Introduzione

Tra i fenomeni atmosferici, pioggia, grandine, sereno, la neve è quello che modifica maggiormente il paesaggio. L’atmosfera bianca e ovattata che si crea nelle vedute invernali è qualcosa di affascinante, tanto da rimanere spesso scolpito nella memoria dell’osservatore. La neve compare sporadicamente nei dipinti nel quattordicesimo secolo, prima di allora non esistevano molti paesaggi nei dipinti europei, perché i soggetti erano quasi esclusivamente religiosi, e avevano il fine di raccontare la vita dei santi e di Gesù e di glorificare Dio. Quando i soggetti hanno iniziato a farsi più terreni, comprendendo l’uomo e la natura, anche la neve ha iniziato a fare capolino.

Neve nell’impressionismo

Con il progredire dell’arte e degli stili, molti pittori hanno deciso di rappresentare questo tipo di scenario. Tra gli Impressionisti in particolare, abbiamo numerosi paesaggi invernali riconducibili a Monet. La corrente impressionista vuole riprodurre la realtà cogliendone l’essenza, senza prestare troppa attenzione ai dettagli, ma concentrandosi sull’impressione, i sentimenti suscitati dai soggetti. La tecnica, anche nel caso del dipinto La gazza, è quella della virgola impressionista, che consiste in tratti leggeri e veloci, eseguiti en plein air, all’aria aperta. Questa tecnica mostra l’importanza della luce nella pittura impressionista. Da non sottovalutare è l’invenzione del cavalletto mobile e dei colori in tubetto, che hanno reso possibile tutto ciò.

In questo dipinto si può osservare un paesaggio di campagna, completamente ricoperto dalla neve, con gli alberi spogli, un cielo biancastro cosparso di basse nubi e una casa sullo sfondo. L’artista francese prediligeva i paesaggi come suoi soggetti, arrivando a riprodurre intere “serie” di uno stesso scorcio, per restituirne l’impressione nelle varie stagioni dell’anno o in momenti della giornata differenti. La maestria di Monet sta nel rappresentare le ombre bluastre, il riflesso della luce dorata sulla superficie della coltre di neve. Una stesura di colore totalmente bianca sarebbe infatti risultata piatta e bi-dimensionale.

Questo secondo dipinto rappresenta invece la città di Givenchy, vicino a Parigi. Le figure di spalle, con indosso vestiti invernali, sono il figlio e il figliastro di Monet. Qui la scena diventa più dinamica, i due giovani sembrano quasi camminare su un mare, si tratta invece della neve smossa dai passanti a passeggio. Si ritrova quindi la presenza dell’uomo che va ad operare sulla natura, non più incontaminata, come nell’opera precedente.