Grace O’Malley

Grace O’Malley, conosciuta nel folclore locale irlandese come Gráinne Mhaol, è stata la capostipite della dinastia O’Malley (Ó Máille in irlandese) nell’Irlanda occidentale. L’Irlanda, all’epoca, era una terra sotto il dominio del re inglese Enrico VIII; per secoli, i principi e i signori d’Irlanda avevano condotto i propri affari con abbastanza autonomia, ma le cose stavano cambiando sotto il dominio dei Tudor. 

Le origini

Grace O’Malley nacque in Irlanda nel 1530, figlia di Eoghan Dubhdara Ó Máille, capo della dinastia O’Malley a Clew Bay, Contea di Mayo. La famiglia O’Malley era una delle più potenti famiglie di attività marittime della regione, e come tale possedeva una serie di castelli affacciati sulla costa per proteggere il proprio territorio. Gli O’Malley tassavano coloro che pescavano sulle loro coste, garantendosi così un costante flusso di introiti.

Grace aveva un fratellastro, Dónal na Píopa, eppure era lei a essere considerata la futura erede degli affari di famiglia. Il folclore locale ha tramandato un aneddoto secondo cui una giovane Grace avrebbe chiesto al padre di poterlo accompagnare durante una spedizione via nave in Spagna; il padre rifiutò, adducendo che i suoi capelli lunghi si sarebbero impigliati nel cordame della nave. Grace, allora, si sarebbe tagliata senza indugio i capelli, guadagnandosi il soprannome di Gráinne Mhaol, “Grace la calva”. 

Dell’infanzia di Grace non si hanno notizie certe; potrebbe essere stata ospitata da altre famiglie per completare la propria istruzione, secondo gli usi dell’epoca; per il resto, crebbe nella residenza di famiglia a Belclare. È accertato che, nel 1593, quando incontrò la regina Elisabetta I, parlò in latino, a conferma che ricevette un’istruzione di livello.

Il primo matrimonio

Nel 1546, Grace sposò Dónal an Chogaidh Ó Flaithbheartaigh, erede del clan Flaithbheartaigh (O’Flaherty): un’accoppiata vincente, dal momento che Dónal prevedeva, un giorno, di regnare sopra tutta la regione della moderna Connemara. Dalla coppia nacquero tre figli: Eóghan (Owen), Méadhbh (Maeve) e Murchadh (Murrough). Le ambizioni di Dónal, però, erano destinate a infrangersi: a causa delle tensioni con la famiglia Joyce per il controllo del castello di Hen, Dónal fu assassinato durante un’imboscata tesagli mentre cacciava, nel 1565. Grace tornò nei territori della sua famiglia, stabilendosi a Clare Island, dove si dice che sia diventata l’amante di un marinaio naufragato sull’isola. Sempre secondo la leggenda, il suo amante venne ucciso dai MacMahon di Ballyvoy e fu per vendetta che, quindi, Grace assediò il castello dei MacMahon a Doona, uccidendo gli assassini del suo amante e guadagnandosi l’appellativo di “Dark Lady of Doona”.

Il secondo matrimonio: The Pirate Queen

Si sa che nel 1566 Grace era di nuovo sposata, questa volta con il nobile Risdeárd an Iarainn Bourke (Richard) di Burrishoole, da cui ebbe il figlio Tibbot, futuro visconte di Mayo. Forte del potere e delle ricchezze del nuovo marito, Grace attaccò di nuovo il castello di Doona, questa volta conquistandolo. 

Le notizie in merito agli anni successivi sono incerte. Nel 1576, però, fu coinvolta nel nuovo tentativo, da parte della Corona inglese, di sottomettere i signori di Irlanda. Sir Richard Bingham, incaricato dalla regina Elisabetta di mantenere sotto il controllo i signori locali, accusò Grace di essere la mente e talvolta anche il braccio delle ribellioni dei lord irlandesi contro la Corona inglese. In effetti così era: Grace utilizzava tutte le risorse a propria disposizione per limitare il potere della Corona inglese sulle terre che lei e il marito possedevano, tanto che Grace era nota come “The Pirate Queen”. Nel 1579, una spedizione guidata da William Óge Martyn attaccò il castello di Grace su Clare Island, ma i difensori li misero in fuga. 

L’incontro con la regina Elisabetta

Sir Richard Bingham continuò a scontrarsi con i clan irlandesi finché, nel 1593, non riuscì a catturare Grace, i figli Tibbot e Murrough e il fratellastro Dónal. I prigionieri furono portati in Inghilterra, dove Grace si appellò alla regina Elisabetta per essere liberata. Si dice che Elisabetta inviò una serie di domande a O’Malley, che Grace rispose e che poi le due donne si incontrarono nel palazzo della regina a Greenwich: lì, Grace si rifiutò di inchinarsi alla regina, non riconoscendola come regina d’Irlanda. Le due donne discussero e poi giunsero a un accordo: Elisabetta avrebbe rimosso Bingham dal suo incarico, Grace avrebbe smesso di fomentare ribellioni. 

Elisabetta I era nota per non mantenere le proprie promesse e infatti Bingham, dopo una temporanea rimozione dall’incarico, tornò in Irlanda, accanendosi contro le terre di Grace. Nel 1595 Grace decise di giocare di furbizia, incoraggiando il figlio Tibbot a combattere tra le file della Corona per ricucire il rapporto con la regina. 

Probabilmente, Grace O’Malley morì all’incirca nel 1603, probabilmente al castello di Rockfleet. La sua vita e le sue avventure l’hanno resa famosa nel folclore locale, spesso trasformandola in una personificazione dell’Irlanda.

A cura di Chiara.