Lettere da Babbo Natale

J.R.R. Tolkien, autore della famosissima saga fantasy Il signore degli anelli, nel 1920, quando il maggiore dei suoi figli aveva solo tre anni, iniziò una nuova tradizione natalizia per la sua famiglia: scrisse una lettera per i suoi bambini come se provenisse da Babbo Natale, e la imbustò e affrancò con francobolli e timbri del Polo Nord da lui stesso disegnati. Da quel momento, per più di vent’anni, ogni Natale i bambini Tolkien ricevettero una lettera da Babbo Natale, inserita in una busta bianca come la neve, e accompagnata da disegni e poesie ogni volta diversi.

La fantasia e l’abilità di Tolkien si manifestavano non solo nei contenuti scritti, ma nella forma in sé che le lettere assumevano: lo scrittore modificava fisicamente la propria calligrafia per adattarla ai personaggi che parlavano, così Babbo Natale, in quanto signore anziano, ha una scrittura piuttosto tremolante e indecisa, mentre l’Orso Polare, suo assistente, è poco istruito e semina un sacco di errori grammaticali.

In queste lettere natalizie sia Babbo Natale che l’Orso Polare raccontano le proprie avventure su al Polo Nord: Babbo Natale vive nella sua grande Casa di Roccia e ha ormai la sua bella età (coincidente con l’anno in cui l’autore scrive, in parte a identificare Babbo Natale con la figura di Gesù Cristo: per cui, nel 1920, Babbo Natale ha millenovecentoventi anni) e le sue tribolazioni, tra cui goblin molesti che vivono in cantina e di cui cerca continuamente di liberarsi.

Inoltre, l’Orso Polare vive con lui insieme ai suoi nipotini, Pasku e Valkotukka, e tutti e tre combinano sempre guai, come quando l’Orso Polare è caduto dritto in sala da pranzo dopo essersi arrampicato (senza successo) sul palo del Polo Nord. Non mancano gli Elfi – che aiutano Babbo Natale con le mansioni di segreteria e nella difesa contro i dispettosi Folletti – gli Gnomi Rossi, gli Uomini-di-neve e l’Uomo sulla Luna, che è caduto dritto nel giardino di Babbo Natale quando la Luna si è spezzata. 

Le toccanti e magiche lettere scritte da Tolkien sono state poi raccolte, postume (1976), in un romanzo editato dalla moglie di Christopher, il suo figlio minore. Una nuova edizione del 1999 aggiunse anche una serie di disegni e lettere che non erano state incluse nella prima versione: accolto con entusiasmo sia dal pubblico che dalla critica, Lettere da Babbo Natale è senza dubbio un libro che scalda il cuore e che trasmette ai suoi lettori una pura e semplice atmosfera natalizia.

A cura di Chiara.