Cenni biografici su Taraneh Alidoosti
Taraneh Alidoosti è nata il 12 gennaio 1984 a Teheran, In Iran. Suo padre ha svolto la professione di calciatore ed è Hamid Alidoosti, mentre sua madre è la nota scultrice Nadereh Hakimelahi. Taraneh fa il suo debutto nel mondo cinematografico come attrice a 17 anni interpretando un ruolo nel film Man, taraneh, panzdah sal daram del noto regista Rasoul Sadrameli. Grazie all’interpretazione in questo film viene apprezzata proprio dalla critica cinematografica come la miglior attrice in assoluto per la sua interpretazione nel suddetto film, riuscendo anche a vincere il premio come migliore attrice in occasione del Locarno Festival del 2002. Il film ottiene anche un premio speciale da parte della stessa giuria del festival.
Nel corso delle riprese del film Čahāršanbe Sūrī del regista Asghar Farhadi assiste, senza potere fare niente, alla morte di suo fratello. Taraneh diventa una vera e propria stella del cinema iraniano e a livello cinematografico fa parte fissa dei cast dei film del regista iraniano Asghar Farhadi. Diventa anche una delle artiste più importanti e richieste dal suo Paese. Il genere di film in cui compare principalmente è quello drammatico.
Il 27 gennaio 2017 decide di boicottare la cerimonia per il Premio Oscar considerando che il film Il cliente del regista Asghar Farhadi, che lei ha interpretato insieme all’attore Shahab Hosseini, ha vinto il Premio Oscar come miglior film girato in lingua straniera. Non partecipa a questa cerimonia proprio in segno di protesta nei confronti della politica migratoria portata avanti dall’allora Presidente degli Stati Uniti Donald Trump tesa a non permettere l’ingresso negli Stati Uniti dei cittadini provenienti dai Paesi di lingua araba, come l’Iraq, l’Iran, lo Yemen, il Sudan e altri ancora. Taraneh nel 2011 ha sposato l’iraniano Ali Mansoor da cui ha avuto una bambina che ha chiamata Hannah. I due si sono poi separati nel 2016.
L’appoggio alla protesta degli iraniani contro il regime
Anche Taraneh si è esposta di recente a favore della protesta dei giovani iraniani che da mesi stanno mettendo sotto scacco il Paese per lottare a favore dei propri diritti e delle proprie libertà. Dopo la morte di Mahsa Amini, infatti, intere generazioni hanno iniziato a manifestare in tutto il Paese per cercare di rivendicare il proprio diritto alla libertà, come ad esempio quello delle donne a potere mostrare il proprio volto in pubblico senza dovere obbligatoriamente indossare l’hijab che copre integralmente il loro volto.
L’attrice si sarebbe mostrata senza il velo indossato e ha pronunciato queste parole: “Io resto qui, a pagare il prezzo necessario”. Questo non è andato giù agli uomini del regime e l’attrice iraniana è stata arrestata con l’accusa di “incitamento ai disordini” in Iran. Non soltanto lei, ma anche altre donne nel Paese sono state prese di mira dalla teocrazia illiberale iraniana, stiamo parlando di donne che rivendicano la propria libertà, come ad esempio Aida Rostami, Arya Jafari e tante altre ancora. L’elenco delle donne e degli uomini che però lottano per la libertà nel loro Paese è infinito e la lista si potrebbe allungare ancora di più.
Le storie drammatiche di altre donne che in Iran stanno lottando per la libertà
Triste e drammatica è stata la fine di donne come la dottoressa Aida Rostami, citata poco fa, il cui corpo è stato restituito alla famiglia martoriato. Le autorità iraniane hanno camuffato la morte della donna con un brutto incidente d’auto, che avrebbe portato la donna a precipitare da un cavalcavia. I segni sul corpo della dottoressa fanno pensare a tutt’altro che ad un incidente stradale. Un’altra terribile sorte ha colpito un’altra giovane ragazza, Hadis Najafi, giovane che si è fatta sentire in occasione delle manifestazioni anti-velo che si sono scatenate in seguito alla morte di Mahsa. Hadis è diventata celebre soprattutto per la foto in cui viene immortalata nell’atto di raccogliersi i capelli facendosi uno chignon poco prima di affrontare la polizia iraniana.
Anche lei ha subito una sorte molto triste sempre per colpa della polizia iraniana che le ha fatto del male. Nonostante la giovane età, ha dimostrato di avere una tenacia e un coraggio da vendere affrontando a muso duro la polizia che in maniera brutale l’ha uccisa a Karaj con sei proiettili che le hanno trafitto viso, petto e collo.
L’arresto di Taraneh Alidoosti
Anche l’arresto di Taraneh è stato brutale e la polizia non si sa in quale carcere l’abbia rinchiusa soltanto perché si esposta contro il regime iraniano. Anche il canale Instagram della nota attrice iraniana è stato oscurato e non si sa quale sarà il suo destino in un Paese dove domina la prepotenza e la violenza di un regime teocratico che soffoca le libertà e i diritti di un’intera generazione. Taraneh è stata rilasciata dopoché è stata pagata una cauzione di 225.000 euro circa.
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