The Night Before Christmas
Natale non ispira solo romanza e racconti: The Night Before Christmas è una poesia di Natale, oltre che una delle composizioni più famose firmate da un autore americano. Su chi sia l’autore della poesia, però, ancora oggi il dubbio rimane: la composizione comparve per la prima volta in forma anonima nel 1823, con il titolo Account of a Visit from St. Nicholas, nel settimanale Troy Sentinel; più tardi, nel 1837, venne rivendicata da Clement Clarke Moore. Secondo la versione raccontata da Moore, l’autore avrebbe composto la poesia in una giornata d’inverno, mentre si recava a fare spese a bordo di una slitta.
Descrizione del componimento
Durante il tragitto avrebbe incontrato un tuttofare olandese del luogo, che gli avrebbe ispirato (insieme, ovviamente, alle immagini iconografiche di San Nicola) il personaggio di Babbo Natale. L’autore avrebbe composto la poesia per intrattenere i suoi figli, senza alcuna intenzione di pubblicarla; anzi, essendo un professore erudito, era restio a collegare il suo nome a pubblicazioni “triviali” e non accademiche. Pare che però una sua amica, senza dire niente all’autore, abbia inviato la poesia al settimanale locale.
La poesia ebbe un enorme successo e molti autori si fecero avanti per rivendicarne la paternità; infine, lo stesso Moore si fece avanti, e incluse The Night Before Christmas nella sua raccolta di poesie pubblicata nel 1844. Tra i nomi più famosi a cui viene attribuita l’opera spicca Henry Livingston Jr., che era già morto negli anni Quaranta; furono i suoi parenti a portare avanti la rivendicazione, senza successo.
La trama di The Night Before Christmas è semplicissima, ma molti degli elementi presenti hanno favorito la rappresentazione del Natale occidentale così come la concepiamo oggi. Nella notte della Vigilia di Natale, una famiglia americana è pronta per andare a dormire: i bambini sono a letto, la moglie si è ritirata, le calze sono appese al camino, pronte a ricevere i doni di Natale. Solo il padre di famiglia è ancora sveglio, e viene attirato da uno strano rumore che proviene dal suo giardino.
Ed ecco che, affacciandosi, vede Babbo Natale, descritto come lo conosciamo oggi: vestito di pelliccia pesante, barba bianca, pelle arrossata dal freddo, una pancia prominente, e soprattutto otto renne che trainano la sua slitta. È la prima volta nella letteratura natalizia che compaiono otto renne, ed è la prima volta che vengono citati i loro nomi.
Il padre osserva mentre Babbo Natale esplica i suoi compiti: scende dal camino, lascia alcuni doni sotto l’albero e ne mette altri nelle calze, e infine si appresta a risalire dal comignolo. Il padre lancia un’occhiata a Babbo Natale, che gli risponde con un’espressione complice prima di risalire dal camino. La poesia si conclude con Babbo Natale che, prendendo il volo con la sua slitta, saluta il padre di famiglia con un “Buon Natale a tutti, e a tutti buona notte”.
A cura di Chiara.
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