Introduzione

Il blu nell’arte è sempre stato utilizzato, soprattutto perché sin dalle origini è sempre stato considerato un colore benevolo, rasserenante. L’uomo ha iniziato a dipingere le opere con il colore blu molto tempo dopo aver scoperto colori come ad esempio il rosso, il viola, l’ocra, il rosa. Questo aspetto è dovuto al fatto che si aveva una grande difficoltà nello scoprire pigmenti e coloranti adatti per la realizzazione del blu. I primi coloranti blu sono stati di origine vegetale e tra di essi si ricordano l’indaco che iniziò ad essere usato in Africa e in Asia, il guado in Europa. I primi pigmenti di colore blu iniziarono ad essere ricavati da minerali, come ad esempio l’azzurrite e i lapislazzuli.

Il blu nell’arte poi venne utilizzato anche nelle varie epoche storiche per abbellire piastrelle, ciotole, facciate di chiese e moschee, per la realizzazione di miniature, come per esempio quelle persiane, per la colorazione di bellissimi mosaici e soffitti di edifici, dipinti parietali come quelli di Pompei, tombe, le vetrate delle chiese gotiche, quadri di inestimabile valore in età medievale e rinascimentale, porcellane, bellissimi quadri paesaggistici dell’Ottocento e del Novecento, ecc…

Le opere d’arte analizzate

Le opere d’arte che verranno analizzate in questo articolo sono tre:

  1. Il viaggiatore di Marc Chagall
  2. Campo di grano di Emil Nolde
  3. Ninfee: le nubi di Claude Monet

Il viaggiatore, Marc Chagall

La prima opera d’arte analizzata è Il viaggiatore di Marc Chagall che l’artista ha realizzato nell’anno 1917. Le tecniche pittoriche adottate in questo lavoro sono la grafite e l’acquerello su carta. L’opera fa parte della Sam and Ayala Zacks Collection.

In questo lavoro artistico viene rappresentato un viaggiatore vestito di colore bianco che si avventura nel corso della notte sorvolando i tetti della città. Il colore predominante dell’acquerello su carta è senz’altro il blu zaffiro che illumina il cielo notturno creando dunque agli occhi dell’osservatore un forte senso di serenità e pace. Il viaggiatore ha un’espressione serena sul volto che viene colorato di giallo. Con le  gambe il viaggiatore fa un grande salto. Una mano è alzata verso l’alto, mentre l’altra si trova all’altezza delle braccia e su una mano l’uomo indossa un guanto verde. Infine i tetti della città vengono colorati con il colore verde.

Campo di grano, Emil Nolde

Campo di grano invece è un altro dipinto realizzato dall’artista Emil Nolde nell’anno 1900 circa. Si tratta di un acquerello realizzato su carta e che fa parte di una collezione privata.

Campo di grano è un’opera artistica che Emil Nolde ha realizzato durante la sua formazione artistica, quando ancora studiava arte presso varie scuole artistiche. In questo lavoro, Nolde ha dipinto un terreno di colore blu intenso ai cui lati sono presenti dei bagliori dorati che vengono resi con il colore giallo.

L’osservatore rimane incantato dalla vista del terreno blu intenso da cui si scorgono anche dei colori dorati. Inoltre il suo sguardo è attirato dalla presenza di un dettaglio in lontananza: una casa che è colorata di rosso scarlatto. Sullo sfondo inoltre viene rappresentato anche il cielo realizzato con due sfumature di blu: il blu scuro e il celeste più chiaro. Le nuvole vengono rese con degli arancioni chiari. L’aspetto più interessante che emerge in Campo di grano è il profondo legame che si crea tra lo stato d’animo del pittore e la visione da parte sua del paesaggio circostante che risulta essere immerso in colori bellissimi come il blu e il giallo. Diceva lo stesso Nolde: “…A quel tempo avevo un’infinità di visioni, poiché ovunque posassi i miei occhi la natura, il cielo e le nuvole erano vivi…”

L’artista ha come obiettivo quello di volere stringere un legame quasi spirituale con la natura, ridipingendola più volte con l’intento di “impregnarla di emotività”.

Ninfee: le nubi, Claude Monet

Ninfee: le nubi è un quadro dipinto dall’artista impressionista Claude Monet nel periodo compreso tra il 1914 e il 1918 mediante la tecnica pittorica dell’olio su tela. La tela si trova presso le Musée de l’Orangerie.

Come si sa il pittore aveva, nella sua abitazione di Giverny, un laghetto in stile orientale dove aveva collocato tutta una serie di ninfee esotiche che curava con grande attenzione. Queste ultime erano diventate il soggetto pittorico più importante delle sue tele, a tal punto che si dedicò per tutto il resto della vita a dipingerle in varie colorazioni. Inizialmente le dipingeva in tele di dimensioni normali, successivamente invece iniziò a dipingerle in tele di dimensioni colossali.

Fu proprio il Primo Ministro francese Georges Clemenceau, suo grande amico, a convincerlo ad intraprendere la suddetta impresa. Fu così che Claude Monet iniziò a dipingere ninfee su tele alte due metri. Egli riuscì a realizzare ben otto pannelli ritraenti ninfee che poi furono esposte postume presso due delle sale ovali del Musée de l’Orangerie. I colori utilizzati nella tela sono il viola, il bianco, il verde, il blu chiaro, il verde.