Emily Dickinson
La poetessa americana Emily Dickinson è oggi considerata una delle voci più significative della poesia americana, nonostante non abbia goduto di molta notorietà mentre era in vita. Delle sue centinaia di poesie, solo una decina fu pubblicata durante la sua vita, che la poetessa visse per lo più in solitudine, sviluppando reti di amicizie soprattutto tramite corrispondenza.
Amherst
Emily Elizabeth Dickinson nacque il 10 dicembre 1830 ad Amherst, Massachusetts, da una famiglia che godeva di un certo prestigio, sebbene non fosse particolarmente ricca. I Dickinson discendevano dalla grande migrazione puritana che aveva interessato il Nuovo Mondo nel Seicento; Samuel Dickinson, nonno di Emily, aveva fondato l’Amherst College per l’insegnamento delle arti, e poi aveva fatto costruire la tenuta di Homestead, che divenne, insieme al college, il vero e proprio centro della vita dei Dickinson. Edward Dickinson, padre di Emily, era infatti tesoriere dell’Amherst College, e in seguito avrebbe lavorato anche nel Senato del Massachussetts, una delle camere che componevano la corte dello stato. Sposatosi poi con Emily Norcross nel 1828, la coppia ebbe tre figli: William Austin, Emily e infine Lavinia.
Emily crebbe quindi in un ambiente molto vicino alle arti; era una bambina tranquilla e riservata con un particolare talento per il pianoforte. Una volta adolescente, insieme alla sorella Lavinia frequentò l’Amherst Academy, dove ricevette un’istruzione di stampo classico: letteratura inglese e classica, latino, storia, geologia, aritmetica. A quanto racconta Emily stessa nelle lettere ad alcuni amici, la ragazza amava studiare e imparare, nonostante fosse di salute cagionevole, cosa che a volte la costringeva ad assentarsi da scuola per lunghi periodi.
Non aiutò la morte di alcuni amici, che la traumatizzò profondamente; quando perse l’amica Sophia Holland a causa del tifo, la giovane poetessa cadde in una brutta depressione. Terminati gli studi all’Amherst Academy, frequentò per qualche mese il Mary Lyon’s Mount Holyoke Female Seminary, ma la nostalgia della famiglia, la salute debole o forse semplicemente l’approccio troppo rigido della scuola la spinsero a tornare a casa.
Una vita tranquilla
Tornata a casa, Emily si dedicò principalmente alle faccende domestiche e alla lettura, cominciando a buttare giù le bozze dei suoi primi scritti. Divenne particolarmente amica del giovane avvocato Benjamin Franklin Newton, amico del padre, che le fece conoscere le poesie di William Wordsworth e Ralph Waldo Emerson. Benjamin Newton l’ammirava come ragazza e come artista e vedeva in lei la futura poetessa che sarebbe nata; in una lettera scritta prima di morire di tubercolosi, si augurava di vivere abbastanza per vederla raggiungere la fama. Sempre Newton le regalò Letters from New York di Lydia Maria Child, un’opera che ebbe su di lei una grande influenza; Emily, inoltre, fu profondamente colpita da Jane Eyre di Charlotte Brontë e dalle opere di Shakespeare.
Emily trascorse molti anni ad Amherst, dove strinse una profonda amicizia con Susan Gilbert, la moglie del fratello William Austin. Solo nel 1855 Emily si allontanò da casa con la madre e la sorella, per viaggiare prima a Washington poi a Filadelfia. Tornata ad Amherst, la salute di sua madre iniziò a declinare ed Emily si prese su di sé la responsabilità di prendersi cura di lei, chiudendosi sempre di più dentro casa e dedicandosi alle incombenze domestiche.
L’isolamento dal mondo esterno la spinse però a cercare rifugio nella lettura e nella scrittura, ed è in questi anni che l’autrice scrisse i versi che le avrebbero regalato l’immortalità. Tra il 1858 e il 1865 scrisse quasi ottocento poesie, di cui nessuno della sua famiglia era a conoscenza. In quegli anni, la famiglia Dickinson strinse amicizia con Samuel Bowles, proprietario e direttore dello Springfield Republican, ed Emily gli inviò alcune delle sue poesie: alla fine Samuel Bowles ne pubblicò cinque, anche se Emily non le firmò. Le sue poesie furono giudicate “trascendentaliste”, intrise di romanticismo gotico, e in un certo senso un ponte verso il realismo. Anche il redattore Josiah Holland lesse alcune delle sue poesie, ma pare le giudicasse troppo eteree e lontane dal gusto del pubblico per essere pubblicate.
Gli anni Sessanta furono per Emily anni prolifici ma anche difficili, perché non riusciva a trovare né un pubblico né una pubblicazione. Di grande aiuto le fu il supporto morale del critico letterario Thomas Wentworth Higginson, che elogiò il suo lavoro e la spinse a continuare a scrivere, anche se nella pratica non la invitò mai a pubblicare. Alla fine del decennio, Emily cominciò a scrivere di meno, forse troppo oberata dalle faccende domestiche (la loro decennale governante li aveva lasciati per sposarsi) o forse preda di una qualche forma di depressione o di fobia.
Negli ultimi quindici anni della sua vita, Emily Dickinson non uscì di casa, o se lo fece, si mantenne nascosta. Tuttavia fu molto attiva nelle sue amicizie: scrisse centinaia di lettere a molteplici amici, tenne diari e appunti. Le sue condizioni di salute però erano sempre più incerte; spesso si rifiutava di uscire dalla propria camera. La morte del padre (1875) e quella della madre furono un ulteriore peso sulle sue spalle; un altro lutto la colpì quando morì Otis Phillips Lord, un vecchio giudice con cui da anni intratteneva una corrispondenza e che lei vedeva come un’anima gemella in termini letterari.
Gli ultimi anni della vita di Emily furono costellati da altri lutti, compreso il suo nipotino Gilbert. Il dolore per quelle perdite aggravò i suoi sintomi già gravi. Emily Dickinson morì il 15 maggio 1886, all’età di cinquantacinque anni, dopo aver strappato alla sorella Lavinia la promessa di bruciare le sue lettere. Fortunatamente per i posteri, Lavinia bruciò le lettere, ma quando scoprì la mole di poesie della sorella, si attivò per farle pubblicare. Il primo volume venne alla luce quattro anni dopo la morte della poetessa, e negli anni successivi le sue poesie vennero man mano pubblicate, sebbene a volte sottoposte a un editing che le modificò profondamente.
Oggi, Emily Dickinson viene insegnata nei corsi di letteratura e poesia americana; nel 1973, il suo nome è stato inserito nel National Women’s Hall of Fame. Nella casa che era appartenuta al fratello è stato aperto l’Emily Dickinson Museum.
A cura di Chiara.
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