Cristina Fernández de Kirchner

Cristina Fernández de Kirchner è una politica e avvocatessa argentina, attualmente in carica come vicepresidente dell’Argentina; ha servito anche come presidente dal 2007 al 2015.

Infanzia misteriosa

Cristina Fernández nasce il 19 febbraio 1953 a Tolosa, un sobborgo di La Plata; suo padre, Eduardo Fernández, è autista di autobus e antiperonista, mentre sua madre Ofelia Esther Wilhelm, di discendenza tedesca, faceva parte del partito di Perón. La coppia si sposa quando Cristina ha già due anni: non si sa molto della sua infanzia. Informazioni certe sulla vita di Cristina iniziano a emergere dopo la sua iscrizione alla National University di La Plata.

Lì, la giovane studia dapprima psicologia, poi passa a legge. È proprio all’università, nel 1973, che incontra Néstor Kirchner, che la contagia con la sua passione per il mondo politico. Gli anni Settanta sono un periodo di fuoco per l’Argentina: la caduta del regime militare, il ritorno di Juan Perón dall’esilio, lo scontro tra i filoni pro e antiperonista, destra e sinistra, infiammano i dibattiti politici. 

Appena due anni dopo essersi conosciuti, nel 1975, Cristina e Néstor si sposano in una cerimonia civile e Ofelia, madre di Cristina, procura ai due coniugi un lavoro amministrativo presso il proprio partito. La coppia avrà poi due figli. Poco dopo, il colpo di stato in Argentina spinge Cristina e Néstor ad abbandonare La Plata per recarsi a Río Gallegos, la città natale di Néstor. Cristina non fa in tempo a completare gli studi e a laurearsi; ciò causa in seguito una serie di polemiche: Cristina sostiene di aver ottenuto la laurea a distanza, i suoi detrattori invece l’accusano di non aver mai ottenuto l’abilitazione e di aver esercitato senza i relativi titoli di studio. L’accusa è stata portata in tribunale e il giudice ha dato ragione a Cristina, affermando che si è effettivamente laureata, ottenendo la relativa abilitazione.

La carriera

Néstor avvia il proprio studio legale nel 1979, e Cristina inizia a lavorare per lui poco dopo. Lavorano soprattutto per banche ed enti creditizi che avviano procedimenti di sfratto. Nel corso degli anni Ottanta, Cristina diventa sempre più interessata al mondo politico, e nel 1989 viene eletta come deputata per la legislatura provinciale di Santa Cruz; Néstor viene poi a sua volta eletto governatore di Santa Cruz nel 1991.

La vera svolta, però, arriva poco dopo: nel 1994, quando Cristina viene scelta per far parte dell’assemblea costituente adibita alla modifica della costituzione argentina, e poi nel 1995, quando viene eletta senatrice. Ma il mondo politico argentino è complesso e controverso: a causa di alcuni scontri con il presidente Carlos Menem e con il ministro della difesa Oscar Camilión, Cristina si fa una brutta fama di piantagrane, e nel 1997 viene rimossa dal blocco di coalizione del governo, cosa che la spinge a rinunciare del tutto alla sua carica di senatrice. Si candida comunque come deputata e partecipa a una commissione per indagare su un caso di riciclo di denaro.

Nel 2003, il marito Néstor viene eletto presidente, cosa che la rende First Lady dell’Argentina e la spinge a tenere un profilo più basso a livello politico. Nelle elezioni successive, il conflitto e la tensione tra Néstor e il presidente precedente, Eduardo Duhalde, tutti e due candidati per lo stesso partito, che si rifiuta di scegliere uno dei due, porta i due uomini a decidere una strategia diversa: saranno le loro mogli a concorrere per la presidenza. Così, sono Hilda González de Duhalde e Cristina Fernández de Kirchner a scontrarsi e sfidarsi in battaglia elettorale.

La carica di presidente

Cristina Fernández de Kirchner vince le elezioni nel novembre 2007 ed entra ufficialmente in carica a dicembre. Sette dei dodici ministri scelti facevano già parte del governo di suo marito, per cui la presidenza di Cristina si configura sin da subito come una continuazione di quella di Néstor. Cristina è la seconda donna presidente dell’Argentina e la prima a essere ufficialmente eletta (Isabel Perón aveva invece assunto la carica in quanto vicepresidente alla morte del presidente Juan Perón). Nel corso del suo mandato si prefigge l’obiettivo di combattere l’inflazione, migliorare il sistema del welfare, portare l’Argentina ad avere maggiore credibilità a livello internazionale, consolidare le infrastrutture energetiche. 

L’influenza del marito Néstor è comunque molto forte. Girano voci sul fatto che lei e il marito vogliano alternare la presidenza per aggirare i limiti del doppio mandato, governando di fatto per 12 anni. Ma Néstor muore nel 2010 di infarto: Cristina si candida comunque alla presidenza nel 2011, scegliendo di far correre come vicepresidente Amado Boudou. Nonostante i sondaggi evidenzino una scarsa fiducia in Cristina, la donna vince con il 54% dei voti. 

Le politiche

Per combattere la crisi, Cristina nazionalizza i fondi pensione anziché aumentare le tasse; introduce un sussidio per i disoccupati e i lavoratori in nero, che secondo l’UNICEF hanno contribuito a ridurre la povertà assoluta del 30%. Vengono attuate politiche fiscali per combattere l’evasione e la speculazione, alimentare il protezionismo e riorganizzare le imprese gestite dallo stato. Problematica è la questione energetica, che porta la presidente a proporre la nazionalizzazione della più grande azienda energetica argentina, la YPF; durante il suo mandato, inoltre, il governo viene travolto da più di uno scandalo.

Cristina viene poi sostituita da Mauricio Macri nel 2015; viene accusata dal neopresidente di creare ostruzionismo al nuovo governo. Nel 2017 viene anche accusata di alto tradimento, ma la sua carica di senatrice le dona l’immunità ai procedimenti giudiziari, e Human Rights Watch definisce come “senza fondamento” le accuse contro di lei. Nel 2019, Cristina Fernández de Kirchner viene eletta come vicepresidente, diventando così il primo presidente a ricoprire anche la carica di vice.

A cura di Chiara.