Bathsheba Everdene

Pubblicato nel 1874, Via dalla pazza folla dello scrittore inglese Thomas Hardy segue le vicende di Bathsheba Everdene, giovane donna intraprendente e indipendente che vive più volte i rovesci della sorte.

Bathsheba è inizialmente povera in canna e vive con la zia presso una fattoria; nella fattoria vicina lavora Gabriel Oak, giovane lavoratore, frugale e disciplinato, che grazie ai risparmi di una vita è riuscito a conquistarsi la propria fattoria. Gabriel si innamora a prima vista della bellissima Bathsheba e le chiede la mano: ma la donna, timorosa di perdere la propria indipendenza, rifiuta la proposta.

I due però destinati a incontrarsi ancora. La ruota della fortuna gira: una serie di disgrazie conduce Gabriel alla rovina, mentre Bathsheba inaspettatamente si ritrova erede di una fattoria alla morte di uno zio. Ora è Bathsheba la proprietaria terriera, mentre Gabriel è povero: Gabriel si ritrova a chiedere un impiego proprio presso la fattoria di Bathsheba. La giovane, da un lato, conquista tutti gli uomini con il suo fascino ma, dall’altro, deve lavorare il doppio degli altri per dimostrare di essere degna di fare un lavoro da uomo. Bathsheba è una donna forte, razionale e indipendente e riesce a guadagnarsi il rispetto degli altri lavoratori; per puro caso, invia un biglietto di San Valentino al suo vicino di terreno, William, che inaspettatamente inizia a corteggiarla nonostante all’inizio l’avesse ignorata. 

Bathsheba si sottrae alle attenzioni di William, e contro tutte le aspettative si innamora dello spavaldo e superficiale sergente Francis Troy, che sposa nel giro di pochissimo tempo: un errore madornale, perché Francis è interessato solo al suo denaro, e ha lasciato dietro di sé una fanciulla incinta con il cuore spezzato. Quando Francis scopre che la sua ex amata è morta di parto, improvvisamente viene colto dai sensi di colpa e abbandona il tetto coniugale; tutti credono che sia morto in mare, e Bathsheba viene riconosciuta da tutti come vedova. Questo permette a William di ritornare all’attacco e strappare alla donna una promessa di matrimonio; Francis, però, tutt’altro che morto, ricompare a reclamare i suoi diritti di marito. William, per gelosia e per squilibrio mentale, lo uccide; Bathsheba ora è veramente libera in tutti i sensi, avendo perso sia il marito che il corteggiatore indesiderato, condannato a morte e poi deportato. 

Il romanzo si conclude con un lieto fine e, in un certo senso, il ristabilimento dell’ordine: nonostante tutti i rovesci della fortuna, le decisioni sbagliate e il timore di perdere la propria indipendenza, Bathsheba sposa Gabriel, l’unico uomo che l’abbia amata anche quando era povera, e che sempre le è rimasta accanto nel corso del romanzo.

A cura di Chiara.