Alexandra Raisman

Alexandra Raisman è una ginnasta artistica americana ormai ritiratasi dallo sport, che ha partecipato a due Olimpiadi ed è stata capitana delle rispettive squadre di ginnastica olimpiche.

Ginnasta sin da piccolissima

Alexandra Raisman nasce il 25 maggio 1994 a Needham, un sobborgo di Boston, Massachusetts; sua madre, Lynn Faber, è una ex ginnasta, e insieme al marito Rick Raisman ha altri tre figli: Brett, Chloe e Madison. 

Alexandra, detta in breve Aly, inizia a praticare la ginnastica da piccolissima: ha appena diciotto mesi quando prende le prime lezioni. La ragazza narra di essersi appassionata a questo sport dopo aver seguito le Olimpiadi estive del 1996 in televisione ed essersi innamorata della squadra di ginnastica artistica femminile statunitense. Inizia allenandosi presso l’Exxcel Gymnastics and Climbing, per poi passare al Brestyan’s American Gymnastics Club sotto la guida di Mihai e Silvia Brestyan. Gli allenamenti la assorbono completamente, e per poter nel frattempo proseguire gli studi Aly deve seguire delle lezioni online, grazie alle quali riesce a diplomarsi nel 2012. 

Nel suo debutto in una gara (San Diego, 2009) nella categoria juniores, Aly si classifica decima nel concorso generale individuale, sesta al corpo libero, quarta alla trave e prima nel volteggio; poi conquista il secondo posto nel corpo libero agli US Classic in Iowa. La giovane atleta si distingue anche nei campionati nazionali di Dallas di agosto 2009, arrivando terza nel concorso generale, terza nel volteggio, e seconda alla trave. Contribuisce alla vittoria della squadra americana nei Junior Pan American Championships in Brasile, grazie alle sue performance nel corpo libero e nel volteggio.

La carriera Senior

Nel 2010, Aly esce dalla categoria juniores per entrare nelle competizioni senior. Conquista un secondo posto nell’American Cup in Massachusetts e il primo posto a Jesolo, in Italia. Grazie al suo notevole contributo e al punteggio ottenuto, la squadra statunitense conquista l’oro durante i Pacific Rim Championships a Melbourne. Anche nelle competizioni successive di quell’anno, Aly riesce sempre a classificarsi tra le primi dieci; ai campionati nazionali del Connecticut, si piazza terza alla trave e nel corpo libero. La stagione del 2010 si conclude con la sua partecipazione alla squadra americana ai campionati mondiali di ginnastica artistica di Rotterdam: il team statunitense si piazza secondo grazie anche ai punteggi notevoli ottenuti da Aly. 

La stagione del 2011 si apre con due terzi posti: uno conquistato all’American Cup in Florida e un altro presso il campionato di Jesolo. Agli US Classic di Chicago, la giovane si conquista un oro, per poi di nuovo classificarsi terza nei campionati nazionali del Minnesota. 

Nell’ottobre 2011, si aprono i campionati mondiali di ginnastica artistica a Tokyo, e il capitano della squadra statunitense, Alicia Sacramone, subisce un infortunio prima della gara. Aly è chiamata a sostituirla, contribuendo alla conquista del primo posto da parte della squadra e vincendo per sé il quarto posto nel concorso individuale, distinguendosi in particolare per l’esecuzione del suo primo tumbling, molto complesso ed originale.

Atleta professionista

Dopo i mondiali di Tokyo, Aly decide di diventare un’atleta professionista a tutti gli effetti, rinunciando a una borsa di studio presso l’università della California e firmando invece con l’agenzia sportiva Octagon. Con il 2012 inizia quindi la sua stagione da professionista: si piazza seconda all’American Cup di New York e al campionato di Jesolo, per poi conquistare un oro agli US Classic di Chicago. Viene ammirata per la sua solidità in gara, per la sua capacità di scendere in campo senza mostrarsi nervosa.

Dopo un primo posto conquistato alla trave e nel corpo libero nei campionati nazionali di St. Louis, viene scelta come membro della squadra olimpionica per le Olimpiadi estive del 2012: a soli diciott’anni, è la più “vecchia” del team e viene nominata capitano. La squadra olimpionica statunitense diventa oggetto di un documentario su Comcast SportsNet, che segue la squadra nella sua preparazione per le Olimpiadi di Londra, ma si concentra in particolar modo su Aly, che diventa il volto della copertina del numero di luglio 2012 di Sports Illustrated. 

La squadra statunitense, soprannominata le “Fierce Five”, sotto la guida di Aly conquista l’oro alle Olimpiadi, mentre Aly nel concorso generale arriva parimerito ottenendo il secondo posto insieme all’atleta russa, Aliya Mustafina, e perde il bronzo per una questione di punti. Conquista però la medaglia d’argento, aggiudicandosi il secondo posto alla trave e la medaglia d’oro ottenendo il primo posto nella disciplina del corpo libero: è la prima donna americana a vincere un oro in questa categoria, ed è anche l’atleta che segna il punteggio più alto in quella competizione. Aly dedica la sua vittoria agli undici atleti israeliani uccisi dai terroristi palestinesi nelle Olimpiadi di Monaco del 1972.

A causa di un infortunio nel settembre 2012, Aly si ritira provvisoriamente dal mondo della ginnastica, e ne approfitta per frequentare il Babson College nel Massachusetts. Nel 2014 ricomincia ad allenarsi, e dopo un anno di formazione viene di nuovo chiamata nella squadra nazionale statunitense. Aly è di nuovo in pista: conquista un oro insieme alla squadra a Jesolo, un bronzo per il concorso individuale ai campionati nazionali Indianapolis (2015) e un oro con il proprio team ai Pacific Rim Championships. Grazie al suo contributo la squadra statunitense si classifica per Olimpiadi di Rio de Janeiro, conquistando poi l’oro. Nel concorso generale Aly si piazza al secondo posto, arrivando in totale ad accumulare sei medaglie olimpiche nella sua carriera.

In seguito, Aly Raisman si è ritirata dallo sport. Nel 2017 ha fatto parte di quel gruppo di donne che ha denunciato abusi sessuali da parte del medico della squadra olimpica, Larry Nassar; lei e le altre atlete hanno ricevuto il premio Arthur Ashe Courage.

A cura di Chiara.