Angela Davis
Angela Davis è un’attivista e filosofa americana, oltre che accademica e scrittrice. Attualmente, è professoressa presso l’Università della California e ha pubblicato molteplici libri su tematiche quali femminismo, razzismo e divisioni di classe.
Infanzia nella Dynamite Hill
Angela Yvonne Davis nasce il 26 gennaio 1944 a Birmingham, in Alabama, nel quartiere che qualche anno dopo sarebbe stato denominato “Dynamite Hill” a causa dei disordini sociali scoppiati contro le famiglie di colore più benestanti che vi abitavano. La madre di Angela, Sallye Bell, è un membro di spicco del Southern Negro Young Congress, un’organizzazione che promuove la fratellanza e l’attivismo tra la popolazione di colore; la piccola cresce quindi sin da subito circondata da attivisti, liberi pensatori, ed esponenti del partito comunista, a cui la Southern Negro Young Congress è strettamente legata. Angela frequenta una scuola elementare e media per bambini di colore a Birmingham, per poi essere selezionata per un programma di integrazione per bambini di colore nelle scuole del nord America: Angela sceglie quindi di iscriversi al liceo Elisabeth Irwin nel Greenwich Village di New York.
Istruzione internazionale
Il periodo a New York la porta in contatto con un gruppo di giovani comunisti chiamato “Advance”, di cui Angela diventa membro. Terminato il liceo, vince una borsa di studio per la Brandeis University in Massachussetts, in una classe dove sono presenti solo altri due studenti di colore. Durante una manifestazione nell’ambito della crisi missilistica di Cuba, incontra il filosofo appartenente alla scuola di Francoforte Herbert Marcuse, di cui diventa studentessa. Sempre più vicina alla causa comunista e marxista, decide di partecipare a un raduno studentesco a Helsinki, sponsorizzato dal partito comunista, motivo per cui viene poi fermata e interrogata dall’FBI al suo rientro negli Stati Uniti.
Durante il suo secondo anno all’università, decide di specializzarsi in francese e viene accettata per un programma di studio direttamente in Francia, prima nella Francia del sud, poi presso la Sorbona. Nel 1963, mentre si trova a Parigi, le giunge la notizia dell’attacco terroristico del Ku Klux Klan proprio a Birmingham, in cui perdono la vita quattro ragazze; l’evento la colpisce personalmente e acuisce il suo coinvolgimento politico.
Nel 1965, terminato l’ultimo anno alla Brandeis, Angela si laurea con lode, ma decide di proseguire gli studi in Germania per approfondire la filosofia. Si trasferisce allora a Francoforte, dove studia per due anni e si avvicina al partito tedesco socialista degli studenti (SDS), approfondendo anche la sua conoscenza dei meccanismi sociopolitici della Germania dell’Est.
Università della California
Alla fine degli anni Sessanta, Angela riesce a concludere sia una laurea magistrale presso l’Università della California sia un dottorato di ricerca in filosofia presso la Humboldt University di Berlino est. Tornata poi definitivamente negli Stati Uniti, decide di seguire il proprio mentore Marcuse, che ha accettato un incarico all’Università della California presso il campus di San Diego. Proprio all’Università della California, presso però il dipartimento di filosofia a Los Angeles, Angela inizia a lavorare come accademica e ricercatrice. La giovane sceglie Los Angeles dopo aver rifiutato offerte da altre università perché è attratta dal clima politico della città: ormai fervente attivista e femminista, vuole trovarsi al centro del cambiamento e rimanere vicina al partito delle Black Panther. Alla fine del 1969, viene licenziata dall’Università per la sua appartenenza al partito comunista, ma il licenziamento viene annullato da una sentenza del tribunale; tuttavia, l’anno successivo Angela viene licenziata di nuovo per il suo “linguaggio provocatorio”: decisione che viene condannata dall’American Association of University Professors.
Il caso Jackson e il processo Davis
I suoi rapporti con gruppi di attivisti estremisti la portano a un arresto nell’agosto 1970. Infatti, il 7 agosto uno studente di liceo afroamericano, Jonathan Jackson, attacca e prende il controllo del tribunale di Marin County per liberare il fratello George, imputato in un processo; durante l’azione e il successivo scontro con la polizia, muoiono sia il giudice del tribunale sia i fratelli Jackson. Viene quindi emanato un ordine di arresto per Angela Davis con l’accusa di aver venduto a Jonathan Jackson le armi usate per l’attacco. Ma Angela riesce a rendersi latitante, e viene addirittura inserita nella lista delle persone più ricercate dall’FBI: principalmente, la donna si nasconde presso amici e conoscenti fino a che non viene arrestata nell’ottobre 1970 a New York.
Il processo ad Angela Davis ha risonanza nazionale: scrittori di colore, attivisti, intellettuali si mobilitano in una campagna per chiedere la liberazione di Angela; John Lennon e Yoko Ono le dedicano la canzone “Angela”. Dopo sedici mesi di incarcerazione, Angela viene rilasciata su cauzione, che viene pagata grazie al contributo di alcuni suoi sostenitori e della chiesa presbiteriana. Nel giugno 1972, finalmente, viene emanato un verdetto di non colpevolezza.
Una vita per l’attivismo
Formalmente scagionata, Angela ritorna alle proprie lotte, viaggiando a Cuba, nell’Unione Sovietica, nella Germania dell’Est; riprende a insegnare al college, anche se in classi con un numero di studenti limitato che devono giurare di mantenere il segreto riguardo al contenuto delle lezioni (per non rischiare denunce da parte dei genitori). Parla apertamente contro la guerra in Vietnam, sostiene i diritti delle donne, critica il sistema detentivo degli Stati Uniti, supporta i movimenti di riforma sociale. Nel 1980 sposa Hilton Braithwaite, ma il matrimonio dura solo tre anni.
Negli anni Novanta, Angela abbandona il partito comunista, fondando un proprio gruppo, i Committees of Correspondence for Democracy and Socialism; è contro la pena di morte, e attacca la guerra al terrorismo portata avanti dagli Stati Uniti dopo l’attacco dell’11 settembre. Riceve molteplici riconoscimenti (come la laurea ad honorem dall’Università di Dalhousie in Nova Scotia), ma anche critiche per il suo approccio che, si dice, incentiva alla violenza e alla lotta armata. Alla fine del secolo, Angela dichiara la propria omosessualità.
Nel 2020, Angela Davis supporta la candidatura di Joe Biden alla Casa Bianca e l’anno successivo viene nominata membro dell’American Academy of Arts and Sciences; oggi, convive con la compagna Gina Dent, accademica e ricercatrice femminista dell’Università della California.
A cura di Chiara.
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