Introduzione
Nella letteratura non mancano personaggi che hanno affrontato una serie di disavventure, in un intreccio picaresco che di solito si conclude con una evoluzione del protagonista. Quando si tratta di personaggi maschili, generalmente il finale riserva una (bella) sorpresa: un’inaspettata eredità, la scoperta di essere figlio di un nobile, l’improvvisa adozione da parte di un benefattore (basta guardare ai romanzi di Dickens). Ma cosa succede quando, invece, la protagonista è una donna?
I casi sono due: o l’eroina termina il romanzo con un matrimonio vantaggioso, elevando così la sua posizione sociale, oppure cade in disgrazia, spesso e volentieri morendo in povertà e solitudine. La “disgrazia”, per un personaggio femminile, di solito consiste nell’essere sedotta e abbandonata da un uomo, con la condanna unanime da parte della società per i suoi “facili costumi”; se a ciò si aggiunge anche un figlio illegittimo, la donna è definitivamente rovinata e ostracizzata.
Moll Flanders
Parlando di intrecci picareschi e di seduzione e abbandono, non si può non citare Moll Flanders: un lunghissimo romanzo da un lunghissimo titolo del già famoso Daniel Defoe, pubblicato nel 1722.
La giovane Moll, conosciuta anche come Betty, è la figlia di una detenuta deportata in America. Viene inizialmente allevata da una madre adottiva ma, alla morte di lei, passa a vivere presso una famiglia benestante, con due fratelli adottivi. Qui iniziano i primi passi falsi: i due fratellastri la amano entrambi; il primo, però, la seduce e poi si rifiuta di sposarla; il secondo, effettivamente innamorato di Betty, la sposa nonostante sia incinta del fratello. Ma questo matrimonio è destinato a finire: il marito muore, i suoceri le portano via i figli avuti, e Betty si deve arrangiare cercandosi un nuovo marito.
Lo trova in un mercante di stoffe, che però fallisce e fugge in Europa; la donna colleziona un secondo abbandono. Betty si sposa per la terza volta: con il nuovo marito concepisce due figli, prima di scoprire che in realtà egli è suo fratello. Abbandona allora il marito e i figli per recarsi in Inghilterra, dove prima intreccia una relazione con un uomo sposato che la mantiene per un periodo (e da cui ha un figlio) prima di pentirsi; poi si sposa per la quarta volta con un tale che, si scoprirà, è in realtà un truffatore che l’ha sposata convinto che fosse ricca.
I due si separano, e Betty/Molly arriva al quinto matrimonio, con un banchiere, da cui ha altri due figli, e che finirà con il suicidarsi per un fallimento finanziario. Ormai Betty è avanti con gli anni e, di nuovo vedova, si dedica al furto per sopravvivere. Passano gli anni e la protagonista vive mille peripezie; finita in prigione, incontra il suo vero amore, ossia il ladro/truffatore che l’aveva sposata con i soldi; viene però anche a sapere che uno dei figli avuti con il fratello è vivo e gestisce una piantagione in America ereditata dalla nonna (la madre naturale di Betty).
Dopo un numero incalcolabile di matrimoni, figli e disavventure, il romanzo termina con un lieto fine, riflettendo la morale puritana dell’autore: Betty/Molly vive felicemente con il truffatore/quarto marito, dopo aver ricevuto la sua parte di eredità per la piantagione di cotone, ed entrambi cercano di espiare i propri peccati con una vita modesta e virtuosa.
A cura di Chiara.
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