Le dame e le cortigiane nel Rinascimento

In epoca rinascimentale una piccola percentuale di donne cercano di  farsi strada da sole. In particolare modo esiste la figura delle artiste, le quali cercano in tutti i modi di affermare la loro autonomia guadagnandosi da vivere grazie al lavoro che svolgono. Si tratta ovviamente di una piccola percentuale di donne considerando che domina un mondo maschilista, dove le donne non hanno voce in capitolo. Proprio in questo periodo si afferma la figura della cortigiana, prostituta di alta classe che ha attorno a sé artisti, nobili e anche intellettuali. Dal punto di vista economico la cortigiana è capace di sostentarsi da sola e  dunque riesce  anche a godere di una vera e propria indipendenza economica.

E’ proprio nel Cinquecento, in piena epoca rinascimentale, che iniziano ad affermarsi in campo musicale alcune dame che iniziano a suonare per gli ambienti di corte. Sarà ad esempio presso la corte rinascimentale di Alfonso II d’Este che iniziano a cimentarsi nell’arte musicale un gruppo di dame, le quali si esibiscono il 20 novembre 1580 nel celebre “concerto delle donne”, noto anche come “concerto delle dame”; sono soprattutto un gruppo di musiciste, donne portate nel canto, grandi compositrici, che riescono ad esibirsi tutte insieme presso la corte di Ferrara fino all’anno 1597, quando la città finirà sotto il dominio dello Stato pontificio.

Una delle prime orchestre femminili che ad esempio si formerà nel corso del Rinascimento sarà quella della duchessa Margherita Gonzaga d’Este, di cui fanno parte musiciste come:

  • Laura Peperara, grande arpista, danzatrice e musicista;
  • Anna Guarini, grande soprano di epoca rinascimentale;
  • le cantanti Lucrezia e Isabella Bendidio;
  • la cantante Livia D’Arco.

Saranno dunque tantissime le cortigiane, le dame e le artiste che si affermeranno in epoca rinascimentale, riuscendo dunque ad emanciparsi notevolmente in ambito sociale. Tante sono nel corso dell’epoca rinascimentale le dame e le cortigiane che gli artisti sono stati in grado di rappresentare nelle loro tele ed ecco alcune opere che le ritraggono che verranno descritte:

  1. Violante, ritratto del Tiziano.
  2. Ritratto di dama di autore ignoto (dipinto che si pensa ritragga la pittrice Sofonisba Anguissola).
  3. Ritratto di Fillide Melandroni di Caravaggio.

Violante, Tiziano

Violante è un ritratto eseguito da Tiziano nell’anno 1515 mediante la tecnica pittorica dell’olio su tavola. Il celebre quadro è custodito oggi presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna, in Austria.

Dopo aver fatto parte della collezione veneta del collezionista d’arte Bartolomeo della Nave, il ritratto è stata portata a Londra dal duca di Hamilton per poi essere stata acquistata dall’arciduca d’Austria Leopoldo  Guglielmo nell’anno 1639. Si pensa per tradizione che la bella donna ritratta nella tela sia Violante, la figlia di Palma il Vecchio, celebre pittore italiano. Per lo stile di pittura, il dipinto è stato attribuito da Roberto Longhi a Tiziano.

Il dipinto ritrae una bellissima fanciulla bionda che viene colta nell’atto di affacciarsi da un parapetto, che neanche si scorge quasi, appoggiando su di esso il braccio sinistro. La fanciulla viene ritratta con busto e viso posti di tre quarti verso destra. Sembra che essa stia cercando lo sguardo dell’osservatore del quadro. Il vestito che indossa la dama bionda è elegante, di colore marrone, con pizzi bianchi e dai bordi dorati e con le maniche di colore azzurro. La giovane fanciulla indossa un vestito scollato e con la sua giovinezza mostra tutta la sua sensualità.

Ritratto di dama, autore ignoto

Ritratto di dama è un dipinto a cui non è stato attribuito un autore. Il quadro, realizzato con la tecnica dell’olio su tela, sarebbe stato realizzato nel 1556 e viene oggi custodito presso la Galleria Borghese di Roma. Molto probabilmente ad averlo realizzato sarebbe stata la pittrice Sofonisba Anguissola.

Questo dipinto ritraente una dama che indossa l’abito scuro fa parte della Collezione Borghese dall’anno 1833 e sul retro della tela riporta questa scritta “Suphonsba Cremonensis et nobili familia Anguisciola pinxit anno MDLVI”, motivo per cui quindi questo dipinto potrebbe essere attribuito all’artista Sofonisba Anguissola. Altri pensano che invece ad avere eseguito il ritratto potrebbe essere stata anche la sorella della Anguissola, ovvero Lucia Anguissola.

Ritratto di Fillide Meladroni, Caravaggio

L’ultimo ritratto preso in esame è Ritratto di Fillide Melandroni che è stato eseguito da Caravaggio tra il 1601 e il 1605 mediante la tecnica pittorica dell’olio su tela. Il quadro è custodito oggi presso il Kaiser Friedrich Museum diBerlino, in Germania.

 

In questo dipinto viene ritratta Fillide Melandroni, una delle più celebri cortigiane operanti tra XVI e XVII secolo. La donna fu una prostituta di alto lignaggio che il Caravaggio ritrasse su commissione del nobile letterato di Venezia Giulio Strozzi, all’epoca amante della donna. L’opera fu attribuita immediatamente al Caravaggio, il cui stile è facilmente riconoscibile.

Nell’opera Fillide viene colta dal Caravaggio in posizione frontale, mentre il suo viso invece sembra rivolto a sinistra nell’atto quasi di guardare l’osservatore. Molto elevata è la cura che l’artista ha dedicato alla colorazione delle vesti e agli accessori che la donna indossa a testimonianza quasi dello stato di agiatezza che lei avrebbe raggiunto con la sua professione di cortigiana.

Il corsetto per esempio, indossato sopra una camicia bianca, è trapunto d’oro, inoltre Fillide indossa anche dei preziosi orecchini di perle e anche un bracciale finemente decorato che porta al polso. Con una mano la cortigiana porta all’altezza del petto un candido fiore bianco. I capelli inoltre sono finemente raccolti in una bellissima acconciatura che fa intravedere i riccioli corvini della celebre cortigiana.