Mavis Staples
Mavis Staples è una cantante americana di gospel e blues, nonché attrice e attivista per i diritti civili.
Cantando nel coro di famiglia
Mavis Staples nasce il 10 luglio 1939 in un sobborgo meridionale di Chicago, in Illinois. Sua madre Oceala è operaia e suo padre, Roebuck (soprannominato Pops) si districa tra lavori pesanti in acciaieria e nei macelli. È, però, un appassionato di musica, e canta in un gruppo gospel, i Trumpet Jubilees. Ed è proprio grazie a questo gruppo che Mavis ha la sua prima prova canora: quando, un giorno, gli altri membri del Trumpet Jubilees non si presentano, Pops rimedia chiamando a cantare i propri figli.
La vera e propria carriera musicale di Mavis inizia con The Staple Singers, il gruppo gospel e soul che Pops fonda nel 1948, includendovi tutti e quattro i suoi figli: Mavis, Cleotha, Pervis e Yvonne. Il gruppo riscuote un grande successo; partono da esibizioni in chiese (con la loro prima apparizione nella Chiesa di Mount Zion, dove Chester, fratello Pops, è parroco) e in diretta sulla radio locale, fino a firmare un contratto con un’etichetta discografica nel 1952. Una loro prima hit è Uncloudy Day (1956), ma è con il brano Respect Yourself che entrano nella Billboard Hot 100 nel 1971 e si guadagnano un disco d’oro dalla RIAA (il brano sarebbe anche diventato la colonna sonora del film Crooklyn di Spike Lee).
Grazie alla voce di Mavis e alle canzoni scritte da Pops, The Staples Singers diventano nel corso degli anni Sessanta e Settanta uno dei gruppi gospel più spettacolari e famosi d’America; i loro brani diventano anche portavoce del movimento dei diritti civili, grazie all’amicizia tra Pops e Martin Luther King Jr.
Nel 1964 Mavis sposa Spencer Leak, ma il rifiuto di interrompere la carriera musicale per conformarsi alla vita di casalinga porta la coppia a divorziare.
Voce da solista
Nel 1969 Mavis registra il suo primo singolo, Crying in the Chapel, che viene incluso nel suo primo album, rilasciato con l’etichetta Stax; un secondo album, Only for the Lonely, viene rilasciato nel 1970. Il successo come solista, però, arriva a cavallo tra anni Ottanta e Novanta, quando Mavis lancia due album studiati sotto la direzione della rockstar Prince: Time Waits for No One (1989) e The Voice (1993), che entra nella classifica top ten della rivista People per il 1993; nel frattempo, l’attività con The Staple Singers sta diventando sempre più rada, e infatti nel 1994 il gruppo cessa di esistere.
Gli anni successivi sono costellati di pubblicazioni e collaborazioni con svariati artisti. Nel 1996, Mavis pubblica un album-tributo per la sua amica Mahalia Jackson, Spirituals & Gospels: A Tribute to Mahalia Jackson, per poi riscuotere una grande risonanza nazionale con l’album Have a Little Faith (2004). In quello stesso anno, lavora insieme al chitarrista jazz John Scofield, e dalla loro collaborazione nasce l’album That’s What I Say, un tributo a Ray Charles. Grazie al successo dell’album, Mavis e John Scofield iniziano un tour di concerti includendo anche il pianista Gary Versace, il batterista Steve Hass e il bassista Rueben Rodriguez. In seguito, Mavis rilascia con Ry Cooder un album di canzoni gospel ispirate al movimento dei diritti civili.
Una carriera che non si ferma
La lista di artisti e musicisti con cui Mavis collabora si allunga sempre di più. Non mancano collaborazioni con Bob Dylan, con cui ha anche una relazione sentimentale; i due vengono candidati a un Grammy nel 2003 e Bob Dylan le dedicherà un album tributo. Altri grandi nomi con cui collabora sono Ray Charles, Prince, Natalie Merchant.
La sua figura all’interno del filone della musica gospel e spirituale diventa sempre più significativa; nel 2003, si esibisce in un concerto per celebrare l’apertura dello Stax Museum of American Soul Music e, in seguito, partecipa come giudice agli Independent Music Awards a sostegno degli artisti indipendenti. Nel 2015 esce Mavis!, il primo documentario dedicato alla cantante e al gruppo The Staple Singers.
Mavis Staples non smette di creare ed esibirsi nel corso degli anni Duemila; nel 2016 rilascia un nuovo album, Livin’ on a High Note, dove cerca di proporre nuove canzoni, più gioiose e meno impegnate. Ciò, comunque, non significa che abbia terminato il suo lavoro a favore dei diritti civili: nel 2017, interviene nel singolo I Give You Power degli Arcade Fire a favore dell’American Civil Liberties Union. Nello stesso anno compare nel singolo Humanz dei Gorillaz e rilascia l’album If All I Was Was Black, a seguito del quale inizia un tour con Bob Dylan. Sempre nel 2017, il nome di Mavis Staple viene incluso nella Blues Hall of Fame.
Nel 2019, Mavis compie ottant’anni e li celebra con un concerto all’Apollo Theater. Il 6 novembre 2021 le viene conferito l’Ordine di Lincoln, il più alto titolo onorifico riconosciuto dallo Stato dell’Illinois.
A cura di Chiara.
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