La moda nel Seicento e nel Settecento
Il Seicento è il secolo in cui si afferma il Barocco in ogni campo, dalla musica all’arte e dall’architettura alla moda. Proprio in questo periodo gli abiti che uomini e donne indosseranno diventeranno più sfarzosi, andando alla ricerca del bello e del concetto di vestirsi alla moda. In particolare i vestiti indossati dalle donne iniziarono a diventare talmente particolari e ricercati che indossarli per le donne iniziò a diventare anche qualcosa di innaturale che arrecava loro una grande sofferenza. Questi erano formati da corsetti e busti molto stretti che andavano a cingere la vita e il torace in maniera molto fastidiosa. Dunque le donne del Seicento dovevano fare tanti sacrifici soffrendo in silenzio in nome dell’eleganza e della moda che andava in voga all’epoca.
Questo è il secolo in cui si affermarono anche gli abiti con le maniche a sbuffo, le quali potevano essere o strette o lunghe raggiungendo i polsi. Sempre tra Seicento e Settecento nacque anche la cosiddetta faldiglia o guardinfante, ovvero la celebre gonna rigida e allo stesso tempo larga che si iniziò poi successivamente a chiamare crinolina. Questa tipologia di gonna era anche alla base dei vestiti indossati dalle nobildonne del Seicento e del Settecento. Questi abiti divennero una vera e propria moda a tal punto che iniziarono ad essere indossati anche da grandi regine di fama, come ad esempio Maria Antonietta di Francia.
Nel periodo in cui si affermò l’illuminismo gli abiti femminili iniziarono ad essere sempre più sfarzosi e simbolo di frivolezza, al contrario invece di quelli maschili. Gli abiti femminili erano sempre più frivoli anche perché in questo periodo le nobildonne e quelle appartenenti al ceto sociale della borghesia frequentavano ambienti come ad esempio salotti e teatri. Queste ultime avevano dunque una vita mondana molto intensa.
Sempre nel Settecento inoltre le scollature degli abiti divennero sempre più ampie e facevano intravedere in maniera molto evidente le fattezze femminili. In Francia per esempio si affermò anche il cosiddetto robe volante, ovvero il tipico abito femminile che si era diffuso in particolare presso la corte di re Luigi XIV.
La moda tra fine Settecento e Ottocento
Alla fine del Settecento le donne francesi iniziarono a vestirsi seguendo la moda degli abiti noti come la robe all’anglaise” e gli abiti “à la polonaise”, ma ben presto si affermò all’inizio dell’Ottocento quello che veniva definito habit-chemise, il quale era costituito da un unico pezzo di vestito divenendo il precursore dell’abito moderno. Fu questo il periodo in cui le donne iniziarono ad essere più disinibite considerando che iniziarono a indossare habit-chemise che non avevano sotto alcun sottogonna o busto.
Anche gli uomini iniziarono ad indossare abiti differenti come per esempio i pantaloni che arrivavano fino ai piedi. Gli abiti più diffusi tra gli uomini erano quegli definiti “alla finanziera”. Anche nell’Ottocento il centro della moda e della cultura divenne proprio Parigi; iniziarono ad essere abbandonati gli abiti con le sottogonne, i corpetti e i busti del Settecento e ad essere indossati dalle donne dei vestiti simili a degli scamiciati. Nelle stagioni più fredde esse però iniziarono a indossare dei mantelli drappeggiati che potevano ripararle dal freddo intenso. Fu questo il periodo dei redingote e degli spencer.
In questo periodo si affermarono anche altre mode, come ad esempio le maniche à gigot, e tornarono di moda di nuovo le gonne ampie e lunghe che giungevano fino a terra.
La moda della Belle Époque
Nel periodo della Belle Époque iniziarono ad affermarsi vestiti femminili che avevano lo scopo di mettere in risalto il seno e il fondoschiena delle donne. I vestiti erano più semplici, ma allo stesso tempo le donne indossavano corsetti più stretti all’altezza della vita e del seno con lo scopo di mettere in risalto le forme. I vestiti avevano gonne ampie e le giacche venivano realizzate su misura. Fu questo il periodo in cui si affermarono anche i primi tailleur.
Il Novecento e il gusto della moda
Sul finire della Prima Guerra Mondiale iniziò ad affermarsi l’Haute Couture e iniziarono anche ad affermarsi abiti più comodi e pratici adatti alla vita di tutti i giorni. Gli stilisti dell’epoca iniziarono a realizzare abiti molto più comodi e anche più casual, privi di corsetti e dallo stile più lineare. Molta era anche l’influenza rappresentata per esempio dalla moda giapponese con i suoi kimono di stampo tradizionale.
Con la fine della Seconda Guerra Mondiale, le donne iniziarono ad avere uno stile differente, iniziando anche a vestirsi come gli uomini e tagliando i capelli corti. Fu proprio questo il periodo in cui si affermò anche la casa di moda fondata dalla stilista Coco Chanel che iniziò a ideare abiti alla moda ma che allo stesso tempo fossero anche eleganti. Sempre in questo periodo si affermarono anche altri stilisti importanti come Elsa Schiaparelli, Lelong, Cristobal Balenciaga e tanti altri ancora.
Nel secondo dopoguerra iniziò a calare l’interesse per l’alta moda e iniziarono ad essere indossati abiti ben più comodi, adatti alla vita domestica e meno raffinati. L’interesse per l’alta moda iniziò a riaffermarsi grazie all’affermazione di una nuova casa di moda, Dior che inventò nel 1947 un nuovo tipo di abito chiamato New Look che fu sinonimo di eleganza e raffinatezza. Grande fu la rivalità in questo periodo tra gli stilisti italiani e quelli francesi; tra gli stilisti italiani si affermarono Valentino, le sorelle Fontana, Cappucci. Fu questo il periodo in cui si affermò in Italia il Made in Italy e in generale il cosiddetto pret-à-porter, che vedeva le principali Maison organizzare sfilate molto eleganti due volte l’anno in città come Parigi, New York, Milano.
Con il trascorrere degli anni, grandi cambiamenti vi furono tra gli anni ’60 e ’70 con la Rivoluzione studentesca, la nascita del movimento Hippy e Folk. Più libertà vi era nel modo di vestirsi e sia donne che uomini indossavano i celebri blu jeans, le donne la minigonna che fece la sua comparsa nel 1964 grazie alla stilista inglese Mary Quant.
Nel corso degli anni ’80 si affermò in maniera preponderante il Made in Italy, con l’affermazione di grandi stilisti come Armani, Versace, Moschino Ferré, Missoni, Dolce & Gabbana e tanti altri ancora. Il gusto della moda italiana iniziò ad essere riscoperto in tutto il mondo.
La moda alla fine del XX secolo e negli anni 2000
Alla fine del XX secolo l’interesse per la moda è iniziato a scemare a tal punto che si iniziò a parlare di “democratizzazione dello stile”. Ai nostri giorni infatti iniziano ad essere realizzati degli abiti ecosostenibili e realizzati con materiali naturali. In sostanza oggi non si dà più importanza come una volta alla moda d’Haute Couture, ma ci si veste in maniera più pratica e casual.
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