Vita e avventure di Babbo Natale
Un paio di anni dopo il romanzo che gli regalò la fama, Il meraviglioso mago di Oz, L. Frank Baum si cimentò in un altro libro per bambini, Vita e avventure di Babbo Natale (1902), che andò subito a ruba, affermandosi come un’amata favola di Natale. Il protagonista è proprio lui, Babbo Natale, ma non l’omone vestito di rosso che siamo abituati a vedere: qui si tratta dell’infanzia di Babbo Natale, di ben prima che diventasse la figura più famosa del Natale.
Nella foresta di Burzee, già citata nel Mago di Oz, Ak, l’immortale mastro guardaboschi, trova un bambino abbandonato: prima lo conduce presso la leonessa Shiegra, dove viene notato dalla ninfa dei boschi Necile. Quest’ultima decide di tenerlo, sfidando tutte le consuetudini, e gli dona il nome di Neclaus, “piccolo di Necile”. Così, il piccolo Neclaus cresce nel magico bosco di Burzee, circondato da creature fatate e immortali, ma il suo futuro è già segnato: in quanto essere umano, non può vivere in quel mondo magico per sempre, ma dovrà abbandonarlo una volta diventato adulto.
Diventato grande, Neclaus viene accompagnato da Ak nel mondo reale, e il ragazzo rimane sconvolto dalla quantità di violenza, povertà, guerre, brutalità. Non può rimanere in quella società così violenta, ma non può nemmeno tornare a Burzee: si stabilisce allora ai margini della foresta, nella Valle Ridente di Hohaho, deciso a fare di tutto per donare un po’ di felicità agli esseri umani e soprattutto ai bambini. Insieme al suo gatto Blinky, lì Neclaus costruisce la propria dimora, e diventa famoso per la sua gentilezza nei confronti dei bambini.
In quel luogo sospeso tra magia e realtà, senza esserne consapevole Neclaus realizza il primo giocattolo: una piccola scultura di legno di Blinky, che poi dona al figlio di un vicino. Quella prima scultura ha un tale successo che presto tutti i bambini gli si affollano attorno, desiderosi anche loro di avere un giocattolo: Neclaus deve farsi assistere dai suoi amici immortali per stare dietro alle richieste. Neclaus crea anche la prima bambola per bambine, modellando l’argilla a immagine di Necile.
I malvagi Awgwas, però, sono tutt’altro che contenti della presenza di Neclaus: loro, che si nutrono dei misfatti dei bambini, hanno vita amara ora che i bimbi sono più contenti grazie ai giocattoli di Neclaus. Tentano in tutti i modi di disturbarlo: attaccano il suo laboratorio e gli rubano i giocattoli, e allora Neclaus decide di consegnare i suoi doni di notte, utilizzando il camino se necessario.
Così iniziano le avventure di Claus come le conosciamo oggi. A lui si uniscono delle renne, che trainano una slitta ricca di doni; e l’idea di un albero di Natale deriva da una visita di Claus a una tenda di nativi americani: sprovvisti di camino a cui appendere i doni, non lasciano altra scelta a Claus se non quella di appendere i doni a un albero vicino alla tenda. Poco prima di morire, il popolo di Burzee, considerando tutte le sue buone azioni, decide di donargli l’immortalità.
A cura di Chiara.
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