Cenni biografici su Vincenzo Cabianca

Vincenzo Cabianca nacque a Verona il 20 giugno 1827.  Da giovane iniziò la sua formazione artistica presso l’Accademia Cignaroli di Verona. Uno dei suoi primi maestri d’arte fu Caliari che l’avvio ai canoni della pittura. Frequentò poi l’Accademia di  Venezia e successivamente scappò a Bologna per potere evitare il coinvolgimento nella Prima Guerra d’indipendenza. Dopo avere dato lezioni d’arte all’allieva Orsola Ferrari, il Cabianca partì nel 1851 per un breve soggiorno a Milano, per poi trasferirsi nell’anno 1853 a Firenze dove continuò a studiare arte presso la scuola di Giovanni Signorini, padre del famoso pittore macchiaiolo Telemaco Signorini.

Fu proprio a Firenze che iniziò a frequentare sempre più assiduamente il Caffè Michelangelo dove si incontrava con gli altri artisti che fondarono la corrente artistica dei macchiaioli. Le tecniche artistiche del gruppo influenzarono notevolmente il suo modo di dipingere. Nel 1859 viaggiò insieme ai suoi amici Telemaco Signorini e Banti per tutta Italia, giungendo a Napoli, Solferino e La Spezia. Due anni dopo fece un viaggio a Parigi, dove ebbe modo poi di conoscere Camille Corot Alexandre-Gabriel Decamps che erano due degli esponenti della celebre Scuola di Barbizon.

Due anni dopo si trasferì nella città di Parma essendo ospitato dal suo amico pittore Cecrope Barilli; nel 1869 lasciò Parma per poi stabilirsi prima sul litorale laziale e poi a Roma insieme alla famiglia. Fu nella Capitale che poi fondò Il Sodalizio con altri pittori italiani come per esempio Giovanni Costa e Giulio Aristide Sartorio.

Nel 1873 fece un viaggio a Castiglioncello, mentre dal 1875 al 1876 fece altri viaggi nelle località di Amalfi e Capri. Egli ritornò più volte a Firenze nel corso degli anni e fu ospitato varie volte dal suo amico pittore Odoardo Lalli. Con i suoi dipinti partecipò alle principali mostre internazionali viaggiando tra Europa e Stati Uniti. Purtroppo le sue condizioni di salute non gli permisero più di dipingere come una volta e la sua produzione artistica terminò nell’anno 1893. L’ultima mostra personale fu a Roma nel 1902, ma la sua produzione artistica si arrestò come detto. Vincenzo Cabianca morì nella Capitale il 22 marzo 1902.

Alcune delle sue opere

Le opere che verranno esaminate nell’articolo sono:

  1. La passeggiata
  2. Monachine in riva al mare.

La passeggiata

La passeggiata è un celebre quadro realizzato dall’artista macchiaiolo Vincenzo Cabianca nel corso dell’anno 1867 mediante la tecnica pittorica dell’olio su tela. L’opera fa parte di una collezione privata.

Nel quadro La passeggiata il pittore italiano dipinge la passeggiata effettuata da suo padre vestito elegantemente in compagnia di sua sorella, un tranquillo momento di vita quotidiana, tipico tema artistico della maggior parte dei pittori macchiaioli. Si tratta quindi di un soggetto pittorico molto intimo: parte della famiglia dell’artista che cammina in giro per le strade cittadine.

La sorella di Cabianca viene ritratta mentre è intenta nella lettura concentrata di un quotidiano dell’epoca come testimonia il capo basso con la mente completamente rivolta alla lettura del giornale. Suo padre invece viene ritratto con indosso degli abiti eleganti e con un’espressione seria; il suo cammino è calmo e su una mano tiene un bastone fine per camminare. Attorno a loro lo scenario rappresentato è essenziale: la strada su cui stanno camminando, un muretto al lato del loro passaggio, degli alberi che si scorgono in lontananza e infine un cielo azzurro chiaro e sereno.

Monachine in riva al mare

La seconda opera analizzata è Monachine in riva al mare, dipinto realizzato da Vincenzo Cabianca nell’anno 1869. Il quadro è stato realizzato su cartone mediante la tecnica pittorica dell’acquerello. Oggi il dipinto è custodito presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano.

In Monachine in riva al mare viene descritta una scena in cui appaiono delle monache che passeggiano in tre gruppi sul prato che si trova in riva al mare. Alcune delle monache hanno lo sguardo che è rivolto verso il basso, altre invece camminano con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte. Il loro incedere è lento come se non avessero fretta. Sono vestite con degli abiti monacali scuri che giungono fino ai piedi, mentre sul capo indossano dei copricapi di colore bianco che hanno una forma particolare ed elaborata.

Le ombre dei loro corpi sono lunghe e si scorgono riflesse sulla sinistra del prato. Il terreno è costituito inoltre da una parte rocciosa collocata in primo piano e da una parte erbosa poco più distante, da cui inizia anche una scalinata su cui sta camminando uno dei tre gruppi di monache. Sullo sfondo, in lontananza, si intravede chiaro il mare dall’intenso colore azzurro su cui fluttuano delle imbarcazioni. Nel cielo azzurro si intravedono tre gabbiani che volano in piena libertà.

Quella che viene descritta in questo dipinto di Vincenzo Cabianca è una scena di vita quotidiana intima, ovvero il momento in cui delle monache passeggiano in gruppi durante una bella e tranquilla giornata probabilmente primaverile in cui si scorge il sole e un tipico paesaggio marino. Lo stesso Cabianca è proprio conosciuto per la realizzazione di paesaggi marini.