Kaja Kallas
Kaja Kallas è una politica estone, primo ministro dell’Estonia dal 2021 fino al 2022; in occasione dell’invasione russa dell’Ucraina, si è distinta per il suo sostegno al paese invaso, a cui l’Estonia ha inviato il numero più alto di armi in proporzione al proprio PIL pro capite.
Le origini
Kaja Kallas nasce a Tallinn il 18 giugno 1977, figlia del quattordicesimo primo ministro dell’Estonia Siim Kallas. Sua madre, Kristi, viene deportata in Siberia dalle forse dell’ex URSS quando Kaja ha appena sei mesi di vita, insieme alla nonna, madre di Kristi: non la rivedrà fino a quando non compie dieci anni. Il suo bisnonno si annovera tra i fondatori della Repubblica di Estonia nel 1918.
Kaja si laurea in legge all’università di Tartu nel 1999, per poi seguire dei corsi di specializzazione in legge comunitaria, cosa che la porta a trascorrere un periodo in Francia e Finlandia. Dopo la laurea entra a far parte dell’ordine degli avvocati estoni, e diventa procuratrice generale nel 2002.
Nel 2010, ottiene un master in amministrazione aziendale presso la Estonian Business School, istituto presso il quale diventa un coach esecutivo. Entra anche a far parte dello studio legale finlandese Luiga Mody Hääl Borenius, specializzato in diritto aziendale. Kaja parla non solo l’estone e l’inglese, ma anche il russo e il francese.
Nel 2002, Kaja sposa il politico e uomo d’affari estone Taavi Veskimägi, da cui ha un figlio.
Il ruolo in politica
È il 2010 quando Kaja si unisce all’Estonian Reform Party, un partito politico liberale. Sotto l’egida di quel partito si candida per il parlamento estone nel 2011, dove ottiene un seggio; fino al 2014, inoltre, presiede la Commissione estone per gli affari economici.
Terminata la sua carica presso la commissione, Kaja si candida al parlamento europeo, dove ottiene un seggio e lavora nella Commissione sull’industria, la ricerca e l’energia, oltre che come sostituta per la Commissione sul mercato interno e la protezione dei consumatori. È anche membro dell’agenzia digitale dell’UE, e infatti durante il suo periodo al parlamento europeo lavora ai progetti per il mercato digitale unico, le politiche energetiche e dei consumatori, e media anche nelle relazioni con l’Ucraina, paese che da anni aspira a diventare membro dell’Unione.
Kaja è una sostenitrice dell’innovazione e della rivoluzione tecnologica, e supporta e difende i diritti delle piccole e medie imprese, spesso fagocitate dai vincoli e limiti burocratici. Grazie al suo impegno nei progetti europei, e soprattutto per la sua comprensione delle questioni tecnologiche, Kaja viene citata da Politico tra i 40 membri del parlamento europeo più influenti. Nel 2014, divorzia dal marito.
Politica interna
Nel 2017, il leader dell’Estonian Reform Party, Hanno Pevkur, annuncia di non voler più candidarsi per le elezioni come leader del partito, e propone Kaja al proprio posto. Kaja accetta la proposta e vince durante le elezioni del 2018, diventando la prima leader politica donna di un partito maggioritario. In quello stesso anno, si sposa nuovamente, questa volta con il banchiere Arvo Hallik, già divorziato e con due figli.
Kaja riconferma il proprio ruolo di leader nel 2020, nonostante il partito abbia perso terreno nei confronti della destra; ciononostante, rimane sempre il partito maggiore dell’Estonia. Il 25 gennaio 2021, il primo ministro estone, Jüri Ratas, è costretto a dimettersi a seguito di uno scandalo; leader del partito maggioritario, Kaja forma una coalizione con il centro, diventando la prima donna a governare l’Estonia come primo ministro.
Da sempre promotrice di soluzioni innovative, Kaja si trova in una situazione di stallo quando scoppia la crisi energetica del 2022, dovuta alla guerra in Ucraina. Come molti altri paesi europei, anche l’Estonia è duramente provata dall’aumento dei prezzi dell’energia, e molte piccole-medie imprese rischiano il fallimento. Inizialmente, Kaja tenta di non cedere alle richieste di aiuti governativi: la sua idea è che si debbano trovare soluzioni a lungo termine, piuttosto che limitarsi ad aiuti una tantum. La sua resistenza fa diminuire significativamente la sua popolarità in Estonia, e rischia di far saltare la sua coalizione. Alla fine, Kaja cede e annuncia il lancio di un piano governativo di 245 milioni di euro per ridurre il costo dell’energia.
La popolarità di Kaja sale di nuovo, però, a fronte della sua gestione della crisi russa-ucraina. Sin da subito schierata dalla parte dell’Ucraina, Kaja non esita a chiedere la chiusura nel Nord Stream 2 e a inviare armi ai combattenti ucraini, destinando quasi l’1% del PIL estone allo sforzo bellico. La rivista londinese New Statesman definisce Kaja Kallas la nuova “Lady di Ferro” per la sua presa di posizione: la leader estone, infatti, sostiene l’adesione dell’Ucraina all’UE, nonché la necessità per l’Europa di inviare qualsiasi tipo di supporto materiale ai combattenti ucraini.
Nel luglio 2022, Kaja firma le proprie dimissioni per lasciare il posto a una nuova coalizione di governo.
A cura di Chiara.
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