Emma Goldman

Emma Goldman è stata un’attivista anarchica che ha ampiamente contribuito allo sviluppo della filosofia politica anarchica nella prima metà del Novecento.

La famiglia

Emma Goldman nacque il 27 giugno 1869 a Kovno, nell’allora Impero Russo (oggi questo territorio appartiene alla Lituania). Emma era la figlia del secondo matrimonio di Taube Bienowitch con Abraham Goldman; dal primo matrimonio, Taube aveva già avuto due figlie, Helena e Lena. Il secondo matrimonio fu organizzato dalla famiglia di Taube e si rivelò, sin da subito, una scelta infelice: Abraham Goldman investì tutti i soldi della dote di Taube in un’attività che fallì subito, e la famiglia Goldman visse momenti di gravi difficoltà finanziarie, che si riflessero anche nel freddo rapporto tra i coniugi; il padre, inoltre, era violento con i figli (dopo Emma sarebbero arrivati Louis, Herman e Moishe), specialmente con la prima, la femmina “non voluta”, che si dimostrava anche ribelle e testarda. L’unica parvenza di affetto sembrava arrivare dalla sorellastra maggiore, Helena.

La famiglia Goldman si trasferì poi nel paese di Papilé, dove Emma fu testimone della violenza dei padroni nei confronti dei contadini: episodio che la scosse e contribuì a sviluppare la sua ribellione all’autorità violenta. Quest’ultimo aspetto dipese anche dalle sue esperienze scolastiche: nella Realschule da lei frequentata i docenti erano soliti punire gli studenti colpendoli sulle mani con un righello; un altro tendeva a molestare le studentesse, ma fu licenziato dopo che Emma si oppose e denunciò le sue avances. Emma era una studentessa entusiasta e avrebbe voluto accedere alla scuola secondaria (il ginnasio), ma non le fu possibile poiché il docente di religione si rifiutò di concederle il certificato di buona condotta. 

 

Le difficoltà economiche della famiglia costrinsero i figli Goldman a lavorare; per di più, Abraham Goldman era contrario a un’eccessiva istruzione delle figlie femmine. Ma Emma non si perse d’animo e, nonostante dovesse districarsi tra diversi lavori, riuscì a studiare per conto suo; era particolarmente attratta dai nichilisti e dall’idea di una comunità indipendente e autogestita. All’età di quindici anni, nel periodo in cui il padre cercava di sistemarla in un matrimonio, Emma subì una violenza sessuale che la segnò per tutta la vita. 

La vita negli Stati Uniti

Nel frattempo, la sorellastra Lena si era sposata e trasferita negli Stati Uniti e sia Helena che Emma volevano raggiungerla, anche per sfuggire al nuovo clima antisemita che stava imperversando sulla Russia. Il padre si oppose strenuamente al viaggio di Emma fino a che non cedette quando Emma non minacciò il suicidio se non fosse partita. Helena ed Emma arrivarono a New York nel dicembre 1885 e si stabilirono a Rochester presso Lena e suo marito. Emma si mantenne con diversi lavori finché, mentre lavorava in una fabbrica, non incontrò Jacob Kershner, che sposò nel 1887. Il matrimonio però si deteriorò velocemente: la brutta esperienza di Emma l’aveva segnata dal punto di vista sessuale e il marito divenne presto geloso e possessivo. La coppia divorziò meno di un anno dopo il matrimonio; Emma lasciò allora Rochester e si recò a New York.

Nella grande mela, Emma incontrò l’anarchico Alexander Berkman e Johann Most, editore della rivista radicale Freiheit. Emma fu molto colpita da Most, che la prese sotto la sua ala e le insegnò tutto sui discorsi pubblici e la propaganda. Tuttavia, Emma si sentiva spinta ad andare oltre quello che Most le trasmetteva e, lasciata la rivista Freiheit, si unì a un’altra, Die Autonomie. Nel frattempo, diventò l’amante di Alexander Berkman, con cui si creò un legame particolare durante lo sciopero di Homestead (1892).

Una lotta per i lavoratori

Nel 1893, gli Stati Uniti attraversarono una profonda crisi economica ed Emma iniziò a tenere comizi pubblici, incitando le folle alla lotta per diritti migliori; durante uno di quei comizi a Philadelphia, fu arrestata con l’accusa di incitamento alla rivolta. Il sergente che l’arrestò si offrì di cancellare le accuse se lei avesse accettato di spiare i suoi compagni radicali, ma Emma rifiutò. La stampa dipinse Emma come una novella eroina, ma ciononostante la giuria la condannò a un anno di prigione. Durante i mesi di prigionia, lesse moltissimo e iniziò a studiare medicina: una volta uscita, trovò migliaia di persone ad attenderla a New York. Accettando le richieste di interviste e lezioni universitarie che le venivano proposte, Emma decise di finanziarsi gli studi e si recò in Europa per studiare ostetricia e massaggio; lì, incontrò famosi anarchici come Malatesta e Kropotkin.

Nel 1901, il presidente degli Stati Uniti William McKinley fu ucciso a colpi di pistola dal disoccupato Leon Czolgosz, ed Emma fu accusata di essere coinvolta per alcuni contatti che aveva avuto in precedenza con Czolgosz; nonostante quest’ultimo negasse qualsiasi coinvolgimento di Emma, la Goldman fu tenuta sotto stretta sorveglianza, arrestata e tenuta in custodia fino a che non fu scagionata per mancanza di prove. Dopo la condanna a morte di Czolgosz, Emma si ritirò dalla vita pubblica, adottando il nome E.G. Smith e allontanandosi sia dai suoi compagni anarchici, sia dall’amante Berkman.

Gli anni Venti

Nel 1906, Emma iniziò una propria pubblicazione, Mother Earth, dedicata agli idealisti delle arti e delle lettere; dopo essersi ricongiunta con Berkman, che l’aiutò con la rivista, Emma iniziò a viaggiare per raccogliere fondi e sostenitori. Parlò propagandando le idee anarchiche, e incontrò e intrecciò una relazione con il medico Ben Reitman. Sostenne l’idea dell’anti-contraccezione predicata da Margaret Sanger e si oppose all’entrata in guerra degli Stati Uniti durante la Prima guerra mondiale. Sia Emma che Berkman furono poi coinvolti nell’ondata di “paura rossa” postbellica e furono deportati in Russia. Lì, Emma si avvicinò inizialmente ai bolscevichi, ma ben presto se ne disilluse; lei e Berkman viaggiarono in tutta Europa fino a che, nel 1925, per evitare una nuova deportazione, non sposò l’anarchico scozzese James Colton per ottenere la cittadinanza britannica.

Nel 1928 iniziò a scrivere la propria autobiografia; pur continuando a essere attiva politicamente, quando decise di viaggiare negli Stati Uniti dovette limitare il proprio coinvolgimento nelle manifestazioni pubbliche e sociali per evitare nuovi arresti; scaduto il suo visto statunitense, si stabilì in Canada. Quando una nuova guerra si profilò in Europa, prese apertamente posizione contro di essa.Emma Goldman fu colpita da un infarto il 17 febbraio 1940, e restò paralizzata nella parte destra del corpo; un secondo infarto l’8 maggio si dimostrò fatale. Fu sepolta nel cimitero di Forest Park, in Illinois.

A cura di Chiara.