Cenni biografici e stile di Sebastiano del Piombo
Sebastiano Luciani, il cui nome artistico in tarda età è Sebastiano del Piombo, nacque nella città di Venezia nel corso del 1485 e si presume appartenesse ad una famiglia benestante. Nella prima parte della sua vita fece il musicista, per poi accorgersi successivamente di essere portato per la pittura e per l’arte. Si formò sul piano artistico con il grande maestro Giovanni Bellini, conosciuto come il Giambellino. Importante fu anche, per il suo stile pittorico, l’influenza esercitata da un altro grande artista dell’epoca, ovvero il Giorgione con cui si formò in una seconda fase.
Nel 1511 era giunto a Roma per potere lavorare nella loggia di Villa Farnesina in cui si dedicò ad alcuni lavori dedicati ad alcuni soggetti presi dalle celebri Metamorfosi di Ovidio. Fu amico di un grande artista come Michelangelo e si trovò anche a competere con Raffaello nell’esecuzione di un dipinto che gli era stato commissionato dal cardinale Giulio de’ Medici: La Resurrezione di Lazzaro. Nel triennio compreso tra il 1521 ed il 1524 finì il lavoro noto come Cappella Borgherini per San Pietro in Montorio. Quando ci fu il Sacco di Roma si rifugiò presso Castel Sant’Angelo, Orvieto e Venezia.
Nel 1529 fece ritorno a Roma e divenne il “piombatore”, ovvero il guardasigilli dello Stato pontificio. Proprio per la carica di “piombatore” fu definito Sebastiano del Piombo. In seguito a dissapori avuti con Michelangelo, il noto pittore fece poche opere artistiche. Egli morì il 21 giugno 1547.
Stile di Sebastiano del Piombo
Per quanto riguarda il suo stile pittorico, inizialmente l’artista veneto fu fortemente influenzato nella realizzazione delle sue opere dallo stile pittorico del grande maestro Giovanni Bellini e successivamente nella parte finale della sua formazione dallo stile del Giorgione. In seguito sarebbe stata fondamentale la sua amicizia con Michelangelo, i cui consigli furono importantissimi per l’esecuzione dei suoi lavori. Molti furono i disegni che Michelangelo mandava al suo amico Sebastiano, da cui quest’ultimo poteva trarre ispirazione. Fu nell’ambito della ritrattistica in particolare che il celebre pittore veneziano diede il meglio di sé, diventando uno dei migliori pittori in assoluto in quel genere di dipinti. In seguito alla rottura dei rapporti con Michelangelo, il suo estro creativo e la sua fama calarono al punto tale che egli realizzò meno opere rispetto al passato.
Analisi di alcune opere
Le due opere che verranno prese in esame tra quelle realizzate da Sebastiano del Piombo sono due:
- Ritratto di donna come vergine saggia
- La morte di Adone
Ritratto di donna come vergine saggia
Ritratto di donna come vergine saggia è un’opera artistica che Sebastiano del Piombo realizzò nell’anno 1510; è un dipinto ad olio su tavola ed è custodito presso il National Gallery di Washington. La giovane rappresentata nel dipinto è simile alla Maddalena rappresentata nella Pala di San Giovanni Crisostomo, infatti si pensa anche che la modella sia la stessa. La fanciulla ritratta nel seguente dipinto è la stessa che tra l’altro compare anche in Salomè con la testa del Battista.
Questo ritratto prima faceva parte della collezione dei coniugi olandesi van Veerle (1650), poi entrò a far parte delle collezioni dell’inglese Edward White nel corso del 1870. In seguito dopo un’asta entro a far parte delle collezioni di Sir Frances Cook. Infine i suoi discendenti la vendettero nel 1947 alla fondazione di Samuel H. Kress che poi la regalò al museo di Washington.
La fanciulla viene raffigurata in una posizione di tre quarti, a mezzo busto, il quale è rivolto verso destra con il volto ruotato verso sinistra. Il primo particolare che si scorge della fanciulla è il braccio nudo posto in primo piano agli occhi dello spettatore; con questo tiene una lampada spenta. (questo simbolo potrebbe essere un’allusione al tema sacro delle vergini sagge tipico delle parabole)
Vi è un accurato studio sulla fisionomia della fanciulla da parte del pittore, così come sembra molto accurato lo studio da lui effettuato sulla luce della manica azzurra dell’abito della giovane e della camicia bianca da lei indossata. Il colore azzurro è quello dominante nel quadro, il cui sfondo invece è molto scuro ed uniforme. Il soggetto rappresentato è una fanciulla molto giovane, molto bella che ha uno sguardo fermo e allo stesso tempo timido. Questo ritratto si rifà a quelli realizzati da alcuni pittori importanti dell’epoca rinascimentale, come il Giorgione e Donatello. Vivido è il realismo con cui viene realizzata l’opera.
La morte di Adone
La morte di Adone è un dipinto realizzato nel biennio 1511-1512 con la tecnica pittorica dell’olio su tela, è delle dimensioni 89 x 285 cm ed è conservato presso la Galleria degli Uffizi di Firenze.
Quest’opera fu eseguita da Sebastiano del Piombo agli inizi della sua carriera artistica, quando forte era l’influenza sul suo stile pittorico del suo grande maestro Giorgione. In questo lavoro viene raccontato il mito di Adone, il giovane che fece innamorare perdutamente la dea Venere. Secondo il mito greco Venere, dopo la morte del giovane, ordinò alle sue ancelle di comunicare a Pan che avrebbe dovuto smettere di suonare il flauto considerato il triste momento legato alla morte del suo amato.
Adone è rappresentato sulla sinistra agli occhi dell’osservatore, mentre al centro si colloca Venere in compagnia del piccolo Eros. A destra invece sono collocate le ancelle della dea e Pan che si trova all’estrema destra. L’influenza del Giorgione inoltre è notevole in questo dipinto: i personaggi sono collocati in primo piano, mentre il paesaggio si scorge sullo sfondo; anche la cura per il colore da parte di Sebastiano del Piombo ricorda notevolmente quella che utilizzava il suo maestro. La gamma cromatica da lui utilizzata inoltre viene armonizzata in maniera encomiabile. Il gioco di luce in questo dipinto viene reso bene e questo è evidente sia nei riflessi presenti sulla pelle dei personaggi del mito che vengono rappresentati sia nei bagliori che si possono scorgere nell’acqua del lago disegnato sullo sfondo.
Il dipinto è anche molto dinamico e questo aspetto si riflette nelle scelte effettuate dal pittore, come:
- il non raggruppare i personaggi tutti al centro della scena
- le dita puntate
- le teste che sono voltate
Conclusioni
Sebastiano del Piombo è stato un grande pittore dell’epoca rinascimentale affermandosi soprattutto nella ritrattistica, ambito in cui fu uno dei migliori artisti della sua epoca. Ebbe maestri importanti come Giovanni Bellini e il Giorgione che riuscirono a farlo eccellere in ambito pittorico, poi successivamente ebbe come amico Michelangelo che fu fondamentale per la sua crescita artistica.
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