Emma Hamilton

Emma Amy Lyon Hamilton è stata una intrattenitrice, ballerina e attrice inglese, ricordata anche per essere stata l’amante del celebre Lord Nelson.

Giovinezza

Amy Lyon nacque il 26 aprile 1765 a Ness near Neston, un paese dello Cheshire in Inghilterra; suo padre, Henry Lyon, era un fabbro. La piccola Amy fu però cresciuta dalla nonna Sarah e dalla madre Mary, perché il padre Henry morì poco dopo la sua nascita. A quell’epoca, era molto difficile per due donne (di cui una, la nonna Sarah, ultrasessantenne) riuscire a guadagnarsi da vivere; quando compì dodici anni, Amy dovette iniziare a lavorare e fu dapprima impiegata come domestica nella casa di un chirurgo di Chester. Quell’impiego non durò molto, così, nel 1777, Emma si trasferì a Londra. Nella capitale ebbe l’occasione di conoscere il teatro: mentre lavorava per la famiglia Budd nel quartiere di Blackfriars, iniziò a recitare sul palco del Drury Lane a Covent Garden. La sua frequentazione del teatro le permise di lavorare come assistente personale di alcune attrici, tra cui Mary Robinson, figura di spicco del panorama culturale inglese dell’epoca. 

Giovane donna di spettacolo

Ad appena quindici anni, Amy incontrò l’aristocratico Sir Henry Fetherstonhaugh, che l’assunse come intrattenitrice per un addio al celibato presso la sua dimora estiva a South Downs; la mantenne per parecchi mesi come “donna di spettacolo”, facendola anche sua amante. Nel 1781, Amy rimase incinta e sir Henry decise di continuare a mantenerla come propria amante, a patto che la neonata, Emma Carew, fosse affidata alle cure di altri. Dapprima, Emma Carew trascorse qualche anno con la bisnonna Sarah prima di essere affidata definitivamente alla famiglia del preside John Blackburn di Manchester.

Nel frattempo, però, il progressivo allontanamento di sir Henry, dedito alla caccia e al bere, portò Amy ad avvicinarsi e a intrecciare una relazione con il politico Charles Francis Greville, che sistemò Amy in una piccola casa nella zona di Paddington Green (all’epoca, un villaggio al di fuori di Londra) e le chiese di cambiare il proprio nome in Emma Hart, di vestire abiti più modesti e di vivere una vita più appartata. Nella casa di Paddington Green sistemò anche la madre di Emma, Mary, in modo che lavorasse come governante e accompagnatrice della giovane. Greville tentò inoltre di insegnare a Emma a parlare, vestire e comportarsi come una donna di rango superiore, per poi proporla come modella per il suo amico artista George Romney

Musa ispiratrice

In un batter d’occhio, Romney fu totalmente incantato dalla bellezza della giovane Emma e la ritrasse in numerosi dipinti, rendendola in poco tempo una delle celebrità più note di Londra. La sua bellezza e la sua arguzia, unite all’eleganza e al portamento che aveva appreso da Greville, le aprirono le porte dell’alta società londinese. Emma Hart posò per molteplici altri artisti, accrescendo la propria fama.

Tuttavia, nel 1783 Greville decise di sposarsi per riparare le proprie finanze ora al collasso; scelse la ricca, seppur giovanissima, Henrietta Middleton, e si trovò nella condizione di doversi liberare dell’amante. Fu così che chiese al proprio zio, Sir William Hamilton, delegato britannico presso il regno di Napoli, di sposare Emma. Sir William Hamilton aveva cinquantacinque anni, era vedovo, ansioso di liberarsi del nipote (che pesava su di lui economicamente) e consapevole della bellezza di Emma, la cui fama lo aveva raggiunto fino in Italia: accettò velocemente la proposta, volendo anche equipaggiare la sua famosa residenza di Napoli con una degna padrona di casa. Greville attuò il suo piano senza informarne Emma, ma inviando la giovane e sua madre Mary a Napoli con la scusa di una vacanza nel 1785. Emma visse a Napoli per alcuni mesi prima di rendersi conto che Greville l’aveva scaricata e che il piano era che sposasse sir William; furiosa con Greville, iniziò però ad apprezzare la vita di Napoli e, conosciuto meglio sir William, se ne innamorò.

La coppia si sposò in Inghilterra nel 1791, quando Emma aveva ventisei anni e sir William sessanta: il matrimonio le guadagnò il titolo di Lady Hamilton, con cui sarebbe stata conosciuta per il resto della sua vita. 

Lord Nelson

A Napoli, Emma divenne amica della regina Maria Carolina, sorella di Maria Antonietta di Francia, così imparò fluentemente sia il francese sia l’italiano; iniziò a condividere anche la passione del marito per le antichità, sviluppando un proprio stile artistico noto come “Atteggiamenti” o “arte mimoplastica”. In qualità di moglie del delegato britannico, Emma accolse nella propria casa lord Nelson, che si innamorò di lei e la descrisse come una donna bellissima e affascinante. 

Il matrimonio con sir William era sereno, ma (forse per l’età o la sterilità di lui) la coppia non riusciva ad avere figli. Nel 1798, dopo la vittoria ad Aboukir, Nelson tornò più famoso che mai a fare visita agli Hamilton: aveva però perso un braccio, e la guerra l’aveva invecchiato prematuramente. Emma si offrì come sua aiutante, traduttrice e mediatrice di Nelson, e i due intrecciarono una relazione che il marito William tollerò, data la sua ammirazione e rispetto (ricambiati) per l’ammiraglio. I pettegolezzi sulla loro relazione, però, trapelarono e resero la coppia molto famosa: Emma ora, grazie ai suoi rapporti con Maria Carolina, godeva anche di una certa influenza politica. Più o meno nel 1800 rimase incinta di Nelson e gli Hamilton riuscirono a ottenere il permesso di rientrare in Inghilterra, dopo l’ennesima richiesta di William di essere sollevato dal proprio incarico a Napoli. William, Emma e Nelson si stabilirono a Londra, e il gossip sul “triangolo” infiammò i giornali; la storia fu resa ancora più esaltante dal fatto che la moglie di Nelson, Fanny, si oppose pubblicamente alla relazione. Successivamente, Nelson fu di nuovo inviato in missione in mare, poco dopo aver deciso di divorziare dalla moglie.

Il 29 gennaio 1801 Emma diede vita a Horatia e, lungi dall’essere travolta negativamente dallo scandalo, rientrò in società più famosa che mai. Lo stesso principe di Galles si infatuò di lei; Nelson, su consiglio di Emma, acquistò una proprietà vicino a Wimbledon e le diede carta bianca. Emma trasformò la proprietà in una residenza dove lei, Nelson rientrato dalla missione, William, la neonata Horatia e addirittura la madre Mary vivevano in uno strano ménage che affascinò il pubblico. Emma conquistò anche la famiglia di Nelson, prendendosi cura del padre Edmund e aiutando le sorelle Kitty e Susanna. Nelson, addirittura, accolse nella loro residenza la prima figlia di Emma, ora conosciuta come Emma Hartley.

Nell’aprile 1804 sir William morì, e in quello stesso anno Emma rimase di nuovo incinta di Nelson; tuttavia, la bambina morì poco dopo la nascita. Nel 1805 anche Nelson morì, durante la battaglia di Trafalgar; la notizia fu per lei un colpo tremendo. Privata anche del sostegno economico, gli anni successivi la videro sprofondare nella tristezza e nei debiti; fuggita con la figlia in Francia per sfuggire ai creditori, morì il 15 gennaio 1915 a Calais.

A cura di Chiara.