Introduzione

L’artista è un po’ l’interprete dei tempi e a modo suo riverbera nelle opere il sentimento delle epoche. In età antica e per tutto il Medioevo non c’è posto per il fascino e la bellezza nelle opere pittoriche: tutto ciò che apparteneva alla mondanità, compresa la fisicità e il corpo, venivano banditi in nome di una trascendenza ascetica.

Nel Rinascimento inizia, invece, una vera e propria rivalutazione della dimensione umana e terrena: sono innumerevoli gli artisti che celebrano la beltà e l’armonia delle forme femminili e maschili in sculture e opere pittoriche, liberatisi dal pesante fardello di censura e oscurantismo che caratterizzavano l’età precedente.

Da allora, la ricerca della bellezza e del fascino diviene fino all’età contemporanea una costante che assume, di epoca in epoca, forme e modi diversi, tutti originali e degni di nota.

La Gioconda: il fascino del mistero

Soggetto dal fascino indiscusso, celeberrimo per la sua enigmatica unicità, La Gioconda di Leonardo risale al 1503 circa ed è attualmente conservata al Louvre di Parigi. La donna è Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo e si tratta di una commissione che non fu mai consegnata al committente. Leonardo ci lavorò per oltre dieci anni, apportando modifiche ora allo sfondo ora alla donna, fino alla versione celebre che tutti noi conosciamo oggi.

Il fascino di quest’opera sta nella figura femminile girata di tre quarti, con la mani in primo piano, incrociate e un sorriso appena accennato. I capelli della donna ricadono in modo delicatissimo sul collo e gli occhi rivelano una dolcezza disarmante: osservarli dà l’impressione che dietro l’apparente serenità si celi un qualche segreto.

Ragazza con turbante di Vermeer

Definita da alcuni critici “la Gioconda olandese” la Ragazza con turbante è databile 1665-66 ed è conservata al musero dell’Aja. Opera enigmatica e ricca di fascino del pittore olandese Jan Vermeer, ritrae una giovane donna volta quasi di profilo che si gira nell’atto di guardare oltre la tela all’osservatore.

La donna ha un copricapo di un celeste acceso e giallo chiaro e al suo orecchio pende un delicato orecchino con una perla. Si tratta di una tela realizzata ad olio ricca di fascino e mistero, anche perché alcuni elementi fanno sorgere dei quesiti sul quadro stesso, la sua genesi e l’interpretazione simbolica.
Non si sa, ad esempio, chi sia la ragazza con il copricapo, né perché lo indossi, così come appare inquieto e ricco di mistero il suo atteggiamento: la giovane sembra girarsi d’improvviso come per ascoltare o guardare qualcosa che ha attirato la sua attenzione.

E, infine, a coronare questo splendido quadro con un tocco delicatissimo di misterioso fascino vi è l’orecchino, dipinto con poche pennellate potenti, gioiello che colloca la figura tra gli esponenti dell’alta borghesia. Piccola curiosità: questo quadro ha affascinato una scrittrice americana che ha pubblicato un’opera storica intitolata La ragazza con l’orecchino di perla, edito anche da noi in Italia nel 2000 e da cui è stato tratto un film suggestivo che tenta di ripercorrere in modo del tutto fantasioso la storia del quadro e della giovane con turbante.