Edmond Dantès
Amore, passione, vendetta, trasformazione: nel Conte di Montecristo di Alexandre Dumas, tra i classici più amati della letteratura francese, c’è tutto questo e anche di più. Protagonista indiscusso del lunghissimo romanzo è Edmond Dantès: all’inizio giovane marinaio pieno di sogni e speranze, in seguito il ricchissimo e temibile Conte di Montecristo.
Edmond Dantès è marinaio sulla nave Pharaon e sembra che la sua vita stia per iniziare davvero: innamorato della bella Mercédès, con cui si sta per sposare, sta per ricevere una promozione a capitano dall’armatore della nave, Pierre Morrel. Ma invidie e cattiverie stanno per rovinargli la vita: Danglars, scrivano della nave, aspira anch’egli alla carica di capitano e, invidioso del fatto che tale carica sta per essere assegnata a Edmond, ricerca la complicità di Fernando Mondego, giovane geloso innamorato della propria cugina Mercédès, per ordire un complotto e far incriminare Edmond. Ai due si aggiunge la complicità di Gérard de Villefort, procuratore del re, che ha dell’interesse a togliere di mezzo Edmond che è inconsapevolmente in possesso di informazioni per lui compromettenti.
Accusato ingiustamente di essere un bonapartista, Edmond viene arrestato e imprigionato per quattordici anni. Il periodo della prigionia è per Edmond anche il periodo della trasformazione: grazie alla conoscenza di un altro prigioniero, il colto abate Faria, che sta da anni organizzando un piano di fuga scavando nelle mura, Edmond riesce a fare luce su quanto gli è successo e si fa istruire su diverse discipline. Il suo mentore Faria gli rivela prima di morire l’esistenza di un tesoro sull’isola di Montecristo, e Edmond decide di sfruttare la morte di Faria per evadere. Si sostituisce al cadavere di Faria, che viene gettato in mare, e trova così la libertà.
Ora Edmond, trasformato fisicamente e psicologicamente dagli anni di prigionia, è pronto ad attuare la vendetta che ha meditato per anni. Si impossessa del tesoro rivelatogli da Faria e grazie a quelle immense ricchezze si trasforma nel Conte di Montecristo. Tornato in patria, scopre cosa è successo dopo il suo incarceramento: il proprio padre è morto; Mercédès si è sposata con Mondego, diventato conte grazie alle ricchezze accumulate, e da lui ha avuto un figlio, Alberto; Danglars è diventato un ricco banchiere; Villefort ha potuto portare avanti indisturbato la sua carriera. Uno dopo l’altro, Edmond si vendicherà di ciascuno dei suoi aguzzini: smaschera un crimine di Mondego, portandolo a essere accusato di tradimento; manda in bancarotta Danglars; porta alla luce segreti di famiglia che portano Villefort alla pazzia.
Nel suo percorso di vendetta, però, il Conte di Montecristo fa anche del bene (per esempio salvando Valentina, la figlia di Villefort, e aiutandola a sposare il suo innamorato), fino a che si rende conto che la vendetta non può essere la sua sola ragione di vita: alla fine, perdonerà il suo nemico più acerrimo, Danglars, e troverà la felicità con la principessa albanese Haydée, che Edmond ha salvato dalla schiavitù.
Edmond Dantès è un angelo vendicatore, ma anche simbolo di una profonda trasformazione interiore, di una ricerca della felicità e del senso della vita, del superamento delle sofferenze e, soprattutto, del perdono che può renderci liberi.
A cura di Chiara.
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