Maria Gaetana Agnesi

In questo articolo approfondiamo la figura di rilievo nell’Italia del ‘700: la matematica Maria Gaetana Agnesi. La Agnesi è considerata una delle più importanti matematiche di tutti i tempi nonché una grande filantropa.

Accenni biografici su Maria Gaetana Agnesi

Ma procediamo con ordine e cominciamo da qualche accenno biografico: Maria Gaetana Agnesi nasce a Milano nel 1718 in una famiglia nobile e, fin da bambina, si distingue per la sua prodigiosa intelligenza. La famiglia di Maria è numerosissima (parliamo di ben 20 fratelli) e, all’epoca, non è usanza comune istruire le donne. Il padre aveva infatti deciso di istruire il primogenito maschio ma le incredibili doti di Maria lo convincono ad investire nell’educazione della figlia.

L’uomo ingaggia quindi illustri precettori dai quali la giovane impara ben presto a padroneggiare perfettamente numerose lingue come il francese, il tedesco, il latino, il greco, lo spagnolo ed altre. Questa egregia conoscenza le vale infatti il soprannome di “Oracolo Settilingue”. Ma questo non è tutto: la giovane si dedica infatti anche allo studio di discipline come la filosofia e la matematica dato che l’elasticità della sua mente le consente di spaziare dalle lingue ad argomenti di logica, meccanica e cosmologia (solo per citare qualcuno degli ambiti degli studio).

La grande bravura della Agnesi come matematica

A lei si deve il primo vero volume che raccoglie teorie di algebra, geometria e calcolo differenziale ed integrale che abbia un approccio sistemico tale per cui possa definirsi un manuale dedicato allo studio. Questo prezioso volume esce nel 1748 con il titolo di “Istituzioni Analitiche ad uso della Gioventù Italiana”. Si tratta di un evento del tutto innovativo perché questo volume è il primo caso di testo matematico scritto e pubblicato da una donna.

La chiarezza e l’originalità di questo manuale le valgono fin da subito un grande successo in tutta Europa, nonché un simpatico aneddoto dovuto ad un errore: nello stesso periodo della pubblicazione del libro, la Agnesi studia infatti una curva a cui attribuisce il proprio nome, la cosiddetta “Versiera di Agnesi”. La traduzione in inglese commette un errore e traduce la parola versiera con strega. Ecco perché, ancora oggi, nei Paesi anglosassoni e spagnoli, ci si riferisce a questa curva con il nome di “Strega di Agnesi”.

La carriera della brillante studiosa prosegue nel migliore dei modi: nel 1750 le viene offerto di insegnare Matematica presso l’Università di Bologna.
Nonostante la sua soddisfacente vita professionale, la Agnesi si sente incompleta perché desidererebbe dedicare parte della sua vita ad opere di carità. Questa fiamma spirituale viene da sempre “ostacolata” dal padre dell’Agnesi, che vede nelle doti intellettuali della figlia grandi potenzialità da investire nella scienza.

Nel 1752 il padre muore ed è questo il momento per la grande matematica di ascoltare il proprio cuore e di dedicarsi anima e corpo alla teologia e alla vita spirituale. Approfondisce gli studi del settore, diventando una brillante teologa e si dedica alla cura del prossimo grazie all’apertura di un ospedale finanziato dalla vendita di tutti i suoi averi.

Dopo gran parte della sua vita dedicata al sapere (soprattutto quello scientifico), la Agnesi si immerge in questa nuova realtà fatta di carità e bontà verso il prossimo e ci si dedica fino alla sua morte, avvenuta nel Gennaio del 1799.