Sonia Terk Delaunay
Sonia Terk Delaunay, la pittrice che ha dedicato la propria carriera alla costruzione di uno stretto legame tra arte e artigianato, viene ricordata come un’“artista rivoluzionaria”. Il XX secolo, periodo in cui Sonia si presenta al pubblico, è segnato da anni di sperimentazione e creazione. L’arte viene toccata da importanti corrente artistiche, che vanno dall’impressionismo al cubismo, passando attraverso l’astrattismo.
Sonia Delaunay dimostra di sapere gestire ognuno di questi stili, affidandosi a colori brillanti e forme geometriche usate in modo insolito. Nasce a Odessa nel 1885, figlia di genitori benestanti. All’età di cinque anni viene adottata dallo zio, Henri Terk, prendendo il suo cognome (il primo nome della pittrice è Sonia Stren). Studia a Parigi all’Académie de la Palette, dove riesce a sviluppare efficacemente il proprio talento artistico. Si avvicina alla corrente dell’impressionismo ed incontra le personalità più influenti del periodo.
Dopo un primo matrimonio infruttuoso, si sposa nel 1919 con il pittore Robert Delaunay, stabilendosi definitivamente a Parigi. Insieme, la coppia di artisti fonda l’“Orfismo”, un movimento artistico che invoca l’uso del colore e la sua potenza espressiva. L’Orfismo viene spesso considerato come un incrocio unico di Impressionismo e Cubismo: si riprende la manipolazione della forma tipica del cubismo e la si associa ai colori vivaci e vibranti dell’impressionismo.
Nel 1914, i due sposi si trasferiscono in Spagna, dove Sonia raggiunge il successo come pittrice e illustratrice. Uno dei suoi quadri, Gran Flamenco (1916), dedicato ai ballerini di flamenco in Spagna, viene particolarmente apprezzato dalla critica. Qui, le figure del quadro si immergono nel colore e nel contrasto, trasformandosi in un tutt’uno con la tela. Sonia sperimenta la pittura simultanea, una forma d’arte che prevede la realizzazione di forti contrasti tra i colori primari e secondari.
Ci troviamo comunque in un periodo molto delicato della storia. La Rivoluzione Russa mette fine alle entrate della famiglia – che viveva soprattutto d’arte – e costringe Sonia a cercare una nuova fonte di espressione che trova nell’artigianato e nella moda, altra grande passione. Il suo primo vero incarico, è quello di creare il costume per Cleopatra nel Ballet de Russes. I suoi disegni e i suoi modelli diventano rapidamente molto popolari, tanto da consentirle di aprire un atelier a Madrid, dove produceva i suoi tessuti.
Le trame dei tessuti di Sonia Delaunay, vengono ricordati per la loro eccentricità. Esprimevano chiaramente l’ideale di “donna moderna”, una donna forte e indipendente, capace di far valere la propria opinione personale. Al termine del conflitto, Sonia ritorna a Parigi, dove trasforma i suoi tessuti in cappelli, ombrelli, cuscini, addirittura paralumi. Trasferisce la sua arte agli oggetti di uso comune, dimostrano la propria attenzione alle forme e al colore. Continua a dipingere e, nel 1964, diventa la prima donna a far parte di una retrospettiva al Louvre. L’arte di Sonia ha ispirato e ispira tantissime donne, che credevano di non essere allo stesso livello degli uomini. Come lei stessa ha dimostrato, l’arte sa rivelarsi molto più inclusiva del previsto.
Nella parte finale della sua vita, Sonia Delaunay si dedica ad opere di piccolo calibro. Realizza una serie di stencil chiamati Color Rhythms, e lavora ad alcuni schizzi di moda per il libro dell’editore francese Jacques Damase.
Muore all’età di 95 anni, nel 1979, lasciando in eredità la propria incredibile personalità e il desiderio di portare le donne allo stesso livello degli uomini. La storia di Sonia, il suo amore per il marito Robert, i suoi quadri dinamici e appassionati, ci raccontano la vita di una donna creativa e brillante, che ha saputo rivoluzionare l’arte del XX secolo.
Prismes électriques, Sonia Delaunay
Per onorare una grande artista come Sonia Delaunay, è giusta dedicare qualche riga ad una delle sue opere più belle e più conosciute: Prismes électriques.
Il quadro, realizzato nel 1914, è oggi esposto al Centre Pompidour di Parigi. L’opera si ispira alla poesia di Blaise Cendrars, The Trans-Siberian Railway, per cui Sonia aveva realizzato un’illustrazione. La luce vibrante della ferrovia, l’aspetto disordinato dei binari, le forme indistinte del fumo provocato dal treno, si fondono in un unico quadro carico di significato e contrasto. Il segno della pittura simultanea è qui molto evidente, e porta in luce il desiderio di Sonia di dar vita al contrasto della vita stessa, che non è mai unica, ma sembra mutevole ed imprevista.
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