Introduzione

Anche il grande maestro Tiziano fu capace di dipingere varie opere appartenenti al mito greco, rappresentandolo in maniera magistrale. Quelle che verranno descritte in questo articolo sono due opere d’arte appartenente al ciclo di opere mitologiche, ovvero Diana e Atteone e la celebre Venere Anadiomene. Anche questi due lavori artistici svelano quindi il genio creativo del celebre maestro d’arte italiano.

Diana e Atteone

Il celebre dipinto dal titolo Diana e Atteone è stato realizzato da Tiziano nell’arco temporale compreso tra il 1556 e il 1559 mediante la tecnica pittorica dell’olio su tela. Il quadro è custodito oggi presso la National Gallery of Scotland presso la città scozzese di Edimburgo e presso la National Gallery di Londra. Le due gallerie d’arte custodiscono il dipinto alternativamente ogni cinque anni.

Il seguente dipinto fa parte del ciclo pittorico delle otto opere mitologiche che l’artista italiano del Rinascimento aveva eseguito per il re di Spagna, Filippo II. L’episodio rappresentato nella tela viene tratto dalle storie mitologiche che Ovidio ha descritto e raccontato nella sua opera letteraria nota con il titolo de le Metamorfosi. Quello che viene raffigurato sulla seguente tela è il momento in cui Atteone riesce a vedere la dea Diana nuda. Sarà questo episodio che scatenerà l’ira e la sete di vendetta della dea che si sentirà oltraggiata da Atteone che ha osato posare il suo sguardo sulla sua nudità.

Il seguente lavoro artistico del Tiziano rimase nella collezione reale spagnola fino all’anno 1704; in quell’anno poi Filippo II decise di regalare l’opera d’arte all’ambasciatore di Francia. Furono poi successivamente i duchi d’Orléans che decisero di acquistare il quadro per farlo entrare a far parte della loro collezione artistica. Diana e Atteone fece parte della collezione d’arte dei duchi fino a quando, nel corso della Rivoluzione francese, nell’anno 1791 decisero di venderlo ad un mercante belga proveniente da Bruxelles.

La proprietà del quadro poi cambiò varie volte, quando poi iniziò ad essere esposto a Londra. Nel 1798 poi questo lavoro di Tiziano insieme ad altri quadri fu acquistato dal lord inglese Francis Egerton che deteneva il titolo di duca di Bridgewater. In seguito la collezione delle intere opere, che era di proprietà Francis Egerton, andò in eredità ai noti duchi di Sutherland che ne ebbero la proprietà fino all’anno 2009. Questo ciclo di lavori però fu dato in prestito dai duchi di Sutherland alla National Gallery of Scotland nel corso dell’anno 1946. Fu proprio nel corso del 2009 che il settimo duca di Sutherland decise di vendere il quadro Diana e Atteone congiuntamente alla National Gallery of Scotland  e alla National Gallery di Londra.

Nel quadro viene rappresentato Atteone che, con fare spavaldo e deciso, sposta un telo rosso appeso ad un filo e osserva in maniera insistente la dea Diana colta nella sua nudità seduta su un telo vellutato color bordeaux. L’espressione di Diana è irata e la dea si copre il volto con un telo bianco che tiene con una mano alzata. Attorno alla dea ci sono tutta una serie di fanciulle, anch’esse nude, che dovrebbero essere le ninfe che si occupano della sua cura. Una di loro viene ritratta, infatti, nell’atto di lavare e asciugare un piede della dea. Altre sono invece sedute a cerchio attorno alla vasca dove Diana si sta lavando. Alle spalle della dea viene invece raffigurata una fanciulla nera che indossa un abito a righe arancione e bianco. Infine ai piedi della dea viene rappresentato anche un cagnolino marrone.

La scena sembra essere ambientata all’interno di un edificio simile ad un tempio e sullo sfondo si vede un cielo azzurro attraversato da nuvole. Tiziano ritrae questa scena del mito in maniera molto realistica.

Venere Anadiomene

Il secondo dipinto che verrà descritto e che è stato eseguito da Tiziano è senz’altro la Venere Anadiomene. Questa tela è stata dipinta dal pittore italiano del Rinascimento nell’anno 1520 mediante la tecnica pittorica dell’olio su tela. Oggi è custodita presso la National Gallery of Scotland di Edimburgo.

Alcuni affermano che questo quadro fu realizzato da Tiziano per Alfonso I d’Este nell’anno 1517 essendo conosciuto con il titolo Bagno, ma secondo altre fonti più certe e sicure il dipinto sarebbe stato realizzato nell’anno 1520 prendendo come spunto l’opera del Baccanale degli Andrii, in cui era raffigurata una ninfa su cui il maestro italiano si sarebbe ispirato per la raffigurazione della Venere Anadiomene.

L’opera ha fatto parte in passato della collezione artistica di Cristina di Svezia, della collezione artistica del duca d’Orléans e infine di quella del conte di Ellesmere. Dopo essere stata depositata presso la National Gallery of Scotland, l’opera è stata definitivamente acquistata dalla stessa Galleria d’arte nell’anno 2003. Dopo uno studio radiografico effettuato durante un restauro, è risultato che la testa della dea originariamente fosse in una posizione differente.

La dea Venere viene raffigurata mentre nasce presso le acque del mare dell’isola di Cipro. Sulla base di testimonianze antiche, come quelle di Plinio, viene raffigurato quindi da Tiziano il mito della nascita della dea. Egli conosceva bene il seguente mito, ma raffigura comunque la dea in sembianze femminili ideali. Venere viene rappresentata in piedi nell’atto di uscire dall’acqua ma con le gambe che sono ancora immerse nell’acqua fino all’altezza delle cosce. Viene colta nell’atto di camminare e di districarsi la folta chioma castano dorata. Mentre si districa i capelli, compie una torsione con cui si piega un po’ in avanti.

Da un lato viene rappresentata in maniera molto ridimensionata la conchiglia da cui sarebbe nata, come riportato dal mito. La dea Venere, infatti, secondo il mito sarebbe stata spinta a riva proprio dalla conchiglia della capasanta. Si pensa che la modella di riferimento per la rappresentazione della dea fosse una delle amanti dell’artista.

Conclusioni

Tiziano fu un grande maestro del Rinascimento e dimostrò di essere un artista poliedrico capace di dipingere opere di vario genere. Oggi è uno degli artisti rinascimentali tra i più amati in assoluto in tutto il mondo.