Introduzione
Il sorriso nell’arte non è mai stato un elemento prevalente, anzi nel corso della storia i pittori raramente presentano i loro soggetti artistici nell’atto di sorridere. In alcune opere artistiche forse questo è iniziato ad essere più visibile, ma nella maggior parte dei casi nell’ambito della ritrattistica soprattutto di rado sono presenti dei soggetti pittorici rappresentati mentre stanno sorridendo.
Opere analizzate
Nell’ambito di questo articolo l’obiettivo è quello di descrivere alcune opere dove il sorriso si scorge leggermente, rompendo con i canoni stilistici tradizionali. Ecco i due dipinti che si vogliono analizzare con il chiaro obiettivo di descrivere l’elemento del sorriso:
- Schiava turca del Parmigianino
- Galiziane alla finestra di Bartolomé Esteban Murillo
Schiava turca
Schiava turca è un dipinto realizzato nel corso dell’anno 1532 dal Parmigianino. Si tratta di un quadro realizzato secondo la tecnica pittorica dell’olio su tela e che è oggi custodito presso la Galleria Nazionale di Parma.
Questo quadro faceva parte della collezione artistica del cardinale Leopoldo de Medici, poi nel corso del 1675 è stato custodito presso la Galleria degli Uffizi di Firenze. In cambio di tue tavole del Duecento (la tavola di San Zanobi e il Redentore di Meliore), l’opera è stata donata alla Galleria Nazionale di Parma nel corso dell’anno 1928. Nel corso dell’anno 1968 l’opera fu restaurata. Il titolo di Schiava turca le è stato attribuito perché la fanciulla indossa un grande turbante sul capo. In realtà il copricapo che indossa la ragazza era parte integrante delle acconciature che portavano le nobildonne del Rinascimento, che si può anche riscontrare in tantissimi altri quadri che ritraggono nobildonne vissute in quel periodo storico.
La fanciulla ha i capelli scuri e gli occhi verdi, il suo sguardo inoltre è malizioso e il suo sorriso molto enigmatico. La ragazza viene ritratta a mezzo busto e indossa un abito tipico dell’epoca rinascimentale molto raffinato e in seta blu con delle larghe maniche a sbuffo. Le spalle sono coperte da un velo che è rigato in oro e arancio. Nel suo grembo ha lo zinale, ovvero quel grembiule di foggia leggera che è anche ricamato. In testa la fanciulla indossa la cosiddetta ciambella, che ha l’aspetto simile a quello di un turbante; questa presenta una rete di fili in oro ed è finemente decorata con un medaglione centrale che presenta Pegaso, il celebre animale mitologico. La ciambella era un copricapo molto famoso all’epoca (si pensa fosse stato inventato da Isabella d’Este). Le mani della giovane sono affusolate e una di esse presenta un anellino, che testimonierebbe come probabilmente la fanciulla fosse una giovane sposa. La ragazza regge nelle sue mani un ventaglio finemente decorato con delle piume. Lo sfondo circostante è chiaro e reso con un giallo chiaro.
Ciò che colpisce è in particolar modo lo sguardo della fanciulla che viene ritratta mentre sorride in un modo veramente ambiguo, quasi malizioso, come se stesse osservando chi ha davanti a lei.
Galiziane alla finestra
Galiziane alla finestra, noto anche come Las Gallegas, è un dipinto realizzato con la tecnica pittorica dell’olio su tela dal pittore Bartolomé Esteban Murillo nell’anno 1670 e che oggi è possibile vedere presso la National Gallery di Washington, negli Stati Uniti.
Galiziane alla finestra è un quadro che rappresenta due donne affacciate alla finestra: la donna più giovane è quella che si sporge alla finestra e di cui si scorge più nitidamente la figura, considerando che è come se rivolgesse il suo sguardo fisso sullo spettatore che sta guardando il dipinto. La fanciulla ha un semplice ambito popolare bianco con lo scollo tipico dell’epoca, ha una mano poggiata sul viso e l’altra poggiata sulla finestra. Si può vedere anche l’incarnato della pelle e una pettinatura dell’epoca raccolta. Ciò che colpisce è il sorriso che rivolge allo spettatore, che è abbastanza sereno. L’altra donna invece è più anziana e si copre la bocca con lo scialle bianco che ha indosso. Con l’altra mano invece si poggia ad una delle persiane marroncine della finestra. La finestra è marrone, mentre lo sfondo è molto scuro.
Non si sa esattamente che cosa voglia significare l’opera d’arte, ma si è pensato che questa possa rappresentare il momento di un corteggiamento oppure che le due protagoniste potessero essere una giovane prostituta con al fianco la sua mezzana. Con certezza si sa che le due donne appartenevano al ceto popolare. Inoltre i due soggetti femminili rappresentati provenivano dalla Galizia, una delle regioni più povere della Spagna. Ciò che colpisce di quest’opera è l’uso magistrale da parte di Murillo del colore, infatti le due donne raffigurate vengono illuminate dalla luce solare che sta inondando la strada. Questa luce solare contrasta nettamente con i colori bui e molto scuri della stanza.
Conclusioni
In questi dipinti quindi quello che viene rappresentato è il sorriso: ne La schiava turca il sorriso è appena accennato ed è molto malizioso, mentre in Galiziane alla finestra è più luminoso e sereno.
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