Elsa Schiaparelli

Elsa Schiaparelli è stata una stilista italiana di origini aristocratiche, che ha fondato a Parigi la Maison Schiaparelli negli anni Venti, diventando insieme a Coco Chanel una delle stiliste più importanti e influenti di quel periodo. 

Una famiglia erudita

Elsa Maria Luisa Schiaparelli nacque il 10 settembre 1890 a Roma, figlia dell’aristocratica napoletana Giuseppa Maria de Dominicis, e dell’intellettuale piemontese Celestino Schiaparelli. Celestino era un uomo di grande cultura, studioso di manoscritti medievali, esperto di Sanscrito; suo fratello, l’astronomo Giovanni Schiaparelli, era uno studioso del pianeta Marte; un suo cugino, Ernesto, era un famoso esperto dell’Egitto, nonché direttore del Museo Egizio di Torino. 

L’erudizione della famiglia Schiaparelli creò un ambiente estremamente stimolante per la piccola Elsa, che crebbe coltivando un grande interesse per le culture antiche, e un fascino per i riti religiosi. Su ispirazione della mitologia greca scrisse una raccolta di poesie talmente anticonformiste che i genitori la spedirono in un collegio religioso in Svizzera, da cui però la ritirarono poco dopo, quando Elsa si ribellò alla severa autorità tramite uno sciopero della fame. 

Voglia di avventura

La vita di Elsa era certamente piena di agi e stimoli intellettuali, ma anche restrittiva e conformista; alla ricerca di avventura, accettò un lavoro di tutrice di bambini orfani in una casa di campagna inglese. Quel ruolo però non le si addiceva, e così fuggì a Londra, anche per sottrarsi alle attenzioni di un corteggiatore russo, che i genitori appoggiavano come suo possibile futuro marito. A Londra, seguendo la propria passione per i fenomeni psichici, frequentò delle lezioni di teosofia, e fu in quell’occasione che conobbe Willie Wendt: un uomo che si autoproclamava teosofo, dotato di poteri psichici, e che viaggiava il mondo servendosi di diversi alias.

Per Elsa fu amore a prima vista e i due si fidanzarono il giorno dopo, sposandosi poi il 21 luglio 1914. Willie si barcamenava con performance da psichico, ed Elsa lavorava come sua assistente; la coppia, però, dovette abbandonare l’Inghilterra quando Willie venne denunciato per aver praticato la divinazione, all’epoca illegale. Da quel momento, Elsa e Willie abitarono a Cannes, Parigi, Nizza e Monte Carlo e alla fine si trasferirono a New York nel 1916.

New York e Parigi

I due coniugi si stabilirono nel quartiere di Greenwich, ricco di artisti e correnti culturali. Willie tentò di affermarsi come esperto di psicologia e fenomeni psichici, sempre con l’aiuto della moglie; ma le sue performance da imbonitore attirarono l’attenzione dell’FBI (all’epoca BOI), che inoltre sospettava Willie di essere un sostenitore dei bolscevichi e di essere in contatto con degli anarchici. 

Nel 1920 Willie ed Elsa ebbero una figlia, Maria Luisa Yvonne, e poco dopo Willie abbandonò la famiglia. Elsa, trovatasi da sola con una neonata, si appoggiò molto all’amicizia di Gabrielle Buffet-Picabia, moglie dell’artista surrealista e dadaista Francis Picabia, che la introdusse nel circolo degli artisti surrealisti, da cui Elsa era molto affascinata. Per un breve periodo, fu l’amante del cantante d’opera Mario Laurenti, prima che morisse improvvisamente nel 1922: circostanza che la spinse a lasciare l’America e a tornare a Parigi.

Grazie al supporto economico della famiglia, Elsa si procurò uno spazioso appartamento a Parigi e iniziò a coltivare una serie di rapporti nell’alta società francese. Collaborò anche con la rivista dadaista Socíété Anonyme, prima che arrivasse la svolta che avrebbe cambiato la sua vita: l’incontro con lo stilista francese Paul Poiret.

Rosa Schiaparelli

L’influenza di Poiret, che lanciava abiti femminili più liberi e flessibili, senza gonne lunghe e corsetti stretti, fu di grande importanza per Elsa. Senza alcuna preparazione accademica, seguendo solo il proprio gusto e istinto, Elsa cominciò a disegnare abiti utilizzando sé stessa come modella; con l’incoraggiamento di Poiret, lanciò una propria attività, che fallì nel 1926 nonostante l’accoglienza favorevole di critica e pubblico. Ma Elsa, senza perdersi d’animo, lanciò una nuova collezione nel 1927, utilizzando una speciale doppia cucitura e immagini ispirati al surrealismo.

Le sue prime creazioni apparirono su Vogue e le spianarono la strada: Elsa, negli anni successivi, ampliò sempre di più la propria offerta, in concorrenza con Coco Chanel, finché, nel 1935, non acquistò il salone di Louise Chéruit a Place Vendôme, aprendo lì il proprio Schiap Shop. La maison Schiaparelli è stata una delle prime a lanciare il wrap dress, la “gonna divisa” (l’antenata degli shorts), le zip in evidenza e il costume da bagno con coppe per il seno; iconico, inoltre, il colore rosa con il nome della maison. Elsa, inoltre, collaborò con molti artisti surrealisti, il più famoso dei quali senza dubbio fu Salvador Dalì, che disegnò le stampe dei suoi abiti; la boutique di Elsa era frequentata da grandi nomi, da Vivien Leigh a Gingers Rogers, da Katharine Hepburn a Marlene Dietrich.

Le cose cambiarono con la guerra. Dopo l’occupazione di Parigi, Elsa rimase a New York fino alla fine del conflitto. Tornata a Parigi, scoprì che il mondo della moda, era cambiato, e che Christian Dior aveva lanciato un nuovo look che rigettava le mode dell’anteguerra. La maison Schiaparelli entrò in una crisi che si accentuò nel 1954, l’anno in cui anche Chanel ritornò in vetta: fortemente indebitata, la maison fu costretta a chiudere. In quello stesso anno, Elsa pubblicò la propria autobiografia, Shocking Life, poi si ritirò dal mondo della moda. Visse gli anni seguenti dividendosi tra Parigi e la sua casa in Tunisia, fino alla sua morte il 13 novembre 1973.

A cura di Chiara.