La moda nella storia a partire dalle antiche civiltà

Nel corso della storia il modo di vestirsi ha sempre acquisito una grande importanza soprattutto perché il vestirsi simboleggia lo status sociale a cui si appartiene, significa apparire in un certo modo nell’ambito del contesto sociale in cui si vive. L’abito è anche uno “strumento” identitario al fine di comunicare la propria personalità affermando la propria individualità. In tal senso quindi anche l’abito è il miglior simbolo della moda, proprio perché attraverso esso e i suoi colori noi esprimiamo i nostri stati d’animo e dunque come ci sentiamo.

Inizialmente ci si vestiva, sin dall’antichità, sia per pudore sia per indicare la propria appartenenza sociale, poi piano piano gli abiti hanno iniziato ad acquisire un significato differente: vestirsi secondo i gusti della moda. Presso le antiche civiltà iniziò a diffondersi finalmente il concetto che ci si doveva vestire bene e in modo decoroso anche perché si faceva parte di un determinato contesto sociale. Ad esempio i Sumeri e gli Assiro-babilonesi iniziarono a indossare abiti drappeggiati che venivano considerati come simbolo di civiltà.

Un’altra grande civiltà antica che si distinse per il suo modo di vestire fu senz’altro quella egizia, i cui sudditi si vestivano con abiti di lino e con sandali che spesso ricavavano dai fogli di papiro di palma o dal cuoio. Con il passare del tempo soprattutto le classi sociali più agiate egiziane iniziarono a vestirsi ancor più alla moda indossando anche ricchi e preziosi gioielli e accessori.

Gli abiti presso i Cretesi, Greci e Romani

Presso la civiltà cretese invece gli abiti evolsero ancora di più: mentre l’abito indossato dall’uomo era più grezzo e molto primitivo, lo stesso non si può dire per le donne che invece indossavano abiti più raffinati formati da un corpino stretto in vita e con delle gonne che presentavano delle balze e dei volants.

Gli antichi Greci invece iniziarono a indossare abiti molto più semplici e meno raffinati. I Greci volevano valorizzare inoltre i corpi nudi, dunque non nasconderli con dei vestiti arzigogolati. Con il passare dei secoli però anche presso i Greci le classi sociali più elevate iniziarono a indossare degli abiti molto più colorati e di buona fattura.

Gli antichi Romani, seguendo le usanze degli antichi Greci, si vestivano come loro in modo molto semplice rispettando le regole sociali dell’epoca. Spesso e volentieri le donne indossavano semplici tuniche in lino e in lana. Con l’affermazione della religione cristiana nella società romana, il modo di vestirsi divenne ancora più austero.

Il modo di vestire in epoca medievale

In epoca medievale gli abiti iniziarono a denotare sempre più la classe sociale a cui si apparteneva. Per esempio i vestiti delle classi sociali più ricche erano tutti colorati, adornati con lo stemma familiare di appartenenza; la stessa cosa però non si può dire delle classi sociali più basse, i cui abiti indossati erano più modesti. Piano piano le donne più agiate iniziarono a indossare abiti formati da busti aderenti e da gonne ampie. Il collo e il capo erano poi coperti con dei veli che simboleggiavano il loro status nobiliare. Anche le scarpe femminili erano molto raffinate e adornate con pietre preziose.

Gli abiti che si indossavano in questo periodo nell’ambito delle classi sociali agiate erano molto più ricchi e spesso erano adornati con preziosi gioielli e accessori di grande fattura. Gli uomini iniziarono a indossare abiti più aderenti che esaltavano il corpo e più colorati.

La moda in epoca rinascimentale

In epoca rinascimentale in Italia invece la moda acquisì un’importanza notevole a tal punto che soprattutto presso le ricche corti dell’epoca ci si vestiva in modo molto ricercato, facendo notevole attenzione perfino ai dettagli. Sia le giovani donne sia i giovani uomini curavano tantissimo il loro aspetto, per esempio gli uomini tenevano tantissimo alla cura del loro corpo considerando che si radevano, si profumavano e indossavano ricche vesti.

Gli abiti femminili delle donne ricche divennero più raffinati e spesso le maniche erano di diverso colore rispetto all’abito stesso che invece era di un colore completamente differente. Queste ultime erano realizzate con dei tessuti pregiati, ricamate e talvolta venivano adornate con ricche pellicce. Le donne appartenenti ai ceti popolari non vestivano in modo così raffinato indossando abiti dello stesso stile ma di colore nero che non avevano rifiniture o merletti.

Invece le donne appartenenti ai ceti sociali elevati si vestivano in maniera raffinata come detto e spesso i loro abiti presentavano delle generose scollature alla moda, orli rifiniti con delle frange e con dei bordi e delle gonne molto ampie e con strascichi.  Oltre ad indossare abiti così alla moda, le dame e le fanciulle di nobile lignaggio in Italia abbinavano ai loro abiti ricercati anche dei ricchissimi gioielli in cui erano incastonate rare pietre preziose e perle candide. Ovviamente la moda rinascimentale fu un fenomeno prettamente diffuso soltanto in Italia in particolar modo e dunque legato al contesto geografico. Non ci si vestiva infatti in questo modo per esempio presso le corti spagnole, dove invece gli abiti erano più austeri.