Cenni biografici su Giovanni Fattori

Giovanni Fattori nacque a Livorno il 6 settembre 1825. Già da piccolo dimostrò di essere un grande talento artistico, essendo molto abile nel disegno a tal punto che in età adolescenziale gli iniziarono ad impartire delle lezioni di pittura. Nel 1846 proprio per dedicarsi all’arte e per avere una formazione artistica si trasferì a Firenze, dove iniziò a frequentare l’Accademia di Belle Arti.

Anche lui credette profondamente nella causa risorgimentale, a tal punto da diventare fattorino della stampa clandestina per conto del Partito d’Azione. Come tanti altri pittori macchiaioli, anche lui fu un forte sostenitore dell’Unità d’Italia a cui crebbe profondamente, abbracciandone fin dal 1848 la causa. L’anno successivo aveva partecipato all’assedio della città di Livorno rimanendone molto impressionato, considerando che quest’evento storico condizionò tantissimo il suo stile pittorico. Molti degli episodi legati alle battaglie risorgimentali, così come anche i soldati furono alcuni dei soggetti più importanti delle opere artistiche di Giovanni Fattori.

Nel 1850 iniziò a frequentare il celebre Caffè Michelangelo, che era il punto di ritrovo per molti degli artisti che poi entrarono a far parte del movimento artistico dei Macchiaioli, di cui lui insieme a Telemaco Signorini fu il fondatore. Si trattava di un movimento artistico che staccava con i canoni artistici accademici tradizionali e che andava alla ricerca di nuove vie artistiche innovative. Per Giovanni Fattori la macchia di colore divenne molto importante nell’ambito dei quadri che realizzava, in cui dipingeva soprattutto paesaggi, eventi storici e ritratti. Uno dei quadri più conosciuti che eseguì fu Il campo italiano dopo la Battaglia di Magenta che viene tutt’oggi considerato come uno dei primi dipinti della storia contemporanea italiana.

Nel 1860 si trasferì poi nella città di Livorno avendo modo anche di frequentare Castiglioncello, dove viveva l’amico Diego Martelli. Nel 1869 diventò poi docente presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze e con il passare del tempo ottenne anche il titolo di docente onorario. Uno dei luoghi che frequentò tantissimo a partire dall’anno 1880 fu senz’altro la Maremma che amava tantissimo dipingere con i suoi paesaggi nei suoi quadri e anche nelle sue acqueforti. Giovanni Fattori fu un pittore molto attivo sul piano artistico e morì a Firenze il 30 agosto 1908.

I suoi soggetti pittorici preferiti

Giovanni Fattori viene considerato come uno dei pittori macchiaioli preferiti e tra i più apprezzati dalla critica artistica, nonché uno dei due fondatori del movimento insieme a Telemaco Signorini. Nei suoi quadri amava tantissimo ritrarre i suoi parenti, i suoi amici, i paesaggi naturalistici, come per esempio quelli della Maremma toscana. Inoltre in molti suoi dipinti ritrasse anche eventi militari legati al Risorgimento italiano ed eventi storici significativi.

L’opera più importante di Giovanni Fattori

Ecco l’opera d’arte analizzata che fu realizzata da Giovanni Fattori: La Rotonda dei bagni Palmieri.

La Rotonda dei bagni Palmieri

La Rotonda dei bagni Palmieri è senz’altro l’opera artistica più conosciuta di Giovanni Fattori e fu eseguita nell’anno 1866 con la tecnica pittorica dell’olio su tavola. Il dipinto è custodito presso la Galleria d’Arte Moderna che si trova presso Palazzo Pitti a Firenze.

La scena è ambientata presso lo stabilimento balneare di Palmieri che si trova nel lungomare di Livorno. Questo era uno dei posti preferiti dei macchiaioli. La scena rappresenta sette signore benestanti mentre sono sedute sotto un tendone color giallo nell’atto di fare i cosiddetti bagni all’aria, tenendo conto del fatto che all’epoca veniva considerato sconvenevole per una signora benestante farsi vedere in pubblico con indosso un costume da bagno.

Le sette donne raffigurate indossano infatti tutte un abito lungo, dei cappellini e le loro gambe sono coperte da una mantellina. Probabilmente la scena è ambientata in una stagione non calda come quella estiva, ma probabilmente in primavera o in autunno, quando il clima è mite e gradevole e adatto per trascorrere una giornata all’aria aperta. Le donne vengono riprese in pose differenti: una è colta nell’atto di guardare il mare, un’altra con lo sguardo rivolto in direzione dell’osservatore, un’altra di profilo, ecc…

A questo lavoro Fattori dedicò parecchio tempo come dimostra il fatto che lo sottopose a parecchi disegni preparatori prima di realizzarlo del tutto. Gli elementi sullo sfondo, come ad esempio l’acqua e la luce rendono l’idea di vivacità e di grande immediatezza. L’elemento della macchia è subito riscontrabile in La Rotonda dei bagni Palmieri considerando che il Fattori accosta delle fasce di colore in cui abbina colori caldi con colori caldi e colori caldi con colori freddi. I colori maggiormente presenti in questa tela sono:

  • il giallo nelle sue varie sfumature per la colorazione della parte in ombra della rotonda e per la parte soleggiata;
  • l’azzurro per la colorazione dell’acqua;
  • il bruno per la colorazione del promontorio;
  • l’azzurro tendente al grigio per la colorazione del cielo;
  • l’arancione per la colorazione del telo.

Questa è l’opera che meglio spiega il modo di dipingere dei pittori macchiaioli che andavano alla ricerca di una tecnica pittorica innovativa che si distaccasse da quella pittorica tradizionale. Le pennellate del Fattori anche in questa tela non seguono i canoni tradizionali, considerando che si presentano come veloci, piatte e larghe. Inoltre sono subito evidenti le macchie di colori che sono puri e di differente tonalità.