Un bambino chiamato Natale
Pubblicato nel 2015, Un bambino chiamato Natale è un romanzo per bambini dello scrittore inglese Matt Haig. Grazie anche alla sua trasposizione cinematografica del 2021, il romanzo è diventato un vero e proprio classico di Natale.
La storia
D’altronde, il romanzo prende il via proprio alla Vigilia di Natale. Tre bambini si ritrovano insieme alla sera della Vigilia: Andrea, Moppet e Patrick, appena rimasti orfani di madre, e nonostante le festività il loro padre è via per un lavoro urgente. I tre ragazzi vengono quindi affidati alle cure della zia Ruth, che cerca di intrattenerli raccontando loro una fiaba di Natale.
La fiaba raccontata da zia Ruth
La fiaba narra di un tredicenne, Nikolas, e di suo padre Joel, un taglialegna, che vivono nella foresta; la madre di Nikolas e moglie di Joel è morta due anni prima, sbranata da un orso, e il ragazzo cerca di elaborare il lutto rifugiandosi nella fantasia. Ogni notte, Nikolas ricorda la leggenda di Elfhelm, un reame di elfi che hanno aiutato una giovane ragazza sperduta a sopravvivere all’inverno. Quando Nikolas cattura un topo dalla loro dispensa, anziché ucciderlo lo tiene con sé, chiamandolo Miika e prefiggendosi l’obiettivo di insegnarli a parlare.
Un giorno, il re chiama a raccolta gli uomini del regno, promettendo loro una grande ricompensa se troveranno il magico regno di Elfhelm. Il padre di Nikolas, Joel, parte per l’avventura insieme ad altri uomini, lasciando il ragazzo alle cure della zia Carlotta, una donna egoista e molto severa che maltratta Nikolas. Spossato dalle vessazioni della zia e sentendo la mancanza del padre, Nikolas decide di partire a sua volta alla volta del Nord, per consegnare al padre una mappa che ha trovato che mostra la strada per Elfhelm.
Durante il viaggio Nikolas affronta diversi ostacoli, ma scopre che Miika ha effettivamente imparato a parlare, tenendo in vita in lui la speranza di potercela fare. Nikolas giunge effettivamente a Elfhelm, un luogo che compare solo agli occhi di chi ci crede, ma scopre che il padre, insieme ad altri cacciatori, hanno rapito un elfo, mettendo gli altri elfi sul sentiero di guerra verso gli altri umani.
Nikolas e la renna Blitzen cercano di risolvere la situazione, e rintracciano i cacciatori: Joel, ricongiungendosi con il figlio, ha un rimorso di coscienza e lo aiuta a liberare l’elfo rapito, che viene riportato da Nikolas a casa. Gli elfi lo ringraziano ricoprendolo di doni, e a Nikolas viene l’idea di portare quei giocattoli al proprio re, invitandolo poi a distribuirli a tutti i bambini del regno.
La fiaba raccontata da Ruth si conclude con l’allusione che Nikolas è il giovane destinato a diventare Babbo Natale. Immedesimandosi nella fiaba, i ragazzi arrivano ad accettare la morte della madre; inoltre, sul finale, il padre ritorna a casa, trovando il salotto riccamente decorato per il Natale.
A cura di Chiara.
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