Gina Lollobrigida
Gina Lollobrigida è un’attrice italiana annoverata tra le più significative attrici internazionali negli anni Cinquanta e Sessanta, figura di primo piano del cinema italiano e star di Hollywood; notevole anche la sua carriera come fotoreporter e scultrice nel corso degli anni Settanta.
Le origini
Luigia Lollobrigida nasce il 4 luglio 1927 a Subiaco, in provincia di Roma, da una famiglia benestante. Dopo un’infanzia agiata, la guerra sconvolge tutto: un bombardamento distrugge la fabbrica di mobili di cui il padre, Giovanni, è proprietario, e la famiglia perde la maggior parte della propria fortuna. Nel 1944, i Lollobrigida si trasferiscono a Roma, dove Gina si iscrive all’Accademia di Belle Arti, pagandosi la retta lavorando come modella per fotoromanzi utilizzando lo pseudonimo Diana Loris. Infatti, Gina compare in uno dei primissimi fotoromanzi italiani, Nel fondo del cuore (1947); debutta anche come attrice sul palco del Teatro della Concordia (1944). Non mancano anche piccole parti come comparsa, specialmente nei film del dopoguerra.
La fortuna le arriva quasi per caso: convinta da un amico a tentare la sorte partecipando al concorso di Miss Roma del 1947, Gina si classifica seconda e, sull’onda del successo, partecipa anche a Miss Italia, posizionandosi terza. Il successo conquistato con i concorsi di bellezza le permette di farsi conoscere e notare; molte partecipanti a Miss Italia, come Gianna Maria Canale, sarebbero infatti poi diventate stelle del cinema.
Gli anni Cinquanta: la svolta
All’inizio del 1949 Gina si sposa con lo sloveno Milko Škofič, medico che l’attrice conosce mentre lavora tra i profughi che sono stati alloggiati a Cinecittà; la coppia avrà un figlio nel 1957, Andrea. Sempre nel 1949, Gina recita uno dei suoi primi ruoli importanti in Campane a martello, film che le procura un invito a Hollywood su richiesta del produttore Howard Hughes. L’atmosfera hollywoodiana, però, la spaventa: il prezzo da pagare per diventare una star è troppo alto e la giovane Gina decide di ritornare in Italia.
Il successo la aspetta in ogni caso: il 1952 è per lei un anno decisivo. Il film Fanfan la Tulipe la fa conoscere al grande pubblico in Francia, mentre Altri tempi la lancia definitivamente in Italia, grazie alla sua performance accanto a Vittorio de Sica. Ed è sempre accanto a Vittorio de Sica che recita in Pane, amore e fantasia (1953), raggiungendo definitivamente la vetta della fama, tanto da girare anche il sequel, Pane, amore e gelosia (1954).
Da quel momento, Gina gira diversi film, dedicandosi a ruoli più maturi e drammatici e guadagnandosi il soprannome La Lollo. Il successo in Italia viene affiancato da produzioni internazionali; grazie alla sua performance nei panni della cantante lirica Lina Cavalieri ne La donna più bella del mondo, Gina si guadagna un David di Donatello come migliore attrice protagonista. I film successivi, di produzione hollywoodiana, la vedono recitare accanto a grandi nomi internazionali come Anthony Quinn, Frank Sinatra, Tony Curtis, Sean Connery. Con il film Venere imperiale (1962), conquista un altro David di Donatello oltre a un Nastro d’argento come migliore attrice protagonista.
Una carriera multi-sfaccettata
Molteplici sono i film in cui Gina recita nel corso degli anni Sessanta, accompagnata da un sempre maggiore riconoscimento a livello nazionale e internazionale; inizia anche ad apparire in televisione, come allo The Dean Martin Show e Stasera Gina. Buonasera, signora Campbell (1968) la premia con un altro David di Donatello come migliore attrice, insieme alla candidatura al Golden Globe.
Gli anni Settanta, però, la vedono allontanarsi progressivamente dallo schermo; nonostante si trovi all’apice della popolarità, e il suo ruolo della Fata Turchina in Le avventure di Pinocchio l’abbia lanciata anche nelle produzioni televisive, Gina comincia a rifiutare alcune proposte per dedicarsi a un’altra attività, quella della fotografia. Gina si dimostra un’abile fotoreporter e arriva a fotografare alcuni tra i più grandi personaggi dell’epoca, tra cui Salvador Dalì, Henry Kissinger e Audrey Hepburn. Non solo: Gina si dedica anche alla scultura, cui dà seguito tramite esposizioni in tutto il mondo. Nel 1971, divorzia dal marito, e, si vocifera, inizia una relazione con il giovanissimo (anzi, minorenne) Javier Rigau.
Gina ritorna al cinema negli anni Ottanta: grazie a Falcon Crest, ottiene una candidatura al Golden Globe come migliore attrice non protagonista; dopo il remake di La romana (1988), si ritira di nuovo dalle scene, limitandosi a piccole apparizioni in televisione o al cinema. Nel 1996 le viene riconosciuto un David di Donatello alla carriera. Nel 2006 esce allo scoperto la sua relazione con Javier Rigau, ora quarantacinquenne; sembra che la coppia abbia intenzione di sposarsi, ma alla fine Rigau decide di rompere il fidanzamento.
Ricompare al cinema solo nel 2011 in Box Office 3D e, per la prima volta, a fianco di Sophia Loren, sua storica rivale, nel documentario Schuberth – L’atelier della dolce vita. Nel 2018, nella Walk of Fame di Hollywood compare una stella con il suo nome.
Di recente la Lollobrigida è stata al centro della scena pubblica a causa di un processo in cui è stata dichiarata incapace di intendere e di volere nell’ambito della gestione del suo patrimonio. Gina Lollobrigida è morta oggi 16 gennaio 2023 all’età di 95 anni.
A cura di Chiara.
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