Rosa Montero
Nata a Madrid il 3 gennaio 1951, Rosa Montero Gayo è una giornalista e scrittrice spagnola, tra le più famose della sua generazione.
Figlia di un torero e di una casalinga, a iniziarla alla scrittura fu la tubercolosi: Rosa la contrasse quando aveva appena cinque anni, e il forzato isolamento a casa la costrinse a cercare modi per passare il tempo. Da piccolissima, perciò, iniziò a leggere e scrivere assiduamente, e quando arrivò il momento di scegliere l’università, non aveva dubbi. Dopo aver frequentato il Beatriz Galindo Institute, si iscrisse alla facoltà di Filosofia e Arti dell’Università di Madrid, per poi passare al corso di giornalismo e studiare, al contempo, anche psicologia.
Durante il periodo universitario, la giovane si dedicò alle sue passioni: la lettura, la scrittura, ma anche il teatro, e sin dal 1970, all’età di soli diciannove anni, si cimentò nella professione di giornalista per la televisione, i giornali e le riviste. Dopo la laurea in psicologia, nel 1977 iniziò a lavorare per El País, il quotidiano più famoso e diffuso della Spagna.
Una carriera in salita
Da quel momento, la sua carriera di giornalista e scrittrice progredì stabilmente. Conquistando un suo ruolo all’interno della redazione del El País, Rosa Montero ne divenne corrispondente speciale e viaggiò in tutto il mondo, dall’India all’Australia, dagli Stati Uniti all’America del Sud. I suoi articoli divennero famosi, così come le interviste che iniziò a curare per l’edizione domenicale del giornale: nel 1977, fu la prima donna a ricevere il premio Manuel del Arco per il giornalismo. Nel 1979 la giornalista esordì con il suo primo romanzo, Crónica del desamor, un romanzo sul senso di disorientamento e solitudine di un’intera generazione. I suoi scritti conquistarono un altro premio nel 1980, quando Rosa Montero ricevette il Premio nazionale per il giornalismo; i suoi successi la portarono alla nomina di caporedattrice del settimanale del El País.
Gli anni Ottanta furono prolifici sia per i romanzi che per la produzione giornalistica. Nel 1983 uscì il secondo romanzo della giornalista, La función Delta, destinato a conquistare il Premio nazionale di letteratura nel 2017, seguito nel 1983 da Te trataré como una reina, che si rivelò un grande successo commerciale, e Temblor (1990). Parallelamente venne pubblicata una raccolta delle sue interviste per El País, Cinco años de país.
Nel 1988 la scrittrice si sposò con il giornalista Pablo Liczano e nel 1992 si cimentò con il suo primo libro per bambini, Il nido dei sogni, uno dei primi, insieme a La figlia del cannibale, vincitore del premio Primavera per il miglior romanzo, a essere tradotto e pubblicato anche in Italia.
Premi e riconoscimenti
La pazza di casa, pubblicato in spagnolo nel 2003, viene considerato tra i suoi lavori migliori: si aggiudicò il premio Qué Leer come miglior libro pubblicato in Spagna nel 2003, nonché il premio letterario italiano Grinzane Cavour come miglior libro straniero pubblicato in Italia nel 2004. La scrittrice spagnola si conquistò un secondo premio Qué Leer nel 2005 con il suo romanzo Storia del re trasparente. Rosa Montero si è ormai affermata come scrittrice di fama internazionale; in totale ha pubblicato 16 romanzi, due raccolte di biografie, tre raccolte di interviste, e anche diversi libri per bambini. Nel 2011, alla scrittrice venne assegnato il Cognac European Literature Festival Readers’ Prize per il suo romanzo Instrucciones para salvar el mundo e, nel 2014, il Madrid’s Critics’ Prize per La ridicola idea di non vederti più: un romanzo complesso in cui, attraverso la biografia della celebre Marie Curie, la scrittrice narra anche di sé stessa e del dolore per la perdita dell’amato marito, deceduto nel 2009.
Oltre ad aver insegnato come visiting professor nelle prestigiose università statunitensi della Virginia e di Boston, Rosa Montero ha viaggiato in tutto il mondo tenendo conferenze sul giornalismo e la letteratura; dall’Università di Puerto Rico ha ricevuto un dottorato honoris causa, mentre l’Università cattolica pontificia del Perù l’ha nominata professoressa onoraria. Nel 2019, la Facoltà di giornalismo presso l’Università Miguel Hernandez di Elche ha dedicato una sala conferenze in suo nome. Tra le opere più recenti della scrittrice spagnola, in Italia è stato pubblicato La buona fortuna (2022).
A cura di Chiara.
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