Diventata bookstagrammer alla fine del 2019, postando riflessioni sui libri che leggeva, Letizia Colucci ha intensificato quest’attività nel periodo del Covid quando ha iniziato a leggere tantissimi libri di cui non sono mancate tante recensioni. Amante della letteratura inglese che ha approfondito nel corso della sua vita soprattutto per passione, nella sua pagina Instagram in tanti la conosceranno sicuramente con lo pseudonimo procionabibliofila. Nella sua pagina ha inserito il format Vita Paranoia, in cui propone delle mini-lezioni in stile comico di letteratura inglese, e La Tana Poetica, in cui condivide con i suoi followers una poesia che ama.

In questa intervista ci parla di lei, della sua pagina, dei suoi libri preferiti  e dei suoi sogni nel cassetto.

Diritti di copyright di Letizia Colucci

L’intervista

Arstorica – Buongiorno Letizia, parlaci di te. Che tipo di ragazza sei e quando hai scoperto l’amore per i libri?

Letizia Colucci – Amo definirmi una persona molto curiosa e aperta di mente. Pur avendo le mie marcate preferenze, non c’è un campo del sapere che non mi affascini; insomma, sono una persona con cui si può parlare davvero di tutto! Ho scoperto il mio amore per i libri alle elementari, grazie alla maestra Barbara, che oltre all’italiano ci ha insegnato l’importanza della lettura per poter dare un nome ai nostri sentimenti e riconoscerli negli altri. Ci sono periodi in cui leggo di meno e altri in cui leggo di più, ma se i libri mi sono sempre stati accanto è merito suo.

Per molte persone i libri sono uno strumento di conoscenza, per altri un modo per evadere dalla routine quotidiana e per altri il migliore amico con cui trascorrere parte del loro tempo. Tu a quale categoria appartieni?

Penso di far parte di tutte e tre le categorie. I libri sono come le persone: ognuno è diverso e ognuno giunge a noi in un momento diverso, per scopi diversi.

Che cos’è per te la letteratura? E qual è la tua preferita? Ce ne parli?

La letteratura è per me uno strumento per interpretare il mondo, ma anche per registrarne i cambiamenti. Ogni libro, così come ogni corrente letteraria, rappresenta il contesto (culturale, storico, sociale) in cui è immerso. La mia letteratura preferita è la letteratura inglese. Al liceo ho avuto una professoressa che aveva un modo tutto suo di spiegare e mi sono vista costretta a studiarla in autonomia per compensare alcune carenze che sentivo, spinta anche dalla curiosità che da sempre mi caratterizza.

Oltre a un gran numero di temi che mi hanno appassionata e un modo di pensare che sento appartenermi, nello studio della letteratura inglese ho trovato uno spazio che è solo mio, in cui ho potuto per la prima volta mettermi in gioco e superare i miei limiti con le mie sole forze. Ciò che sono oggi lo devo a lei.

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Come sei diventata bookstagrammer? Ci parli un po’ della tua pagina?

Sono diventata bookstagrammer a fine 2019, quando (in quello che prima era il mio profilo personale e ora è il mio bookstagram) ho cominciato a postare delle riflessioni sui libri che leggevo. Con l’avvento della pandemia è aumentato il numero di libri letti, così come il numero di recensioni, e il sostegno dei miei amici mi ha spinta a continuare e a creare nuovi format (attualmente ne sto portando avanti due: Vita Paranoia, ovvero delle mini-lezioni comiche di letteratura inglese, e La Tana Poetica, in cui condivido una poesia che amo).

Il tuo pseudonimo su Instagram è procionabibliofila. Ci spieghi il significato della parola per pura curiosità?

Il significato di questo nome utente è da attribuire al ragazzo che adesso è diventato il mio ex storico. Quando ci stavamo frequentando era appena stata introdotta l’emoji del procione e la usavo ovunque, così ha iniziato a chiamarmi “prociona”. Facendo un po’ di ricerche, ho scoperto che i procioni mi somigliano molto: sono intelligenti e vogliono sempre avere le zampine pulite. Perciò ho deciso di cambiare nickname includendo la parola “bibliofila”, e penso che rifletta pienamente il mio lato “goofy” che non mi abbandona mai.

Nella tua pagina Instagram proponi molti approfondimenti di letteratura inglese e Vita Paranoia, il format sulla cultura e la letteratura inglese come mezzi per riflettere. Ti va di parlarcene un po’?

 “Vita Paranoia” è nato ascoltando l’omonima canzone di Gazzelle, uno dei miei artisti preferiti, poco dopo la morte di Piero Angela. Stavo pensando a quanto sarebbe stato bello lavorare con lui, essere riconosciuta come divulgatrice, e così mi sono detta: “perché non crearmi uno spazio in cui divulgare ciò che ho appreso negli anni, ma anche far riflettere su ciò che leggiamo e studiamo?”. Alcune puntate, infatti, sono molto povere di nozioni perché ho preferito concentrarmi maggiormente sull’invito alla riflessione. Avevo – e ho tuttora – molti timori prima della pubblicazione di ciascuna puntata, ma chi mi segue adora il format in tutta la sua imprevedibilità e spontaneità, e ne sono felicissima! In fondo, è sempre bello sapere di essere apprezzati per il modo in cui parliamo di ciò che amiamo di più.

Nella sezione Altro di cosa ti occupi? Potresti approfondirlo con noi?

Oltre alla lettura, dedico il mio tempo libero ai balli caraibici. Ho trovato un gruppo di amici fantastico grazie a questo sport, che rimane sempre affascinato dai miei consigli di lettura!

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Parlando di libri qual è il tuo preferito? 

Questa è una domanda che mi mette sempre in crisi, perché non ho un solo libro preferito. Tuttavia, se dovessi davvero sceglierne uno solo, direi “Amleto” di William Shakespeare, perché in questa tragedia viene rappresentata tutta l’umanità e tutto ciò che ne fa parte. Ci sono anche i pirati, e non sono neanche il punto principale della trama!

Se, invece, il libro in questione dovesse necessariamente essere un romanzo, sceglierei “Jane Eyre”. Jane è l’alter ego della sua autrice, una ragazza di campagna che non si sente mai abbastanza e che, dopo tante battaglie interiori, desidera solo di essere vista per la sua anima e per quanto ha da offrire. C’è molto di Jane – e di Charlotte – in me.

Qual è il libro che in qualche modo non sei riuscita a portare avanti come lettura e perché?

Ci sono tanti libri che non sono riuscita a finire di leggere, e sono altrettanti i motivi per cui ho deciso di interrompere la lettura. Se dovessi dare un’unica spiegazione, direi che, semplicemente, non era il momento giusto per quei libri. Anche con le persone funziona così, no? Quante ne incontriamo al momento sbagliato?

Qual è il tuo sogno nel cassetto e che progetti futuri hai? 

Sogno di diventare insegnante d’inglese e di pubblicare una raccolta di poesie. Sto lavorando a entrambe le cose, chissà…

Qui il link alla sua pagina Instagram per scoprire tante cose su di lei e le sue passioni!