata e distrutta dalla Gestapo, che l’accusò di amicizie e idee “giudaiche”. Si dice che la Gestapo, per distruggere la sua libreria, abbia dovuto attendere la morte della psicoanalista e filosofa a causa del prestigio di cui la donna godeva a Göttingen. Lou Andreas-Salomé fu una delle prime donne psicoanaliste e una delle prime donne a scrivere della sessualità femminile; scrisse decine di saggi ma anche racconti e romanzi, spaziando da un’analisi dei personaggi femminili nelle opere di Ibsen a un memoriale della vita di Rilke.

A cura di Chiara.