Clara del Valle
Pubblicato per la prima volta nel 1982, La casa degli spiriti della scrittrice cilena Isabel Allende viene considerato uno dei romanzi più potenti e importanti del Novecento. La casa degli spiriti è un romanzo possente, una saga famigliare che segue tre generazioni, in un complesso intrecciarsi di personaggi. Tra di essi, spicca in particolar modo Clara del Valle: una figura indimenticabile, eterea e magica che rappresenta il mondo immaginario/dei sogni contrapposto a quello materiale/violento della realtà.
La storia di Clara è indistricabile da quella di Rosa, sua sorella, e dell’altro grande protagonista, Esteban Trueba. Esteban è giovane e ambizioso, e vuole conquistare la ricchezza per sposare la bella Rosa, di cui è perdutamente innamorato. Il destino, però, gli gioca un brutto scherzo, e Rosa muore prima che lui possa coronare il suo sogno.
Amareggiato da questa perdita, Esteban si impegna ancor di più nel lavoro, riportando la tenuta di campagna della sua famiglia all’antico splendore; il suo successo, però, va di pari passo con la violenza, perché Esteban diventa sempre più duro, spietato e violento, e prende come abitudine quella di aggredire e violentare le figlie dei contadini che lavorano per lui. Un giorno, questa violenza gli si ritorcerà contro, perché proprio uno dei suoi nipoti illegittimi, Esteban García, si vendicherà sulla sua famiglia.
Raggiunta la ricchezza, Esteban ora vuole una famiglia, e ripiega sulla sorella dell’amata Rosa, Clara. Clara non è una donna come tutte le altre: è bellissima ma eterea, quasi un angelo, e sembra non vivere in questo mondo; infatti, Clara è chiaroveggente e comunica con gli spiriti, e trascorre parte della sua esistenza sul confine con l’altro mondo, quello dei morti.
Clara è spirituale, metafisica e saggia tanto quanto Esteban è materiale, concreto e violento. Nonostante la sua delicatezza, Clara è tutt’altro che fragile, e la sua natura quasi angelica si oppone senza riserve all’autoritarismo del marito; lui, che vorrebbe possederla in tutti i sensi, non riesce a imprigionarla né tantomeno a capirla. E anche la figlia nata da Clara, Blanca, diventa forte e indipendente come la madre, simbolo di una generazione che si ribella all’autorità alla ricerca della propria libertà.
Clara è un personaggio complesso, magico, etereo. La sua figura, così libera e indipendente nella propria immaginazione, può essere intesa come una metafora della speranza, che può continuare a sopravvivere ed essere nutrita anche in un mondo di oppressione e violenza. La violenza fisica, infatti, non può piegare Clara, perché lei è libera nello spirito, e questo le permette di trascendere le ingiustizie e l’odio che alimentano Esteban e che caratterizzano il dispiegarsi della famiglia Trueba attraverso le diverse generazioni.
A cura di Chiara.
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