Introduzione al personaggio di Griet
Sguardo penetrante, pelle diafana e, su tutto, un orecchino di perla che luccica e attira lo sguardo: il famoso ritratto Ragazza con orecchino di perla, o meglio Ragazza col turbante, dell’artista olandese Jan Vermeer prende vita nel romanzo di Tracy Chevalier.
Nell’Olanda del Seicento il romanzo segue le vicende della sedicenne Griet, che narra la propria storia in prima persona. Griet è figlia di un piastrellista che è diventato cieco e quindi non può più lavorare; perciò, quando la ragazza viene notata dal famoso pittore Jan Vermeer, che chiede che venga a servizio presso la sua casa, la famiglia non esita ad acconsentire. Griet, infatti, è un’ottima ragazza di servizio, abituata a tenere la casa in perfetto ordine per facilitare gli spostamenti del padre non vedente: caratteristiche che portano Vermeer a sceglierla come domestica responsabile della pulizia del suo atelier.
Tratti caratteriali di Griet
Griet è giovanissima, ma anche intelligente e curiosa: non impiega molto tempo a capire quali sono le dinamiche della casa. La moglie di Vermer, Catharina, nervosa e dispotica, diventa ben presto gelosa del privilegio di Griet di accedere all’atelier di Vermer, luogo proibito a tutti gli altri, e lo stesso vale per Tanneke, governante veterana della casa, che si sente scavalcata dalla giovane serva. A ciò si aggiunge lo strano rapporto che si sviluppa tra Vermeer e Griet: affascinata dai colori e dalla pittura, e anche con un talento naturale per l’estetica, Griet diviene un’entusiasta ammiratrice dei lavori di Vermeer, e il pittore ritrova nella giovane una persona curiosa e veramente interessata ai suoi lavori, tanto che inizia a fidarsi di lei e a discutere con lei delle sue opere.
Tra i due aleggia anche una certa attrazione, ma nel rapporto si inserisce il noto donnaiolo Van Ruijven, ricco cliente di Vermeer, che cerca in tutti i modi di sedurre Griet. Quest’ultima riesce a sfuggirgli, e accetta invece il corteggiamento di Pieter, giovane macellaio conosciuto al mercato. Pur di avere l’occasione di frequentare Griet, Van Ruijven commissiona a Vermeer un ritratto della giovane.
Ed è così che nasce il famoso ritratto, a cui Vermeer aggiunge l’orecchino di perla, sottratto dai gioielli della moglie. Catharina, non trovando più i suoi orecchini, accusa Griet di furto, ma entrando nell’atelier del marito vede il ritratto e la gelosia esplode: aggredisce il marito e Griet, che lascia definitivamente la casa e si sposa con Pieter. Nel finale, però, scopre che Vermeer, ormai morto, ha lasciato a lei nel testamento gli orecchini di perla.
La storia di Griet è una storia comune, la storia di una serva come ce ne sono migliaia. Frutto di una finzione letteraria, Griet però dà voce a uno dei visi più famosi della storia della pittura, immortalata sulla tela senza un nome o una storia.
A cura di Chiara.
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